Data: 27/06/2008
Settore:
Trasporto pubblico locale
file allegato: La Lettera trasmessa ai Ministri Sacconi e Matteoli
CONTRATTO DELLA MOBILITA', PROCLAMATO LO SCIOPERO DI 24 ORE - Domenica 6 luglio e lunedì 7 stop per ferrovie e tpl. - Le modalità di sciopero nelle aziende abruzzesi di tpl - Il comunicato ai lavoratori

Sciopero nazionale di 24 ore da domenica 6 luglio a lunedì 7 nelle ferrovie e nel trasporto pubblico locale. La nuova protesta è stata proclamata da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti, Orsa, Faisa e Fast a sostegno della vertenza per il nuovo CCNL della Mobilità per gli addetti al trasporto locale, ferroviario e servizi. Il personale ferroviario e dei servizi annessi si asterrà dal lavoro dalle 21 del 6 luglio alle 21 del 7. I mezzi pubblici del trasporto locale si fermeranno per l'intera giornata del 7 luglio nel rispetto delle usuali fasce orarie di servizio garantite. La decisione, assunta a meno di un mese dallo sciopero di 4 ore dello scorso 9 maggio che ha visto mobiliate con grande partecipazione le due categorie, scaturisce dal persistente silenzio sull'avvio del trattativa delle controparti datoriali e delle Istituzioni. Per le sindacati il nuovo contratto della Mobilità rappresenta lo strumento fondamentale per unificare le tutele contrattuali del lavoro in un ampio settore produttivo di fatto, già oggi, unificato.

Le stesse organizzazioni sindacali con una lettera inviata ai ministri del Lavoro, Maurizio Sacconi, e dei Trasporti, Altero Matteoli hanno chiesto un immediato intervento del Governo. In particolare, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti, Orsa Trasporti, Faisa e Fast chiedono un intervento del Governo in merito alla vertenza per il contratto unico della Mobilita' per gli addetti al trasporto locale, ferroviario e servizi.
«Sarebbe opportuno - si legge nella lettera trasmessa da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti, Orsa Trasporti, Faisa e Fast - un intervento del Governo allo scopo di evitare l'acuirsi della tensione che non puo' che creare danni al sistema Paese e all'intera cittadinanza».

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