Data: 29/11/2009
Settore:
Trasporto pubblico locale
EFFETTO TERREMOTO, CASSA INTEGRAZIONE ALL'AMA - I sindacati dichiarano lo stato di agitazione e lanciano l'allarme: «E' il preludio di possibili licenziamenti nel mese di gennaio?» - Rassegna stampa

Gli effetti del terremoto continuano a farsi sentire pesantemente sul mondo del lavoro mentre le Istituzioni continuano a diffondere la loro strategia fatta di annunci e promesse. Questa volta a subirne le conseguenze sono i lavoratori del trasporto pubblico locale dell'Ama (Azienda Mobilità Aquilana) che con ogni probabilità, nel mese di dicembre, saranno messi in cassa integrazione straordinaria. A fare questo annuncio è stato il presidente dell'Ama Olivo Ciccarelli giustificando con queste dichiarazioni tale ncessità «La Protezione civile ha stabilito con ordinanza dell'11 novembre (n°3820) che tutti gli universitari che risiedono fuori città saranno accompagnati direttamente nei pressi della facoltà. In questo modo ci viene a mancare una fetta dell'utenza quantificabile attorno al 50%. A ciò si aggiunga che ci viene chiesto di eliminare le corse meno frequentate e che l'Ama ancora non riceve il contributo per il 2009 dal Comune (2 milioni di euro) perché in attesa di avere certezze dal Governo». Uno stato di cose che costringerà l'azienda a mettere in cassa integrazione straordinaria una quarantina di dipendenti, con probabile spalmatura del provvedimento su tutti e 150 lavoratori Ama: «Per il 2010 le previsioni non sono migliori, visto che il contributo del fondo nazionale trasporti sarà ridotto. La cassa integrazione è uno strumento tecnico ma non sono assolutamente d'accordo, come i sindacati del resto - ha aggiunto il vice presidente Ama, Luigi Fabiani - La cassa sarebbe un'umiliazione per il personale che ha lavorato dal sei aprile e per i cittadini che usufruiscono dei mezzi pubblici, soprattutto anziani, che, a causa delle riduzioni delle corse, saranno costretti a rimanere ghettizzati nei nuovi complessi abitativi». La reazione dei lavoratori non si è fatta attendere. I sindacati, infatti, contestando la decisione aziendale e annunciando futuri scioperi, hanno proclamato lo stato di agitazione del personale. "Questo provvedimento è assurdo! - sottolinea un autista - Considerando la nascita dei nuovi quartieri, il ritorno degli studenti universitari e la riapertura delle scuole, il trasporto cittadino andrebbe potenziato, mentre qui si vuole addirittura mutilarlo!"

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