Data: 09/02/2008
Settore:
Filt Cgil Abruzzo
TRASPORTI. FILT CGIL, DALLE PAROLE AI FATTI - Occorrono tavoli di concertazione per puntare a soluzioni immediate. Le proposte della Filt Cgil Abruzzo - Rassegna stampa - SPECIALE MULTIMEDIA

In un contesto nel quale, la sovrapposizione esistente nel paese di note emergenze istituzionali, sociali ed economiche condiziona negativamente la vita e il futuro dei cittadini, il contemporaneo e dannoso legame di anni di malgoverno regionale e di scelte sbagliate di una classe politica poco attenta ai bisogni degli abruzzesi, sta generando profonde difficoltà economiche ed una totale sfiducia nelle istituzioni e in chi li rappresenta a tutti i livelli.

Occorre pertanto, da subito, puntare a soluzioni immediate, costruendo una società migliore che presti particolare attenzione alle persone, alle famiglie, all'ambiente.

Per fare ciò è necessario partire dal basso, per esempio a cominciare dal sistema della mobilità oggi caratterizzato da un'offerta di trasporto inadeguata e carente sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo e nella quale scontiamo risorse non adeguate e non opportunamente ottimizzate.

Anche nei trasporti bisogna passare dalle intenzioni alle cose concrete, dai tanti convegni a pochi ma efficaci tavoli di concertazione, insomma, per dirla in breve, dalle parole ai fatti.

Queste in sintesi alcune misure prioritarie che secondo la Filt Cgil Abruzzo andrebbero valutate e realizzate

● Per una regione di modeste dimensioni come l'Abruzzo, è necessario intervenire rapidamente sul sistema di mobilità collettiva (gomma e ferro), eliminando o quantomeno riducendo drasticamente l'anomalia delle sessanta aziende e delle altrettante proprietà che operano nel settore con sprechi, sovrapposizioni e con risorse distratte dal servizio anche per la presenza dei tanti Consigli di Amministrazione al seguito. Occorre pensare ad uno scenario che veda all'opera pochissime imprese, ben strutturate, organizzate ed integrate tra loro. Questa ipotesi non solo è percorribile ma è obbligatoria in virtù di un'apposita legge di riforma del settore che invece continua ad essere disattesa e rimandata.

● E' necessario che la politica e le istituzioni, nel settore dei trasporti, si riapproprino di quel ruolo che oggi, il più delle volte, è relegato a registrare esclusivamente continui disservizi giornalieri quali autobus e treni fermi, mezzi vecchi e sporchi, stazioni e terminal fatiscenti e in alcuni casi letteralmente abbandonati. Una situazione grave che provoca inevitabili ripercussioni su un'utenza abbandonata a se stessa come peraltro riscontabile sistematicamente dalle denunce sui mass media. In un settore che vive prevalentemente di finanziamenti pubblici, le aziende di trasporto vengono messe in condizione di decidere autonomamente e negativamente sui livelli di qualità del servizio. Assistiamo infatti passivamente e nella totale indifferenza delle Istituzioni a soppressioni di biglietterie, di punti di informazione e in qualche caso anche a servizi igienici delle stazioni ferroviarie che vengono murati e resi inaccessibili.

● Occorre costruire un sistema di trasporto più attento alle aree interne che affronti celermente la questione del riequilibrio territoriale e che sia in grado di arrestare lo spopolamento ed il degrado delle zone più disagiate. Un obiettivo difficilmente percorribile se le aziende continueranno esclusivamente a prestare attenzione ai propri bilanci perseguendo interventi miranti a migliorare i soli servizi redditizi. Analogamente anche dalle Istituzioni non vi sono riscontri positivi in tal senso: Le aree interne continuano ad essere seriamente penalizzate con pochissimi servizi giornalieri e con costi decisamente maggiori. Lo stesso famigerato "biglietto unico" che consente di poter utilizzare lo stesso titolo di viaggio per i servizi di trasporto offerti da più società e con una tariffa vantaggiosa, è stato istituito per la sola area metropolitana Chieti-Pescara, escludendo per l'appunto le zone della regione che presentano le maggiori difficoltà. Il costo del biglietto va inserito in una politica complessiva di revisione delle tariffe che tuteli i cittadini più deboli.

Siamo perfettamente consapevoli che queste soluzioni equivalgono all'assunzione di forti responsabilità affiancate da una buona dose di coraggio.

L'eventuale adozione di queste misure provocherà tante proteste e un'energica opposizione, ma restiamo fermamente convinti che siano decisioni indispensabili e che vadano prese nel più breve tempo possibile nell'interesse di tutti gli abruzzesi.

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