Data: 18/05/2013
Settore:
Trasporto pubblico locale
BECCATI CON LE MANI NELLA MARMELLATA! E ORA TUTTI (O QUASI) PROVANO A CHIAMARSI FUORI, MA E' TARDI - A più di un mese dalla denuncia della Filt Cgil sui mancati tagli ai compensi di direttori e dirigenti delle aziende regionali di tpl, piovono le smentite e i dietro front, ma è tutto inutile: ci sono gli atti e non si cancellano - E intanto i dirigenti si riaumentano gli stipendi (il centro del 3/4/2013) - Speciale multimedia (rete8) - Cosa prevede l'art 67 della Legge Regionale 1/2011

La vicenda dei tagli o forse sarebbe il caso di dire dei mancati tagli ai compensi dei direttori e dei dirigenti delle aziende regionali di trasporto Arpa, Gtm e Sangritana, induce la Filt Cgil Abruzzo – per il solo fatto di aver portato alla luce questa indecenza, a svelare retroscena e antefatti che non sono ancora noti all’opinione pubblica.

COME SIAMO VENUTI A CONOSCENZA DELLE "SVELTINE" DEI DIRIGENTI: ECCO I RETROSCENA - Febbraio 2013: nonostante avessimo intuito la chiara volontà dei dirigenti e dei direttori delle tre aziende di trasporto regionale Arpa, Gtm e Sangritana di avvalersi della sentenza della Corte Costituzionale (n.223/2012) per tentare di rimpadronirisi di quella parte della retribuzione eccedente i 90mila euro che era stata loro decurtata di un 5% a partire dal 1° gennaio 2011 dall’art. 67 della Legge regionale 1/2011, non avevamo ancora quelle prove e quelle certezze necessarie per uscire allo scoperto.

IL PIANO DELLA FILT CGIL: ACCESSO AI VERBALI DEL CDA E.. QUALCHE PICCOLO SEGRETO DEL MESTIERE - Intanto il primo obiettivo è stato quello di tentare di consultare i verbali dei rispettivi Consigli di Amministrazione poiché – abbiamo immaginato – la violazione di un dispositivo di Legge, seppur con valenza regionale, dovrà pur passare da una delibera dell’organo collegiale al quale è affidata la gestione delle società di trasporto regionale. Abbiamo agito in tal senso sia per la Gtm, in maniera diretta attraverso l’accesso formale agli atti e sia per la Sangritana, in questo caso in maniera indiretta, interpellando la Regione Abruzzo in considerazione della nota ed assurda ostilità della Società guidata dal futuro consigliere regionale Pasquale Di Nardo a rendere disponibili atti pubblici quali per l’appunto i verbali dei Consigli di Amministrazione. Abbiamo lasciato fuori l’Arpa perché nonostante tutto è l’unica delle tre società di trasporto che da tempo pubblica on line direttamente sul proprio sito web gli atti del Cda e dell’Assemblea dei Soci. Nel frattempo però sfruttando piccole furbizie che in alcuni casi ci appartengono, abbiamo teso - nel bel mezzo di una trattativa sindacale con una delle tre aziende - una sorta di trappola. Tirando infatti fuori l’argomento in questione e, facendo intendere che eravamo già a conoscenza e nei dettagli sia della Sentenza della Corte, della riattribuzione dei compensi ai dirigenti e del fatto che fosse stata violata la Legge Regionale, ci siamo sostanzialmente limitati a contestare l'inopportuno comportamento aziendale in questa assurda vicenda.

LA DIFESA DEI DIRIGENTI: «ABBIAMO APPLICATO LA SENTENZA DELLA CORTE E POI ANCHE LE ALTRE AZIENDE HANNO AGITO ALLO STESSO MODO»... BECCATI!! - Nella difesa costruita dai dirigenti e che ovviamente non si è fatta attendere, c’è stata implicitamente la risposta a quelle certezze di cui avevamo bisogno e che andavamo cercando. La giustificazione aziendale e quindi l’ammissione di aver disatteso la Legge Regionale è stata imperniata sulla necessità di dover rispettare la Sentenza 223/2012 della Corte Costituzionale e poi, come se non bastasse, giù con altre ammissioni: “Non siamo stati i soli, è stata assunta la stessa decisione anche nelle altre aziende regionali di tpl”…. Beccati!!!

