Data: 14/12/2010
Settore:
Politica interna
LA COMPRAVENDITA HA FUNZIONATO, PASSA LA FIDUCIA AL GOVERNO - Con 314 voti contro 311 la Camera respinge la mozione di sfiducia al governo di Silvio Berlusconi. Decisivi i voti di Polidori e Siliquini (Fli) - Rassegna stampa - (La profezia di Totò - Guarda il video)

Dopo il Senato, anche la Camera ha confermato la fiducia al governo respingendo con 314 no e 311 sì le due mozioni di sfiducia presentate nei confronti dell'esecutivo Berlusconi. Due gli astenuti a Montecitorio. Il Cavaliere vince la sua sfida per tre voti. "Resteremo in piedi per un solo voto": parole di Umberto Bossi, rivolte a Pier Luigi Bersani nella buvette della Camera, mentre ancora si votava. E il Senatur ci ha quasi preso. Berlusconi tiene di poco, ma tiene. Vince la sfida personale e simbolica con Gianfranco Fini. E si avvia a pilotare l'instabilità della politica italiana verso sempre più probabili elezioni di primavera. Perché con questi numeri, voto più o voto meno, una legislatura ha il fiato corto. Sempre che Berlusconi non riesca a portare dentro alla maggioranza l'Udc di Pier Ferdinando Casini insieme a qualche deputato di Futuro e Libertà.

Determinanti i voti degli ex Fli Catone, Polidori e Siliquini, oltre ai tre deputati del Movimento di responsabilità: Scilipoti, Calearo e Cesario. In favore del governo si è schierato anche l'ex Idv Antonio Razzi del gruppo Noi Sud. Assente dal voto, a sorpresa, Silvano Moffa (colomba di Fli), oltre allo stesso Gianfranco Fini (in quanto presidente della Camera) e al deputato di Noi Sud Antonio Gaglione.

Tra i voti decisivi nel far pendere la bilancia verso il Cavaliere, si diceva di quello della deputata Catia Polidori (Fli), che a sorpresa non ha "obbedito" alle indicazioni del gruppo futurista. La notizia ha scatenato una mini-rissa tra deputati della Lega e di Futuro e Libertà. Mentre la stessa Polidori si intratteneva con Berlusconi e alcuni ministri. Tra i commenti, si registra quello amaro di Bersani: "Evidentemente la notte ha portato consiglio". Più duro Luca Barbareschi (Fli), che parlando con le agenzie denuncia: "La Polidori è stata minacciata per le sue aziende. Le hanno detto che le chiudevano le sue aziende". "Questa - ha detto Barbareschi - è corruzione di pubblico ufficiale. Sappiamo per certo che la Polidori, la cui azienda di famiglia è il Cepu, ha ottenuto rassicurazioni che la favoriscono".

Un'altra deputata Fli, Maria Grazia Siliquini, non ha votato la sfiducia al governo, dichiarandolo nell'intervento in Aula ("Abbiamo votato la fiducia a questo governo il 29 settembre scorso - ha detto - , e mi chiedo cosa è cambiato fino a questo momento per arrivare al voto di sfiducia di oggi. Mi assumo la mia responsabilità e per questo non posso votare la sfiducia al governo").

I deputati Radicali del gruppo Pd hanno votato la sfiducia, così come Paolo Guzzanti (liberali).

Mentre le operazioni di voto alla Camera procedevano, un Berlusconi dall'aspetto rilassato, seguendo lo scrutinio dal palazzo del governo a Montecitorio diceva ai suoi: "Ve lo avevo detto che si spaccavano", riferendosi a Fli. Prima ancora, il Cavaliere è salito tra i banchi dell'Udc, nell'emiciclo di Montecitorio, andando a cercare i deputati centristi. Abbraccio a Rocco Buttiglione, stretta di mano a Casini: segnali di nuove alleanze? Alla fine, invece, il Cavaliere ha festeggiato il coordinatore del Pdl Denis Verdini per il lavoro fatto in tutte questa settimane concesse dal Quirinale nella calendarizzazione del voto di fiducia. Berlusconi ha intonato un "hip-hip-hurrà" per Verdini. Nei giorni scorsi la Procura di Roma ha avviato un'inchiesta sulla presunta compravendita di parlamentari, dopo la denuncia di Antonio Di Pietro dell'Italia dei Valori.

