Data: 11/12/2014
Settore:
Cgil
(ULTIM'ORA) SCIOPERO GENERALE, IL GOVERNO REVOCA LA PRECETTAZIONE DEI FERROVIERI - Cgil e Uil: ĞAvevamo ragione noiğ - La revoca dell'ordinanza di precettazione - Preleva il comunicato sindacale - La notizia su corriere.it

Il governo ha revocato l'ordinanza di precettazione (preleva il documento) dei lavoratori dei trasporti. Nell’incontro al Ministero dei Trasporti terminato oggi alle ore 19,30, il Governo nella persona del Sottosegretario De Caro, ha comunicato la revoca dell’ordinanza che escludeva i ferrovieri dalla partecipazione allo sciopero generale. Il Governo ha dovuto ritirare un provvedimento palesemente illegittimo ed autoritario, e lo ha fatto con colpevole ritardo che provocherà ulteriori disagi ai lavoratori. L’azione di denuncia dell’abuso perpetrato dal Ministro Lupi, portata avanti in questi giorni dalle Organizzazioni Sindacali, ha portato a questo risultato. I ferrovieri possono dunque legittimamente aderire allo sciopero generale, con le modalità già comunicate; per il solo personale addetto alla circolazione treni, la durata dello sciopero viene rimodulata riducendola di una ora; per questo settore, pertanto, lo sciopero inizierà alle ore 9,01 e terminerà alle ore 16,00, anziché alle 17,00. Consapevoli della difficoltà di garantire un’ampia diffusione delle informazioni alla categoria, visto il tempo ristrettissimo a disposizione, invitiamo tuttavia tutte le strutture sindacali territoriali al massimo sforzo per recuperare ogni possibile adesione delle lavoratrici e dei lavoratori allo sciopero. Venerdì 12 dicembre, dunque, si fermano anche i ferrovieri (dalle ore 9 alle ore 16) nel giorno dello sciopero generale indetto dalle due confederazioni sindacali. "Avevamo ragione noi. Il Governo ha dovuto fare marcia indietro e revocare il provvedimento di precettazione dei ferrovieri - affermano in una nota i segretari generali di Cgil e Uil, Susanna Camusso e Carmelo Barbagallo -. Non c’erano le condizioni di legge - proseguono - per inibire il diritto di sciopero a questa categoria di lavoratori. E’ un primo segnale di ravvedimento da parte del Governo che speriamo sia di buon auspicio per il futuro. Intanto, domani saremo nelle piazze di tutta Italia per dare voce alle ragioni dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani, dei cassintegrati, dei precari e dei disoccupati. Sarà una giornata decisiva per il cambiamento delle politiche economiche del Paese e dell’Europa, per il lavoro e per l’estensione dei diritti".

Sciopero, Lupi revoca la precettazione. Renzi: "Diritto di sciopero non si tocca"

Alla vigilia della protesta generale contro jobs act e legge di Stabilità, il premier getta acqua sul fuoco e tenta di smorzare le polemiche tra la Camusso e Lupi: "Profondo rispetto per chi manifesta, spero che a breve si superino le incomprensioni tra Cgil e ministero dei Trasporti"

ROMA - Il Ministro dei trasporti Maurizio Lupi ha revocato l'ordinanza di precettazione emanata nei confronti dei dipendenti delle ferrovie nell'ambito dello sciopero generale di domani proclamato da Cgil e Uil. E' stata quindi decisa una rimodulazione dello stop da 8 a 7 ore. Le parole del ministro: "Di fronte alla segnalazione dell'autorità garante degli scioperi ho voluto difendere il diritto alla mobilità dei cittadini". E nello stesso tempo, "ho ritenuto di dover dialogare con i sindacati coinvolti per contemperare entrambi i diritti". La soluzione, per il ministro, è stata raggiunta quando "i sindacati hanno ridotto il tempo sia dello sciopero di domani - che finisce alle 16 invece che alle 17 con un grande vantaggio per i pendolari - sia di quello di sabato e domenica che salva la fascia serale di sabato iniziando alle 24 invece che alle 21".

La mediazione del premier. "Il diritto di sciopero è garantito dalla Costituzione e noi lo rispettiamo. Il fatto che io non sia d'accordo sullo sciopero di domani non toglie che la protesta domani si faccia, sia ben organizzata e gestita e, conoscendo le organizzazioni sindacali che lo hanno programmato, nel rispetto delle opinioni diverse, credo che domani filerà tutto liscio". Lo ha detto Matteo Renzi durante la conferenza stampa ufficiale a Ankara. Una dichiarazione che arriva dopo le parole pronunciate da Susanna Camusso, segretario della Cgil, a Repubblica Tv, che ha reagito con durezza dinanzi alla decisione assunta dal ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, di richiamare al lavoro i ferrovieri che venerdì avrebbero aderito allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil contro Jobs Act, legge di Stabilità, politiche economiche e industriali, mancato rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici.

Il rispetto per il diritto di protesta. A gettare acqua sul fuoco ci pensa dunque il presidente del Consiglio, che prende le distanze rispetto alle precettazioni ordinate da un ministro del suo governo e che oggi parla di sciopero come di un "diritto sacrosanto". Di più: l'auspicio è che "nelle prossime ore" si possano "superare le incomprensioni tra il ministro Lupi e la Camusso - sostiene -. Lo sciopero generale è momento di alta protesta al quale dobbiamo avvicinarci con profondo rispetto. Spero si possano risolvere le polemiche, ho parlato con Lupi, ha detto che avrebbero trovato soluzione. Rispetto chi fa sciopero, noi lavoriamo. Buon lavoro a chi lavora e in bocca al lupo a chi sciopera".

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