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Pescara, 19/04/2024
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Data: 28/04/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Ponte Flaiano, 11 camion per verificare la resistenza. Domani le prove di collaudo della struttura, i mezzi pesano 43 tonnellate ognuno. Mancano solo le luci, quasi pronte anche le piste riservate a pedoni e biciclette

«Sognatore è un uomo con i piedi fortemente appoggiati sulle nuvole», diceva lo scrittore e sceneggiatore Ennio Flaiano. Oggi, a distanza di quasi 45 anni dalla sua morte, quel celebre aforisma suona quasi come una profezia che riannoda i fili di una memoria spesso contraddittoria tra il poeta e la sua città natale. A ufficializzare la dedica a uno dei pescaresi più illustri di sempre è il sindaco Marco Alessandrini, che ieri mattina alla vigilia dei collaudi ha scelto il punto più alto del Ponte nuovo per comunicare la nuova intitolazione: «Siamo in piedi su un prodigio della tecnica», ha detto il primo cittadino, «questo è il settimo ponte della città. Prima si chiamava Ponte Nuovo, ma adesso diventerà il Ponte Flaiano». Il colpo d’occhio è notevole nonostante la giornata uggiosa. A rubare la scena è il profilo appena accennato delle montagne innevate in lontananza e quell’antennone strallato bianco candido che, al termine del viadotto carrabile, dalla rotatoria nord si staglia dritto verso il cielo raggiungendo nel suo punto più alto i 52 metri d’altezza. Persino l’imponenza delle due Torri Camuzzi appare affievolita in confronto al nuovo gioiello architettonico che taglia in due le sponde del fiume andando a collegare gli svincoli dell’Asse attrezzato con via Gran Sasso, lungo la golena nord. «Il ponte è un sogno divenuto realtà, è così alto che quasi fa il solletico alle nuvole», rilevano, entusiasti, i piccoli alunni della IV A della scuola primaria Ennio Flaiano. La classe, invitata d’eccezione a una delle prime visite ufficiali sulla nuova infrastruttura che sarà completata entro la fine di maggio, ristabilisce immediatamente i punti di contatto tra lo scrittore e il ponte che ne porterà il nome. La scolaresca è stata accolta dal sindaco Alessandrini, dal suo vice Antonio Blasioli, dagli assessori Stefano Civitarese Matteucci, Laura Di Pietro, Loredana Scotolati e Antonella Allegrino e dai consiglieri Piero Giampietro ed Emilio Longhi. Nei giorni scorsi, con una lettera, i bambini hanno chiesto al sindaco di chiamare il ponte come la loro scuola. Proposta accolta subito dall’amministrazione. In attesa dell’inaugurazione, la cui data sarà fissata nelle prossime settimane, oggi e domani sono in programma alcuni collaudi dinamici e statici dell’opera. Per prima si proverà a far attraversare la struttura da un camion in movimento e poi, domani, 11 camion del peso di 43 tonnellate ciascuno ne proveranno in contemporanea la resistenza. Dopo la prova di sforzo, ha spiegato il dirigente Giuliano Rossi, a capo del settore Lavori pubblici del Comune, sarà inviata una relazione al Genio civile per certificare se il ponte si abbassa più o meno di 10 centimetri. Solo una volta ottenuto il placet, l’opera sarà aperta alla città. Per terminare l’infrastruttura (larghezza 28 metri e lunghezza 86 metri), si dovranno sistemare i parapetti in vetro azzurrato lungo i due percorsi ciclopedonali esterni (larghezza 2,80 metri, separati dalla sede stradale tramite un guard-rail), collegati a nord e a sud ad altrettanti tracciati preesistenti. Una passata di vernice alle due piste riservate a pedoni e bici per colorarle di rosso mattone e, infine, bisognerà posizionare i lampioni esterni e due lampade per ognuno dei 10 stralli di sostegno collegati all’antenna bianca. I pannelli fotovoltaici servono per garantire l’autonomia energetica.

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