Il dibattito in aula è stato teso. Il segretario del Partito democratico, Pier Luigi Bersani, in un intervento salutato con un'ovazione dagli scranni del centrosinistra ha sottolineato: "Comunque vada, il voto di oggi per il governo sarà una sconfitta". "Siamo davanti a un voto incerto, la conta è mobile, certe botteghe non chiudono mai, sono aperte h24, anche in questi minuti. Questa incertezza ha una singolare caratteristica: per la sedicente maggioranza è motivo di agitazione, di ansia, noi dell'opposizione siamo tranquillissimi, perché comunque vada per voi sarà una sconfitta".

"Con il voto che cerca in questi minuti - ha detto Bersani rivolgendosi direttamente a Berlusconi - lei sta inseguendo una instabilità pilotata da lei, che le consenta di guidare la macchina verso le elezioni per cercare una disperata rivincita alla sua sconfitta politica". Il segretario democratico aggiunge: "Vi siete ribaltati da soli, noi dobbiamo fare in modo che non si ribalti anche l'Italia" perché "questa giornata passerà, ma non possiamo non vedere in questa giornata i bagliori di un tramonto".

Riferendosi all'appello ai moderati lanciato ieri in Parlamento dal presidente del Consiglio, Bersani ha osservato che si tratta di "un curioso dibattito. C'è un sacco di moderati in giro e c'è un sacco di urla. Io non so più cosa voglia dire questa parola: moderato per me è chi riesce a tirare la carretta con mille euro al mese e non quelli che portano i soldi all'estero e che voi condonate, o quelli che coi trattori difendono i truffatori delle quote latte. La povera gente è moderata in questo paese, quella gente che porta pazienza oltre il segno".

"Diciamo ad alta voce, fortuna che esista Berlusconi ed anzi, se Berlusconi non esistesse dovremmo inventarlo, per ragioni intrinseche al centrodestra, perché é il leader che lo unisce e che ha un sostegno popolare che va al di là dei confini dei partiti. E per le caratteristiche del centrosinistra il ciclo di Berlusconi non é affatto finito". Lo ha affermato il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto nella sua dichiarazione di voto alla Camera. "Ci auguriamo -ha aggiunto- che questo governo ottenga anche in questa Camera la fiducia, nel caso opposto l'unica via, ferme restando le prerogative del Capo dello Stato, è quella di andare al voto. Il governo tecnico semplicemente non esiste e non esiste nemmeno un altro governo di centrodestra non presieduto da Berlusconi. E del resto il risultati del Senato sono evidenti e chiari per tutti".

Durissimo l'intervento in Aula di Antonio Di Pietro, durante il quale Berlusconi e i deputati del Pdl hanno abbandonato l'Aula. "Lei si è messo a fare politica non certo per servire il paese, ma solo i suoi affari personali, soprattutto quelli giudiziari", ha detto il leader dell'Idv. Fuori dal Parlamento, ha continuato Di Pietro, "ogni giorno vi sono persone di ogni categoria sociale che protestano e non ne possono più di essere presi in giro da lei e dal suo governo. Fuori di qui addirittura i poliziotti hanno protestato, perché stanchi di pagarsi la benzina per correre appresso ai delinquenti. Fuori di qui ci sono migliaia di studenti e docenti, che non sono delinquenti per il solo fatto che protestano, ma sono giovani disperati a cui avete tolto pure il futuro". Di Pietro ha detto ancora: "Fuori di qui ci sono i lavoratori senza contratto, ricattati dai tanti Marchionne strozzini di turno. Fuori di qui ci sono i precari senza futuro di ogni categoria, fuori di qui non c'è quel paese delle meraviglie che descrivete, ci sono i giovani e i meno giovani che hanno perso il lavoro o non l'hanno mai avuto. Fuori di qui ci sono i cittadini dell'Aquila, terremotati due volte prima dal destino poi dalle sue frottole. Fuori di qui ci sono tante persone bisognose a cui avete tolto la solidarietà e ogni speranza. Voi avete ridotto l'Italia a un 'paese delle banane'. Fuori di qui, prima se ne va meglio è".

Prima del voto alla Camera, il Governo Berlusconi IV ha ottenuto la fiducia del Senato. I voti favorevoli sono stati 162, i contrari 135, gli astenuti 11. Pdl e Lega hanno votato a favore. Pd, Idv, Udc, Api e due senatori Mpa hanno votato contro. Fli si è astenuta. Svp e senatori a vita non hanno partecipato al voto.

(tratto da rassegna.it)

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