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Pescara, 29/03/2024
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Data: 17/04/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Primo maggio, il rapper che divide. Generazioni contro «Valori sbagliati per parlare ai giovani» «In molte cose ha ragione, odia i politici»

Tutti d'accordo nel criticare l'amministrazione comunale per non aver incluso i sindacati dalla kermesse del Primo maggio a piazza Salotto, cancellando di fatto il tema del lavoro in un evento nato per sostenere i lavoratori e ancora di più chi un lavoro non ce l'ha. Ma, per contro, anche voci contrarie alla posizione assunta da Alessandra Tersigni, esponente della Cgil, entrando nel merito della scelta degli artisti. In particolare la segretaria provinciale della Fiom ha espresso forte contrarietà sul nome di Gue Pequeno «per i non valori che esprime nei testi delle sue canzoni che inneggiano a ricchezza e donne oggetto» ha sostenuto Tersigni, chiedendosi «quale messaggio sarà rivolto ai giovani di piazza Salotto?». In sostanza, dice la sindacalista, «quella del Primo maggio è stata trattata dal Comune e dall'assessore Cuzzi alla stregua di una festa qualsiasi come tante, privata del suo significato». Motivi per cui - a meno di un ripensamento o di una ricucitura sempre auspicabile con il Comune - i sindacati non saranno sul palco il Primo maggio. «Stiamo organizzando un flashmob sul Ponte del mare dedicato al tema degli infortuni sul lavoro» ha anticipato la Tersigni. Il segretario provinciale della Cgil Luca Ondifero ha riunito il direttivo per discutere della questione. Al fianco di Alessandra Tersigni si sono schierati Umberto Coccia della Cisl e Gianna De Amicis dell'Ugl: «Mai siamo stati coinvolti dal Comune nella festa del Primo maggio, al di là di una breve comparsata per un saluto, dunque l'esclusione di quest'anno non ci stupisce» hanno detto. «Saremo in Provincia per la premiazione del Lavoratore ideale - prosegue Coccia -, appuntamento rivolto a chi ha dedicato la vita al lavoro e nell'occasione premieremo anche alcuni giovani. Il concerto? Se lo fanno loro», cioè il Comune, è la stoccata di Coccia, condivisa dalla De Amicis: «Ormai non mi stupisco più di questa amministrazione» dice la segretaria regionale Ugl. E tutti confermano, infine: «Mai ricevuto nessun invito alla manifestazione di piazza Salotto».
LA DIFESA
In soccorso dell'assessore Cuzzi - che ha assicurato l'invito ai sindacati per il Primo maggio senza replicare oltre - si è precipitato Moreno Di Pietrantonio, segretario cittadino Pd e in passato assessore comunale ai grandi eventi: «Il Primo maggio è la festa dei lavoratori. Punto. Che c'entrano i gusti musicali dei ragazzi? - ha scritto su Facebook e dichiarato al Messaggero -. Gue Pequeno ed Emis Killa sono due rapper molto in voga tra i giovani, possono piacere o meno, ma i sindacati farebbero bene a partecipare e lanciare il loro messaggio, che abbiamo sempre condiviso e sostenuto, ai tanti giovani che arriveranno a Pescara». Di Pietrantonio accosta le polemiche di oggi a quelle seguite al concerto di Manu Chao da lui organizzato. Sempre su Facebook dice la sua Vincenzo D'Aquino, artefice del Festival delle letterature: «Credo si possa organizzare un concerto del Primo maggio invitando Gue Pequeno ed Emis Killa senza per questo essere tacciati di lesa maestà sindacale. Le rime del rapper milanese, mi sembra, non hanno minor diritto di cittadinanza sul palco del concerto legato alla Festa dei Lavoratori del tormentone Namastè-olé di Francesco Gabbani (Primo maggio, Roma, 2017), degli Afterhours di Forse non è proprio legale sai, ma sei bella vestita di lividi (Pescara, Primo maggio 2017) oppure dello Stato Sociale di Mi Sono Rotto il Cazzo (Roma, 2017), giusto per ricordare le esperienze più recenti». D'Aquino concorda invece sul fatto che la giornata «a Roma come a Pescara, sia riempita di contenuti che con la Festa dei lavoratori hanno poco a che fare». E si augura che la Cgil sia presente e protagonista a piazza Salotto.

