Data: 02/01/2008
Settore:
Politica Ambientale
POLITICA AMBIENTALE, DA MILANO LE PRIME SCELTE CORAGGIOSE - Parte il ticket antismog per chi entra in centro con una vettura inquinante. Gli obiettivi: Migliorare la qualità dell'aria, ridurre il traffico e più risorse per il trasporto pubblico - Come funziona

Milano è la prima citta italiana ad adottare misure davvero impopolari ma presumibilmente efficaci per migliorare sia la qualita dell'ambiente che il traffico cittadino. Con un provvedimento definito comunque sperimentale, l'Amministrazione Comunale ha introdotto il ticket d'ingresso antismog (pollution charge) che a partire dal 2 gennaio, costringerà gli automobilisti in possesso di mezzi inquinanti, a dover pagare un pedaggio giornaliero dai 2 ai 10 euro per poter entrare liberamente nel centro della città.
Nonostante le scontate proteste che accompagnano simili provvedimenti, i risultati conseguiti nelle altre città europee e non solo che hanno adottato le stesse misure sono stati davvero incoraggianti. A Londra il traffico è diminuito del 26%, l'inquinamento del 15%. A Stoccolma del 25%, con una riduzione dell'inquinamento atmosferico del 14%. Analoghi risultati anche a Toronto e a Singapore.
Da non sottovalutare inoltre che gli introiti derivanti dai ticket d'ingresso che il Comune di Milano ha già stimato e messo in bilancio nel solo 2008 per 24 milioni di euro, saranno impiegati a favore dell'ambiente e della mobilità sostenibile.
A Londra ben 70 milioni di sterline di introiti sono stati destinati al finanziamento e potenziamento del trasporto pubblico.
COME FUNZIONA L'ECOPASS. Le auto più dannose per l'ambiente che tra le 7.30 e le 19.30 dei giorni feriali vorranno entrare dentro la Cerchia dei Bastioni attraverso uno dei 43 varchi di ingresso dotati di telecamere, dovranno pagare un pedaggio giornaliero dai 2 ai 10 euro. Le auto più moderne (benzina Euro3 e Euro4 e diesel Euro4 con filtro antiparticolato), quelle ecologiche, i ciclomotori e i motocicli saranno invece esentati. Chi non si adegua subirà una sanzione amministrativa oscillante tra i 70 euro e i 275 euro.

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