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Data: 23/10/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Viadotti dimenticati: 10 anni senza lavori. Spunta un documento del Consorzio industriale: mai fatte le manutenzioni ai cavalcavia sull’asse attrezzato, ora via alle verifiche

Cavalcavia lasciati all’abbandono, compresi tre viadotti di Chieti che passano sull’asse attrezzato: non controllati «da oltre 10 anni» e tenuti senza lavori di manutenzione. È una relazione firmata dal responsabile dell’ufficio tecnico del consorzio industriale Chieti-Pescara, l’architetto Renato Di Salvatore, a rivelare un passato fatto di incuria. Che adesso presenta il conto.
VIADOTTI DIMENTICATI. Il documento passa in rassegna tre cavalcavia a Chieti, compreso quello a rischio di via del Fiume che potrebbe essere demolito, due a San Giovanni Teatino e altri 5 nella zona industriale di Alanno e si conclude così: «Alle infrastrutture non sono stati effettuati da oltre 10 anni interventi manutentivi né di verifica statica». Cavalcavia costruiti e, poi, dimenticati. Con in mano la relazione che denuncia la «mancanza» di interventi per troppi anni, il presidente del collegio dei liquidatori del Consorzio, Camillo D’Angelo, ha affidato a un ingegnere di Pescara, Francesco Paolo Di Cesare, l’incarico «una prima verifica dello stato dei viadotti e dei cavalcavia di proprietà consortile con la richiesta di far conoscere quali altre indagini o prove dovessero ritenersi necessarie effettuare per accertare il loro livello di sicurezza ed eventuali costi da sostenere per il loro adeguamento ».
«URGENTE». Secondo la delibera approvata da D’Angelo e dagli altri componenti del collegio, Enzo Del Vecchio e Moreno Di Pietrantonio, è «necessario, urgente e non procrastinabile, considerati gli anni trascorsi dalla realizzazione dei predetti manufatti, provvedere alla verifica sullo stato delle infrastrutture». A Chieti saranno controllati tre cavalcavia che passano sopra all’asse attrezzato: via Papa Leone XIII, via Selvaiezzi e via del Fiume.
DA DEMOLIRE. Per il viadotto di via del Fiume, chiuso al traffico automobilistico da 6 anni e utilizzato da un’unica famiglia di residenti, la demolizione è sempre più vicina: il cavalcavia è al centro di una perizia commissionata dall’Arap a una società specializzata nelle verifiche strutturali. I fondi per l’abbattimento, circa 130mila euro dirottati dai lavori nelle traverse di via Piaggio, sono pronti. È dal 2012 che si parla di demolire il cavalcavia: nel certificato di collaudo e idoneità statica del cavalcavia, risalente proprio al 2012, si legge che il ponte non sarebbe staticamente idoneo. L’attenzione intorno al cavalcavia è tornata alta in seguito al crollo del ponte Morandi di Genova.
«ABBANDONATO». Ma come è stato possibile lasciare le opere senza alcuna manutenzione per «oltre 10 anni»? «Da quando il Consorzio è stato messo in liquidazione, nel 2011, i miei predecessori hanno ritenuto normale abbandonare il territorio», dice D’Angelo, in carica dal 2017, «ma, dal mio insediamento, ho sempre spiegato che il Consorzio non è una ditta che fabbrica accendini e può essere chiusa azzerando le pendenze: il Consorzio è un ente con il compito di gestire un territorio in cui insistono strade, ponti, illuminazione pubblica. Un ente con simili competenze, soprattutto nelle manutenzioni, non può essere lasciato solo».
LE VERIFICHE. L’ingegnere Di Cesare dovrà visionare i cavalcavia di competenza del Consorzio e incrociare l’analisi visiva con i dati dei progetti: «L’esito dell’esame dovrà dirci», spiega D’Angelo, «quale di queste strutture ha bisogno di ulteriori controlli, come prove di carico o spie per monitorare eventuali movimenti. Se ci sarà bisogno di altri fondi, li chiederò alla Regione visto che noi non abbiamo soldi».

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