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Data: 16/10/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Gran Sasso, conti in rosso. Relazione sulla gestione al Comune: «Centro turistico con quattro milioni di debiti»

L'AQUILA Una delle priorità dell'amministrazione comunale è il riassetto del Centro turistico del Gran Sasso. E non è un caso che il sindaco Pierluigi Biondi abbia nominato il dirigente comunale Domenico de Nardis nella veste di commissario. I numeri, del resto, non sono confortanti e si tratta di un problema ereditato dalle precedenti amministrazioni. I dati, che sono contenuti nella relazione el cda sulla gestione e nella nota integrativa del bilancio consolidato, di recente al vaglio della giunta, sono espliciti.DEBITI. L'esposizione debitoria di questa società partecipata ammonta a 4 milioni e mezzo. «Nonostante l'intervento straordinario del Comune», si legge nella relazione, «avvenuto con deliberazione del consiglio del 22 dicembre scorso, abbia permesso il pagamento alla banca Intesa San Paolo dell'importo complessivo di un milione e 450mila euro, a saldo e stralcio del debito pendente con l'Istituto stesso per il maggior ammontare di oltre 4 milioni, l'esposizione debitoria appare comunque rilevante e pari a quattro milioni e 577mila euro. Infatti, da quanto desumibile dalla nota integrativa al bilancio di esercizio, tra le voci rilevanti si evidenziano debiti verso i fornitori per 898mila euro, debiti verso i controllanti per due milioni e 400mila euro (il Comune) e debiti tributari per 921mila euro. «Alla luce di queste considerazioni», si legge ancora nel documento, «è necessario rilevare che è soltanto a seguito della sopravvenienza straordinaria, pari a due milioni e 689mila euro, che si è determinato un utile pari a 764mila euro a fronte di un risultato negativo della gestione pari a un milione e 444mila euro».GESTIONE AI PRIVATI. Nella relazione di gestione del Centro turistico Gran Sasso viene anche ribadita una necessità di cui si parla ormai da anni, ma che non è stata mai concretizzata. E si cita una nota dell'ex amministratore unico, Fulvio Giuliani, cui è stato comunque riconosciuto il merito di aver dimezzato le perdite. E va anche detto che l'accelerazione della sua sostituzione ha destato qualche malumore. Inoltre le opposizioni hanno contestato la nomina dell'avvocato de Nardis.«Nella relazione lo stesso amministratore», è scritto nell'atto, «invita il Comune dell'Aquila a farsi carico di traghettare la società fino al conferimento della gestione ai privati mediante apporto di nuove risorse finanziarie da mettere a disposizione per la normale gestione operativa della stessa». «Diventa urgente e non differibile, diceva ancora Giuliani, «la rimodulazione del piano industriale e la relativa approvazione da parte del consiglio comunale, come propedeuticità alla stesura, del bando di privatizzazione da parte di Invitalia per la gestione pluriennale delle strutture e degli impianti sciistici del Centro turistico del Gran Sasso».INVESTIMENTI. Del resto, la scorsa estate, il collegio sindacale della società ha espresso parere favorevole al bilancio di esercizio ma con delle prescrizioni che ricalcano quanto già invocato da Giuliani e non solo da lui. «Rielaborazione e integrazione del piano industriale business-plan 2014-2018», diceva il collegio sindacale, «in funzione di realizzazione di investimenti che possano produrre effettiva capacità reddituale in breve o medio periodo». Il collegio sindacale, inoltre, ha sollecitato «la cura di tutti i profili amministrativi e contabili atta a realizzare in certi tempi e nel principio della legalità delle entrate derivanti da contratti o procedure di affidamento di gare e appalti per servizi e prestazioni a carico di privati. E, infine, intraprendere le azioni per ottimizzare la gestione sotto l'aspetto economico-finanziario organizzativo tali da concretizzare il perseguimento dell'oggetto sociale e garantire la continuità aziendale».

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