3 APRILE 2013: IL PRIMO COMUNICATO DELLA FILT CGIL ABRUZZO: «SEMBREREBBE CHE ...» - In attesa di avere i verbali del Cda della Gtm e le risposte dalla Regione per quanto attiene la Sangritana, ovvero quegli elementi che comprovassero ciò che avevamo supposto, la Filt Cgil Abruzzo esce con un primo comunicato stampa lo scorso 3 aprile pubblicato sul quodiano "il centro" (leggi) e su altri organi di stampa (leggi) con il quale prudentemente si afferma testualmente «Sembrerebbe» afferma la Filt Cgil Abruzzo, «che la sentenza n. 223/2012 della Corte Costituzionale non sia passata affatto inosservata tra i dirigenti delle Imprese di trasporto di proprietà della Regione Abruzzo (Arpa, Gtm e Sangritana) e sembrerebbe, altresì, che gli stessi non abbiano perso tempo a richiedere l'immediato ripristino, con effetto retroattivo, del trattamento economico originario privo della decurtazione che il presidente Chiodi e l'intero Consiglio regionale avevano votato all'unanimità nell'ultima seduta dell'anno 2010».

20 APRILE 2013: LE PRIME AMMISSIONI DELL'ASSESSORE MORRA «C'E' STATA UNA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE, PERO' SAREBBE STATO IL CASO DI AVVISARE LA REGIONE» - Un imbarazzato Assessore Morra, peraltro già informato dal sindacato delle manovre dei propri manager per raggirare la Legge votata all'unanimità dal Consiglio Regionale, viene colto di sorpresa da Antonio Fragassi, giornalista del quotidiano "il Tempo" che invece di porre le solite domande telecomandate in occasione dell'ennesima passerella di politici per la presentazione in Gtm dei due autobus snodati, chiede all'esponente regionale, spiegazioni e chiarimenti sull'aumento dei compensi ai dirigenti delle aziende di trasporto di proprietà della Regione Abruzzo. E si arrabbia Morra quando il giornalista gli fa notare che l'azienda ha aumentato gli stipendi ai dirigenti: «C'è una sentenza della Corte Costituzionale - dice l'Assessore - che consente di ritoccare le retribuzioni annue al di sopra dei 90mila euro». E gli dà fastidio che la Gtm abbia proceduto agli aumenti senza comunicarlo alla Regione: «L'azienda non era obbligata a dircelo prima, però sarebbe stato il caso».

26 APRILE 2013: LE AZIENDE TACCIANO E LA REGIONE PURE. LA FILT CGIL ESCE ALLO SCOPERTO E SCRIVE AL PRESIDENTE PAGANO E AI GRUPPI CONSILIARI - Nonostante il caso sia stato reso pubblico da quasi un mese , dalle aziende non trapela nessuna smentita ufficiale ma ci affanna piuttosto a cercare di individuare i presunti colpevoli che abbiano fatto scappare la notizia. Il 26 aprile la Filt Cgil Abruzzo decide di uscire allo scoperto e con una conferenza stampa denuncia l'accaduto evidenziando come i dirigenti delle aziende di trasporto, con la complicità dei rispettivi Consigli di Amministrazione, si siano riappropriati delle somme tagliate all'insaputa della stessa Regione. Il sindacato non si ferma e con una lettera sottopone il caso anche a tutti i gruppi consiliari e al presidente del consiglio regionale Nazario Pagano. Vengono inoltre ricordate le parole dell'assessore Morra quando fu annunciato il taglio dei compensi dei dirigenti, "se si chiedono sacrifici ai cittadini è giusto che tutti facciano la loro parte"

