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Pescara, 18/04/2024
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Data: 17/10/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Parte oggi il treno di Matteo: «Dialogo col Paese profondo». Arriva il treno di Renzi quattro fermate tra le ombre d'Abruzzo

ROMA Otto settimane di tour sui tracciati regionali e centosette province, isole incluse. Niente alta velocità ma tracciati lenti per stare a stretto contatto con il Paese e avere il tempo di ascoltare cittadini e associazioni. Cinque vagoni, centocinquanta metri di lunghezza, capienza massima cento persone con spazi per riunioni e incontri. Ecco il «treno dell'ascolto» di Matteo Renzi che parte oggi alle 9 e 55 dalla stazione Tiburtina per girare l'Italia. Dopo il pullman di Romano Prodi nel 1996 e il Tir giallo dieci anni dopo, anche Francesco Rutelli scelse il treno nel 2001, mentre Walter Veltroni usò il bus nelle campagne elettorali del 1999 e poi nel 2008. L'attuale segretario Pd torna sulle rotaie per dare l'idea di «un partito in movimento», per dialogare - si legge sulla testata on line Democratica - con «l'Italia profonda, il famoso Paese reale, quello che non cattura l'attenzione di giornali e tv». Il programma è in via di definizione e verrà perfezionato di settimana in settimana, raccogliendo le richieste che vengono dai territori.
ZONE TERREMOTATE Oggi tappe nel Lazio, a Fara Sabina, Civita Castellana, Narni, Spoleto e Fano dove è previsto un incontro con delle start-up collegate con l'Università degli Studi di Urbino nel settore delle biotecnologie e una visita al nuovo museo virtuale Flamina Nextone. Mercoledì sono in programma le zone colpite dal terremoto come Arquata del Tronto. Giovedì a Pescara, San Salvo, Termoli. Ci sarà un incontro imperniato sull'antiracket con lavoratori e imprenditori a Campomarino (Campobasso). Venerdì a Foggia, Barletta, Polignano, San Vito dei Normanni, Lecce e Taranto. Sabato Renzi ha infine in programma due iniziative, a Matera e Bari: «Destinazione Sud».
Dopo il Mezzogiorno il segretario dem si dedicherà alla «risalita» verso il Nord.
Renzi avrà copertura wi-fi, un vagone per le riunioni e gli incontri in programma tra una tappa e l'altra, uno per gli ospiti rappresentanti dei singoli territori e uno per la stampa (30 i giornalisti accreditati a bordo). Cento i posti disponibili: a far da «personale di bordo» e «cuore pulsante» della vita del treno Dem, ci sarà una ventina di giovani «Millennials», che accompagneranno Renzi nel suo viaggio, insieme a parlamentari e dirigenti Pd che faranno staffetta nelle diverse tappe. Quanto costerà l'iniziativa? La cifra al momento non è nota, perché un bilancio - viene spiegato - sarà fatto solo alla fine (il leader Dem ha però smentito su Facebook l'ipotesi che si arrivi a 400 mila euro di spese). Il segretario lancerà anche un fundraising su Internet per raccogliere donazioni.

Arriva il treno di Renzi quattro fermate tra le ombre d'Abruzzo

PESCARA Giovedì arriva Matteo Renzi: quattro tappe in Abruzzo (una per ogni provincia) già inserite nel tour in treno Destinazione Italia con cui l'ex premier aprirà ufficialmente la campagna elettorale del Pd. Un viaggio iniziato lunedì scorso con la partenza da Roma sul convoglio di cinque vagoni, lungo 150 metri, con cui il segretario attraverserà tutto il Paese assieme a un nutrito gruppo di militanti. L'Abruzzo, dove si sta lavorando per limare gli ultimi dettagli, sarà dunque una delle primissime tappe della maratona. Renzi è atteso a Pineto intorno alle 9 di gioved. La seconda sosta sarà quella di Pescara per proseguire poi nel Vastese e, infine, nella Marsica. Il segretario dovrebbe lasciare l'Abruzzo intorno alle 19 dopo una giornata fitta di incontri, ma senza comizi. Il viaggio sarà infatti segnato da una serie di contatti diretti sul territorio: nelle fabbriche in crisi o nelle aziende che ce l'hanno fatta, nelle scuole che hanno subito recenti interventi di ristrutturazione, nei centri di ricerca delle eccellenze italiane, nelle zone del terremoto. Insomma, tante mani da stringere fuori dai palazzi del potere.
I TEMIEcco la difficoltà nel definire i particolari della visita in Abruzzo dell'ex premier. Naturalmente con la nuova legge elettorale in arrivo ci sarà anche ampio spazio per la politica. Il Pd abruzzese ha da farsi perdonare l'eccezionale vittoria in rimonta del centrodestra alle ultime amministrative dell'Aquila, preceduta dal poco esaltante risultato al referendum costituzionale del dicembre scorso. Renzi lo sa ma farà probabilmente il suo tour nelle quattro province sotto il braccio di Luciano D'Alfonso. Non è escluso che sia proprio questa l'occasione per sapere come si muoverà nelle prossime settimane l'attuale governatore: candidatura alle politiche o in Regione (quando nel 2019 si tornerà alle urne) per tentare quel bis mai riuscito a nessuno, fino a oggi. L'ipotesi più realistica, al momento, sembra questa. Alle elezioni del 2013 il Pd ha eletto sette parlamentari abruzzesi, di cui sei alla Camera: Giovanni Legnini (a cui è subentrato Gianluca Fusilli), Antonio Castricone, Tommaso Ginoble, Maria Amato, Vittoria D'Incecco e il paracadutato Yoram Gutgeld, ex consigliere economico di Renzi. Ad approdare al Senato fu invece solo l'aquilana Stefania Pezzopane. Potenzialmente si tratta tutti di aspiranti alla ricandidatura, a cui si aggiungono i nuovi (ancora ben coperti) con l'incognita di Luciano D'Alfonso che non è detto possa essere sciolta fra due giorni quando il presidente della Regione avrà l'occasione di giocare in casa con il segretario nazionale del suo partito. Senza contare che la nuova legge elettorale, che assegna il 64% dei seggi con il metodo proporzionale, lascia pochissime chance a chi sarà collocato sotto il primo nome in elenco nei cortissimi listini, massimo quattro candidati nei vari collegi. Anche la caccia ai posti sicuri dovrà dunque fare i conti con i veti delle segreterie nazionali. Il Pd non farà eccezione. Anzi, è probabile che prima di metterci il timbro, sia lo stesso Renzi a pretendere l'ultima parola sulle liste, soprattutto dopo lo strappo con gli scissionisti di Articolo1-Mdp che anche in Abruzzo ha il suo peso.

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