Data: 18/07/2007
Settore:
Trasporto aereo
ALITALIA, RINUNCIA ANCHE AIR ONE - Filt Cgil, il Governo ci convochi subito. Fabrizio Solari: «Ora siamo al punto di partenza, ma è passato oltre un anno e la situazione dell'azienda si è aggravata»

Anche l'ultimo pretendente ha gettato la spugna. La Ap Holding di Carlo Toto (nella foto) che controlla la compagnia AirOne ha deciso di ritirarsi dalla competizione per l'acquisizione di Alitalia. L'ufficialità del ritiro è giunta solo ieri, ma la decisione dell'imprenditore abruzzese a non voler presentare alcuna offerta vincolante era già nell'aria da qualche giorno. Troppo rigide, secondo Toto, sarebbero le condizioni previste dal Tesoro nel contratto di vendita e che, tra l'altro, avrebbero escluso la possibilità, fortemente caldeggiata da Ap Holding, di togliere la clausola per la chiusura della trattativa con i sindacati sugli esuberi entro un paio di mesi dall'acquisizione.
Decisamente preoccupato è il commento del Segretario Generale della Filt Cgil Fabrizio Solari secondo il quale «La scelta di un percorso tortuoso e poco trasparente non ha portato ad alcuna soluzione. Ora siamo al punto di partenza, ma è passato oltre un anno e la situazione dell'azienda si è aggravata» Sulla stessa falsa riga anche Maurizio Rossi della segreteria nazionale della Filt Cgil «La gare è praticamente fallita e lo scenario che si apre - afferma Rossi - è quello dei falchi pronti a ricapitalizzare la compagnia prendendosela a prezzo di svendita». Ora i sindacati chiedono una convocazione urgente dal Governo «E' urgentissima una convocazione dei sindacati da parte del governo - conferma Maurizio Rossi - per chiarire quali sono, a questo punto, le intenzioni del governo». Il segretario nazionale Filt Cgil Mario Rossi rispetto al fallimento della gara per la privatizzazione di Alitalia osserva: «Di certo, arrivare fin qui con una azienda senza una guida industriale non ha certo contribuito a migliorare la situazione della compagnia aerea. In questa fase serve invece una forte guida sul fronte delle strategie industriali, anche per avere una compagnia che possa avere piu' voce contrattuale con chi potrebbe essere interessato. E a noi risulta che di interessati, a condizioni diverse, ce ne sarebbero molti».

RASSEGNA STAMPA - "Corriere della sera"

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