LO SCANDALO COMINCIA A PRENDERE FORMA E NON SI FERMA PIU'. SI INDIGNANO ANCHE I CONSUMATORI E VIENE PRESENTATO UN QUESTION TIME IN CONSIGLIO - Ormai la notizia è di dominio pubblico. Interviene anche la Federconsumatori «La cosa gravissima è che il tutto è avvenuto senza coinvolgere l'assessore regionale ai Trasporti» afferma il presidente di Federconsumatori Abruzzo Tino Di Cicco, il quale sottolinea che «In una fase in cui cresce la disperazione tra i cittadini per la situazione economica, lavorativa, morale e politica nel nostro Paese è sinceramente incredibile che alcuni 'Boiardi' di Stato (o di Regione, non cambia), possano aumentarsi in totale autonomia il loro stipendio. Ai cittadini e lavoratori si chiedono sacrifici, ai dirigenti si offrono quei sacrifici». Anche la politica regionale contesta il provvedimento nel merito e annuncia un question time in Consiglio «Da quanto ci risulta» spiega il Consigliere Ruffini «la riduzione dei trattamenti economici del direttore e dei dirigenti delle società di trasporto pubblico locale di cui la Regione è socio unico o controllante sembrerebbe trovare fondamento esclusivo nella legge regionale che estende la riduzioni ad altri soggetti, la cui invalidità può essere dichiarata dalla sola Corte costituzionale e la cui disapplicazione non può essere operata dalla pubblica amministrazione invocando a sostegno la sola sentenza relativa alla disposizione statale». «In sostanza» conclude Ruffini «la norma regionale è leggittima, non essendo stata impugnata dal Governo, e deve essere fatta rispettare così come ha deciso il legislatore regionale perché tuttora vigente».

16 MAGGIO: ARRIVANO LE PRIME AMMISSIONI. RUSSO (GTM): «POLEMICA VERGOGNOSA. LA SENTENZA DELLA CORTE RENDE ILLEGITTIMI QUEI TAGLI» - Le prime ammissioni vengono proprio dal Presidente della Gtm Michele Russo ovvero da colui che presiede il Cda e che in data 18 febbraio 2013 (leggi il verbale disponibile sul sito della Gtm) decide di accogliere il suggerimento del Direttore Generale f.f. Di Pasquale il quale nel rispetto della sentenza della Corte Costituzionale n. 223/2012, "chiede di sospendere le predette trattenute autorizzando, nel contempo, l'erogazione (la restituzione ndr) di quanto indebitamente trattenuto dal gennaio 2011.
Il Consiglio di Amministrazione, preso atto della sentenza n. 223/2012, delibera di delegare il Responsabile dell'ASA Personale a procedere all'adeguamenti di legge", l'incarico viene dato a quello stesso Dirigente che qualche settimana più tardi tira fuori un avviso per i dipendenti (leggi) con il quale smentisce le indiscrezioni di stampa affermando che è tutto falso e che non c'è stato alcun aumento. Michele Russo sempre più incalzato dalla stampa prova a difendersi «E' una polemica vergognosa. C’è una sentenza della Corte costituzionale che rende illegittimi quei tagli», dice Russo, «nel caso della Gtm i dirigenti sono tre. Il direttore generale (che è di nomina politica, ndr) ha concordato con noi di non applicarsi il ripristino della parte tagliata, gli altri due dirigenti a servizio hanno chiesto il ripristino. Io sono un amministratore di buon senso e non posso rifiutarmi, perché mi avventurerei in una controversia perdente, perché loro ne hanno diritto, visto che queste sentenze toccano accordi sindacali nazionali».

17 MAGGIO: ANCHE L'ARPA SMENTISCE, MA QUALCUNO SOSTIENE CHE ANCHE ALTRE AZIENDE REGIONALI (OLTRE LA GTM) ABBIANO AGITO ALLO STESSO MODO... MISTERO - Interviene anche presidente di Arpa Massimo Cirulli (circa 50 giorni dopo la prima indiscrezione) che precisa: «Arpa ha ridotto lo stipendio del suo direttore generale, il cui emolumento supera i 90 mila euro lordi annui, in ossequio alla legge regionale n°1 del gennaio 2011, dalla data di entrata in vigore della normativa in questione. I compensi del vice direttore generale e dei tre dirigenti di settore dell'azienda regionale di autolinee non superano l'importo di 90 mila euro annui, pertanto non sono stati ridotti.
Resta tuttavia il mistero della nota allegata al verbale del Cda della Gtm risalente al 18 febbraio 2013, nella quale il Dirigente del Personale afferma che la decisione di ripristinare a Direttori e Dirigenti i vecchi compensi e di restituire il maltolto dal 2011 sia stata adottata anche da altre aziende regionali di tpl....Già, e quali saranno mai queste aziende che avrebbero deciso lo stesso comportamento?? L'Arpa? La Sangritana? O per caso tutti e due?? MISTERO.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it