«Valori sbagliati per parlare ai giovani» «In molte cose ha ragione, odia i politici»
GENERAZIONI CONTRO

«Voglio essere una specie di Robin Hood del rap per il senso di rubare ai ricchi per poi dare a me». Ecco la strofa che ha fatto scoppiare un vero a caso fra le rime del Golden Boy, o Guercio per via di quella palpebra abbassata o Guè Pequeno, il rapper che insieme a Emis Killa salirà sul palco del Primo maggio a Pescara. Le donne come oggetto, i soldi come aspirazione, se stesso come qualcuno che deve farcela a tutti i costi; polaroid di una società fatta sempre più di apparenze e sempre meno di contenuti. Andrà pure bene gli altri 364 giorni, ma il Primo maggio qualche problema di coerenza lo ponte. È quanto basta per organizzare le fazioni: pro o contro Guè Pequeno.
LA SINDACALISTA
«Siamo sicuri che vogliamo parlare di questo, quando parliamo di festa dei lavoratori?». Emilia Di Nicola, prima donna eletta segretaria generale della Cgil di Pescara, in carica dal 2013 a dicembre scorso, non è un'appassionata di rap, né conosce particolarmente i testi di Guè Pequeno, ma quello che ha sentito le basta. È sicura che attraverso la musica possono passare messaggi importanti, perché è questo il valore politico della musica in piazza: «Come istituzione avrei fatto un'altra scelta per sensibilizzare i giovani sui problemi del lavoro, sulla sicurezza, sul precariato, sulla mancanza di opportunità concrete, proprio nel nostro Abruzzo», commenta. «Hai l'opportunità di parlare a tanti ragazzi e ad altrettante ragazze ed è un peccato giocarsela veicolando valori come quello della ricchezza o della ricerca del lusso, rafforzando un tipo di società sessista, maschilista e cinica. È vero continua la Di Nicola - il Comune può scegliere chi vuole da far salire sul palco, ma le parti sociali non possono essere chiamate solo per ratificare decisioni prese sminuendo, di fatto, il valore del sindacato e del dialogo. La politica conclude la sindacalista - dovrebbe valutare con maggiore attenzione i passi da fare, in tutti i campi».
IL LAVORATORE
Valerio Ruccella si è diplomato all'Alberghiero e da un anno fa il barista in uno dei locali del centro storico. Giovane e lavoratore: andrà a sentire Guè Pequeno il Primo maggio? A lui, in verità, piace Fabri Fibra e comincia a parlare di guerre verbali, anche molto violente ma sempre a colpi di rima, fra rapper di scuole diverse. «Guè Pequeno - spiega Valerio - è uno di quelli che ci sa fare di più con le parole, twitta un botto, ce l'ha a morte con Fedez e comunque è uno che ha fatto tutto da solo. Non lo so se noi giovani ci riconosciamo in tutto quello che dice, anche se per molte cose ha ragione. Non sopporta i politici, gli piace la bella vita, dice che non è un delitto fare soldi, però non ruba, se li guadagna. Magari ad averceli. Se sono d'accordo di come parla delle donne? Vabbè, loro fanno un po' tutti così, però è anche romantico; il discorso è sempre che se una ti piace veramente cambia tutto». Valerio comunque vede bene un concerto in piazza con i due rapper invitati dal Comune: «Il discorso non è tanto far venire l'uno o l'altro, ma è riunire tanti giovani nello stesso spazio. Il divertimento è vedere tutta la gente che balla, il movimento che comincia già di pomeriggio... Le polemiche? A Pescara si fa poco e quando c'è qualcosa di buono, partono le critiche. Sia chiaro, a me della politica non me ne importa niente (no, non sono andato a votare), ma dovremmo essere contenti quando organizzano qualcosa, no che non va bene niente. Intanto chi come me non può andare fuori, perché lavora, fa un salto a piazza salotto, anche sul tardi». Per Valerio la città è assetata di occasioni, è affamata di vita, di rumore e di gente che riempia le strade. «Non si può andare sempre per il sottile. Se veniva Fabri ero più contento, ma chissà quanto costa».

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