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Pescara, 19/04/2024
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Data: 14/10/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Faccio ricorso e intanto governo»

Calmo, determinato e per nulla sconvolto dagli avvenimenti: davanti a una sala consiliare gremita il sindaco De Angelis scandisce le tappe del dopo Tar, del suo destino cioè, conseguente alla decisione del Tribunale amministrativo regionale che ha fatto diventare minoranza il suo schieramento. De Angelis ha individuato due o tre punti dai quali non derogherà: 1) non ci saranno patti con i dipangraziani; 2) continuerà con atteggiamento stakanovista e lavorare per la città; 3) proporrà subito ricorso al Consiglio di Stato per chiedere la sospensiva del provvedimento del Tar. Se la sospensiva non sarà concessa, De Angelis se ne va dal momento che «non gli sarà concesso di attuare il programma per la città».
Ma il punto di grande attrattiva scenografica è consistito nel fatto che il sindaco ha poi sventolato una copia del Messaggero citando una foto pubblicata nella quale era ritratto il gruppo dipangraziano mentre banchettava in un ristorante prevedendo la vittoria al Tar. «Ecco come fanno politica» ha detto. Una simpatica citazione di fronte a un folto pubblico che ha gradito. Un intervento breve ma molto deciso che non ha chiarito, comunque alcuni dubbi. Il primo riguarda i tempi di attesa della decisione del Consiglio di Stato: intanto si governa, sì, ma il Consiglio comunale quando si riunisce? Anche qui alcune puntualizzazioni: la decisione del Tar è già presente nell'albo comunale e dunque deve essere notificata ai consiglieri stabilendo chi deve entrare e chi deve uscire in maniera ufficiale. Ci vorrà qualche giorno. Poi si passerà alla convocazione del Consiglio. E se ne andranno altri quindici giorni. E poi? Ma qui De Angelis è stato altrettanto chiaro: «Sono il sindaco e devo governare così come è mio dovere esperire ogni tentativo legale. Con lo stesso piglio garantista con il quale rispetto la decisione dei giudici in prima istanza». E qui tutta una serie di commenti prodotti in via ufficiosa da autorevoli convenuti come Massimo Verrecchia che ha condiviso appieno, Claudio Pacitti, autorevole dirigente esperto di vicende giudiziarie che ha sostenuto di aver ampiamente consultato Prefettura e Tar, Lorenzo De Cesare, noto ex consigliere, lo stesso Roberto Alfatti Appetiti che l'altra notte ha studiato la strategia assieme al sindaco e, in disparte, come osservatore, il consigliere regionale Emlio Iampieri tornato apposta dal viaggio di nozze per condividere le scelte. E non poteva mancare il commento di Di Pangrazio, sindaco uscente: «Ma quale ricorso? Non capisco perché il Consiglio di Stato dovrebbe concedere la sospensiva. Dov'è l'urgenza? E principalmente a quale titolo De Angelis chiede la sospensiva? A titolo personale o per la città? Chi paga il ricorso al Consiglio di Stato?». Che battaglia...


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