Data: 02/11/2008
Settore:
Trasporti
CONTRATTO DELLA MOBILITA', CONFERMATO LO SCIOPERO DI 24 ORE - Trasporto pubblico locale, ferroviario e servizi scioperano l'intera giornata del 10 novembre (treni fermi dalle ore 21.00 del 9 novembre) Le modalitą in Abruzzo - Norme tecniche dello sciopero nelle attivitą ferroviarie

E’ il terzo sciopero nazionale, successivo alle due iniziative del 9 maggio e del 7 luglio, a sostegno della vertenza per il Contratto unico della Mobilità, nel quale confluiscono, per il rinnovo, gli attuali CCNL delle “Attività Ferroviarie” e del “Trasporto Pubblico Locale”, entrambi scaduti il 31 dicembre 2007.

Questo sciopero, inizialmente proclamato per il 13 ottobre, è stato successivamente riprogrammato al 10 novembre, accogliendo l’invito della Commissione di Garanzia motivato dalla pesante situazione che si era creata in quelle settimane nel sistema dei trasporti per la nota crisi Alitalia.

In quell’occasione, le Organizzazioni Sindacali sottolinearono alle controparti, al Governo e alla Conferenza Stato-Regioni il senso di responsabilità con il quale si decideva di rinviare l’azione di lotta di circa un mese, auspicando che il maggior tempo messo a disposizione dal rinvio consigliasse a tutti un atteggiamento altrettanto responsabile ed utile per avviare finalmente il negoziato contrattuale e risolvere la vertenza.

Così non è stato!

Il Governo è rimasto silente, nonostante che, fin dalla metà di ottobre, dinanzi alla grave crisi finanziaria esplosa in quei giorni, il Sindacato abbia nuovamente sollecitato l’Esecutivo ad intervenire con misure a sostegno delle politiche di settore, ivi compresi gli interventi necessari a sbloccare i contratti scaduti.

Dal canto loro, le Regioni, invece di svolgere il ruolo programmatorio e di regolazione nei confronti degli Enti Locali e delle aziende di trasporto locale, hanno finito per aggravare ulteriormente la situazione, destinando spesso ad altre voci di spesa le risorse aggiuntive ricevute dallo Stato per effetto degli accordi sottoscritti per il T.P.L. e della Legge Finanziaria dello scorso anno.

Le Associazioni Datoriali, infine, si sono attardate in convegni e riunioni dei loro organismi per ribadire la indisponibilità all’apertura del tavolo negoziale, disconoscendo il diritto dei lavoratori al Contratto ed al giusto adeguamento economico del salario all’aumentato costo della vita.

Tutto questo è inaccettabile: non si può continuare a chiedere esclusivamente a lavoratori e Sindacati quell’atteggiamento responsabile che nessuno degli altri attori di questa vicenda contrattuale ha finora dimostrato di possedere.

Se la vertenza si inasprisce, la causa principale è, ad oggi, l’arrogante atteggiamento delle controparti datoriali e questo colpevole e perdurante silenzio delle Istituzioni.

Le controparti datoriali hanno finora rifiutato il confronto per ragioni di metodo prima ancora che di merito, in quanto una parte di loro dimostra ancora di non accettare, addirittura, l’idea stessa di un Contratto unico della Mobilità, nonostante risalga ormai ad un anno fa l’accordo raggiunto in tal senso presso il Ministero del Lavoro tra tutte le Organizzazioni Sindacali e tutte le Associazioni Datoriali del settore.

In una fase di gravissima crisi economica, con una recessione conclamata, il mancato rinnovo dei Contratti determina la impossibilità di un’uscita governata dall’emergenza in atto, vanificando anche un’importante occasione per realizzare un intervento di carattere strutturale di programmazione per il rilancio del settore.

Il CCNL unico della Mobilità è la sola risposta concreta che si può dare oggi, organicamente, alle crisi aziendali, alla necessità di maggiore trasporto sociale, alla mobilità sostenibile nelle aree metropolitane, alla tutela del lavoro, alla stabilizzazione dei precari e dei giovani, all’adeguamento del salario, attraverso la creazione di un mercato regolato e di una concorrenza reale, ma che tenga conto dei bisogni dei cittadini e dei sacrosanti diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del trasporto ferroviario, del trasporto pubblico locale e dei servizi.

Lo sciopero è un diritto inalienabile dei lavoratori, partecipare è un dovere di tutti per affermare le buone ragioni della vertenza contrattuale, ottenere l’avvio del negoziato, rafforzare il Sindacato nel suo ruolo di rappresentanza del lavoro.

Se il 10 novembre, per il blocco del trasporto locale e del trasporto ferroviario, utenti e cittadini dovranno sopportare pesanti disagi, la responsabilità non sarà certo dei lavoratori e del Sindacato…

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