Data: 28/04/2007
Settore:
Trasporto aereo
ALITALIA, ROTTE LE TRATTATIVE - Confermato lo sciopero degli assistenti di volo del 3 maggio. I sindacati: «La chiusura dell'azienda evidenzia un grave atteggiamento offensivo e discriminante»

Le organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Sdl, Anpav e Avia, hanno confermato lo sciopero di 24 ore di giovedì prossimo degli assistenti di volo di Alitalia. La decisione è stata presa dopo l'esito ''assolutamente negativo" dell'incontro tra la compagnia aerea e i sindacati sulla vertenza assistenti di volo. La dirigenza aziendale, spiegano Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Sdl, Anpav e Avia in una nota congiunte, si è "chiusa a riccio su posizioni di estrema rigidità ed il sindacato non ha potuto che confermare lo sciopero del 3 maggio". Le richieste per gli assistenti di volo da parte dei sindacati consistono oggi "esclusivamente nel rispetto degli accordi contrattuali, degli organici necessari e delle competenze economiche previste da precedenti accordi ivi compreso il recupero inflattivo". La chiusura dell'azienda evidenzia, secondo le organizzazioni dei lavoratori, "un gravissimo atteggiamento offensivo e discriminante" nei confronti di una categoria che ormai è "ridotta ad operare con un terzo del personale operativo precario, è soggetta a continue e vessatorie violazioni e forzature contrattuali, non ottenendo alcun recupero dell'inflazione da anni". Tutto ciò, continua la nota diffusa dalle organizzazioni sindacali, è ancor di più "incomprensibile ed inaccettabile" all'indomani di un accordo raggiunto per il personale di terra che, oltre al risultato economico, "ha gettato le basi per una ripresa delle relazioni industriali". La categoria rivendica "i propri diritti in modo chiaro, con una proposta chiara e responsabile. I dirigenti aziendali al contrario, assenti o sordi, impongono il conflitto". A questo punto il Governo, quale azionista di maggioranza, come anche i futuri acquirenti di Alitalia, sottolineano i sindacati, "devono sapere che un'azienda di servizi dove il personale front-line è continuamente umiliato e mortificato, il cui contratto è diventato per la dirigenza carta straccia, le cui condizioni di lavoro sono sempre più precarie così come precario è il rapporto di lavoro di un numero sempre maggiore di operatori, non è oggi un'azienda sana e per rilanciarsi veramente deve essere 'ripulita' completamente da quei presunti 'esperti santoni', che sono gli stessi che hanno contribuito allo sfascio industriale e finanziario della compagnia di bandiera".
Il sindacato, nello "scusarsi preventivamente" con i passeggeri per i disagi causati "dall'intransigenza e miopia della dirigenza Alitalia", conferma lo sciopero del 3 maggio, ritiene comunque che l'azione di lotta "potrebbe essere sospesa se soltanto l'azienda aprisse un confronto leale e concreto ed auspica quindi un intervento autorevole del Governo, non semplicemente per mediare, ma per imporre il rispetto dei diritti lesi dei lavoratori e dell'azionista".

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