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Pescara, 23/04/2024
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Data: 16/11/2017
Testata giornalistica: Il Centro
«I sette autobus elettrici sulla trafficata via Bovio». La proposta del comitato utenti strada parco

PESCARA No al passaggio dei bus elettrici sulla strada parco. Sì all'utilizzo degli stessi mezzi sulla parallela e trafficata viale Bovio, dove attualmente le linee 38 scoppiano di passeggeri. Il no tassativo a qualsiasi mezzo che non siano biciclette con punti di bike sharing, ricarica e custodia delle due ruote e percorso pedonale con possibilità di mercatini, edicole e luoghi di ristoro, arriva da Maurizio Biondi, presidente del Comitato (un centinaio di iscritti) Utenti Strada Parco, che porta avanti iniziative in collaborazione con l'associazione Fiab Pescara Bici diretta da Laura Di Russo e Carrozzine Determinate presieduta da Claudio Ferrante. Il comitato di Biondi si inserisce nella polemica sull'introduzione futura dei sette bus elettrici annunciati dal governatore Luciano D'Alfonso. «Il nostro comitato», spiega Biondi, «nasce per salvaguardare la strada parco da ogni ipotesi di passaggio di mezzi, che siano a metano, elettrici o altro. Per non parlare della filovia, progetto sbagliato, e se ne sono accorti dopo venti anni di polemiche, che la città di Pescara sposò nel lontano 1903, dunque improponibile in questa epoca storica». Secondo il presidente del Comitato Utenti, «dalle indagini effettuate da Pescara Bici, sulla strada parco circolano 500 biciclette ogni due ore. Mentre sulla vicina viale Bovio gli autobus di linea urbana, come il 38, scoppiano di passeggeri. Ecco perché quei bus elettrici promessi da D'Alfonso dovrebbero andare a sostituire gli attuali mezzi inquinanti a favore di una viabilità sostenibile lungo le vie soffocate da traffico e smog. E, il tracciato da Montesilvano a Pescara, deve essere lasciato ai cittadini».Un concetto di "greenway", quello espresso da Biondi che sogna un ex rilevato ferroviario come una lunga striscia del divertimento e del tempo libero con attività commerciali: «La strada parco, per la sua posizione strategica di prossimità al lungomare (praticato in prevalenza nei soli mesi estivi), e all'attiguo parco nord, oggi sottostimato e abbandonato, potrebbe divenire davvero la "Greenway" di Pescara». Come? «Con pochi, lungimiranti interventi infrastrutturali illustra il presidente, «punti di bike sharing, di ricarica e custodia delle bici a pedalata elettrica assistita, edicole, luoghi di ristoro e di aggregazione sociale, mercati rionali al mercoledì e al sabato, mercatini espositivi, mostre itineranti, artisti di strada, giochi per bambini, bici bus, scuola bus, concerti all'aperto nel prospiciente Conservatorio musicale, manifestazioni sportive, e altro ancora, in linea, peraltro, con le scelte adottate dappertutto in Europa e nel mondo, circa la destinazione d'uso di elezione riservata ai tracciati ferroviari dismessi». «Ciò significherebbe», conclude Biondi, «andare oltre il progetto di una rete integrata di piste ciclabili, onde raggiungere l'obiettivo di una "mobilità dolce" intesa come strumento e filosofia di una modalità ecologica diffusa di vivere l'ambiente urbano». Infine Ivano Angiolelli, portavoce di un altro comitato verde: «Milioni buttati al vento per pali e fili inservibili, neppure un centesimo per la sistemazione del fondo stradale, marciapiedi, pista ciclabile, barriere architettoniche, impianto di illuminazione, verde e arredi urbani. Poi, la colpa sarebbe dei comitati resistenti ed egoisti».

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