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Pescara, 26/04/2024
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Data: 15/02/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Antonelli raccoglie la sfida: D'Alfonso, preparami l'ufficio. Il capogruppo di Forza Italia denuncia un malore dopo la richiesta del governatore alle Ferrovie di distaccarlo alla Regione: «Carnevalata, ma oggi sarò in viale Bovio»

PESCARA Se non proprio amore, poteva essere pace. O tregua. Ma San Valentino non è stato complice e guerra resta, allora, con il rischio di nuove code in tribunale. Per ora, la chiamata alle "armi" di D'Alfonso, che vorrebbe cooptare alla Regione Marcello Antonelli, ha l'effetto di provocare un malore e uno stato di ansia nel capogruppo di Forza Italia. Che però alla fine decide di raccogliere la sfida e stamane alle 10,45 si presenterà nella sede di viale Bovio «per occupare l'ufficio che mi spetta».Il governatore ha chiesto ai vertici delle Ferrovie il distaccamento in Regione del capogruppo di Forza Italia in Comune, funzionario di Trenitalia, per vigilare sulle opere delle Fs in Abruzzo. «Una Carnevalata in piena regola che, purtroppo, rispecchia il clima goliardico e disimpegnato che permea la presidenza della Regione dal 2014 in poi», liquida la proposta Antonelli - denunciato 4 mesi fa da D'Alfonso per diffamazione - che vede nell'offerta del governatore «una chiara minaccia nei confronti miei personali e della mia attività di consigliere comunale». Una situazione, denuncia il consigliere di centrodestra, «che ha causato un profondo stato di apprensione a me e alla mia famiglia, dove sono presenti anziani e bambini, con relativo malore durante i lavori di una commissione consiliare».Il risultato è l'annuncio di una tempesta giudiziaria: «Verificherò le eventuali azioni da intraprendere nei confronti del governatore a tutela mia, della mia attività pubblica e della mia famiglia». Una boutade, insomma, secondo Antonelli, figlia della sua denuncia pubblica sul caso della dipendente che da 4 anni è in forza alla Regione, ma ora è stipendiata dal Comune. La minaccia, ventilata dal capogruppo di Forza Italia, di portare gli atti alla Corte dei Conti ha spinto «il Governatore a tentare di giocarsi la carta di un inutile colpo di scena». Cioè, portare al proprio fianco uno dei suoi avversari politici. Di qui, la proposta ad Antonelli, che però puntualizza: «Non potrei mai accettare un distacco dalle Ferrovie dello Stato alla Regione ricoprendo anche un ruolo di pubblico amministratore in Comune. Il Governatore non sa che da due anni non sono più ad Ancona, ma mi deve cercare negli uffici di Pescara. Mi spiace che la sua Carnevalata sia stata partorita dai suoi uffici durante l'orario di lavoro, anziché occuparsi di problematiche serie, e nel merito valuterò se inviare anche quest'ultimo documento all'attenzione della Corte dei Conti».Scherzando, Antonelli confessa il "rammarico" di «non poter dare seguito alla proposta del Governatore perché potrei effettivamente svolgere, in Regione, un ruolo di verificatore del lavoro dei miei immediati sottoposti a livello professionale per una differenza di qualifica», come la dipendente oggetto della polemica di questi giorni e come «Enzo Del Vecchio, dotato della qualifica B3, che in ferrovie corrisponde all'operatore generico». Ma la conclusione vuol essere un colpo a sorpresa, pari a quello di D'Alfonso: «Oggi mi recherò nel mio nuovo presunto posto di lavoro per entrare nel mio nuovo presunto ufficio, che a questo punto dovrò trovare già pronto per accogliermi. Al presidente chiedo però di modificare il mio presunto incarico, affidandomi non il controllo delle infrastrutture ferroviarie, ma dei faldoni inerenti l'edilizia, i cambi di destinazione d'uso e la sanità privata, sempre sul territorio di Pescara, permettendomi di lavorare veramente curando gli interessi pubblici della città». (g.p.c.)

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