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Pescara, 18/04/2024
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Data: 17/08/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Battaglia del fango tra Di Maio e Renzi Il Pd: Conte consulente di Aiscat e A4

ROMA Non solo il crollo di un pezzo di autostrada. Non soltanto decine di morti, di dispersi e centinaia di sfollati. La tragedia di Genova, innesca una battaglia feroce tra Luigi Di Maio e Matteo Renzi. E il fango nel ventilatore finisce per colpire il premier, Giuseppe Conte.
A dare fuoco alle polveri è il leader 5stelle. Irritato dall'accusa che il MoVimento si era schierato contro la Gronda di ponente, il raccordo autostradale che avrebbe alleggerito il peso del traffico sul viadotto Morandi, Di Maio nella serata di Ferragosto carica l'artiglieria: «Questo governo non ha preso soldi dai Benetton, che non sono quelli delle magliette ma quelli di Autostrade per l'Italia, hanno finanziato le campagne elettorali di tutti i partiti del passato e di tutti i partiti del governo del passato».
Immediatamente risponde Francesco Bonifazi, tesoriere del Pd: «Schifo e vergogna, i Benetton o Autostrade non hanno pagato la campagna elettorale al Pd o a Renzi. Di Maio sciacallo». Concetto ripetuto ieri di buon mattino da Renzi in persona: «Un Paese civile di fronte a una tragedia del genere si unisce, non si divide. Chi come Di Maio dice che il mio governo ha preso soldi da Benetton o Autostrade è tecnicamente un bugiardo, e politicamente uno sciacallo. Utilizzare una tragedia per attaccare gli avversari, mentendo, dà il senso della caratura morale e politica del vicepresidente del Consiglio».
LA CONTROREPLICA
Di Maio, poco dopo, insiste: «Nello Sblocca-Italia del 2015 fu inserita nella notte una leggina che prolungava la concessione ad Autostrade. Si è fatta per finanziare le campagne elettorali». Ancora: «Renzi dice che Benetton non ha finanziato il Pd. Non dice però niente delle altre fondazioni legate al Pd. Pubblichi tutti i nomi dei finanziatori e di tutte le fondazioni collegate. La sua parola vale zero. E spieghi l'emendamento-vergogna che nel 2017 consentì ai concessionari delle autostrade di moltiplicare i guadagni e di farsi in casa una bella quota dei lavori di manutenzione senza dover ricorrere alle gare».
Segue una grandinata di dichiarazioni di esponenti dem contro di Maio e il segretario Maurizio Martina annuncia «azioni legali contro gli squadristi». Poi, a sera, il Pd inquadra nel mirino Conte: «Di Maio dice di non aver ricevuto soldi da Benetton», afferma Michele Anzaldi, «c'è tuttavia qualcuno che dal sistema autostradale ne ha presi di sicuro. E quel qualcuno è il premier Conte, che sarebbe stato consulente di Aiscat e legale dell'autostrada A4 Brescia-Padova. Il premier chiarisca questi rapporti». Dichiarazione rilanciata da Davide Faraone che chiama in causa anche la Lega dopo che La7 pubblica un documento secondo il quale nel 2016 il Carroccio avrebbe ricevuto da Autostrade spa Roma un finanziamento di 150 mila euro: «Trasparenza e onestà, l'avvocato Conte prendeva soldi dai concessionari autostradali? Renzi non ha preso un euro. Lui e Salvini per la Lega possono dire la stessa cosa?». E Carmelo Miceli, altro dem, allarga il tiro con un tweet: «Chi ha guadagnato in Borsa? Chiediamo a Consob di verificare se quelli che hanno scommesso sul crollo del titolo Atlantia sono stati clienti di Conte o della Casaleggio Associati #InsiderTrading».

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