Data: 25/03/2008
Settore:
Trasporto aereo
ALITALIA, MINISTRI CONTRO. - Padoa Schioppa: «Ossigeno per poche settimane» La replica di Bianchi: «E' un allarme non giustificato». Epifani avverte «Senza modifiche non ci sarà il nostro consenso» Rassegna stampa

Si è trattata di una Pasqua alquanto agitata per le vicende Alitalia. Due ministri dello stesso Governo se ne sono date di santa ragione, almeno dal punto di vista mediatico, Oggetto della discordia la presunta sopravvivenza della Compagnia di bandiera e la reale necessità di accelerare i tempi per la vendita ad Air France. Ha iniziato la querelle il Ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa, pronosticando solo qualche settimana di ossigeno ribadendo, pertanto, l'urgenza di andare avanti con la vendita. Quasi immediata è arrivata la replica del collega dei Trasporti Alessandro Bianchi secondo il quale esclude in maniera categorica che la sopravvivenza della compagnia di bandiera sia limitata a solo qualche settimana e aggiunge «E' un allarme non giustificato. Il piano della compagnia di bandiera prevede liquidità sufficiente per l'intero 2008"». Come se non bastasse, sulla polemica interviene anche il ministro per le Politiche europee Emma Bonino che attacca il suo collega dei trasporti «Trovo sconcertante - ha affermato la Bonino - la dichiarazione del Ministro dei Trasporti Bianchi, che avrebbe detto che il cash flow di Alitalia basterebbe per tutto l'anno. E' sconcertante che lo dica il ministro dei trasporti, competente sulla materia, perche' basta andare sul sito di Alitalia e leggere la posizione finanziaria al 31 gennaio della compagnia. A quella data era a 282 milioni di Euro. A marzo rimangono poco piu' di 100 milioni».
Intanto le Organizzazioni sindacali ribadiscono la necessità di rivedere il Piano proposto da Air France. Secondo il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, il sindacato è «responsabile» ma se Air France non modificherà il piano per l'acquisto di Alitalia non potrà avere l'assenso dei lavoratori. «Il nostro senso di responsabilità è fuori discussione anche in questa circostanza e anche a fronte delle molte incongruenze del governo. E' proprio la responsabilità verso il paese che ci porta a chiedere ad Air France - afferma Epifani - di modificare il piano per avere più investimenti sulla flotta, per conservare la manutenzione in Italia e per dare un'equa soluzione al problema di Malpensa. Per noi, ora le chiacchiere sono a zero e senza modifica del piano non ci sarà il nostro consenso».

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