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Data: 12/02/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Marcozzi: questa legge elettorale è una sconfitta della democrazia

CHIETI La legge elettorale definita da Sara Marcozzi «una sconfitta della democrazia» alla fine le regala la bellezza di sette consiglieri regionali rispetto ai sei di Legnini, pur avendo il 10 per cento in meno. M5S si desta stordito da una sconfitta inattesa, almeno nelle dimensioni, ma con un regalo gradito davanti all'uscio di casa. «Non è la sconfitta del Movimento 5 Stelle, ma della democrazia. Noi abbiamo tenuto rispetto alle precedenti regionali, altri hanno fatto grandi ammucchiate come hanno potuto vedere gli abruzzesi. Non abbiamo nulla da rimproverarci. Ci è stata confermata la fiducia di 5 anni fa. La debacle è del Pd dal 25% del 2014 al 9-10% di quest'anno, stessa cosa per Forza Italia dal 16% al 10%. È successo quello che dicevamo da anni. Queste grandi coalizioni formate da liste civetta, non civiche, per rastrellare i voti dei cittadini abruzzesi, hanno fatto questo risultato», ha sottolineato. La Marcozzi non crede «che ci saranno ripercussioni a livello nazionale per questo voto in Abruzzo. La verità è che ci sono stati voti che con una grande disinvoltura sono passati dal centrodestra al centrosinistra. Noi abbiamo portato avanti temi regionali. Mi sapete dire cosa hanno detto gli altri di interesse regionale? Abbiamo fatto un ottimo lavoro negli ultimi cinque anni e negli ultimi due mesi e continueremo a lavorare per il bene dell'Abruzzo».«Continueremo a lavorare», osserva, «per una sanità migliore, per il miglioramento delle infrastrutture e per quello a cui tengono gli abruzzesi», ha concluso l'esponente dei 5 Stelle. Nel giorno dell'analisi del voto i sondaggisti sono uniti nel certificare la perdita di consenso del M5S in Abruzzo, ma sono divisi su chi si sia accaparrato i consensi in fuga dai pentastellati. C'è chi, come Nicola Piepoli, sostiene che i voti di M5S siano finiti in buona parte al Partito democratico e alle liste civiche ad esso agganciate grazie alla presenza in campo di Giovanni Legnini. D'altra parte, l'Istituto Cattaneo registra uno smottamento di voti consistente a favore della destra (con Marco Marsilio a raccogliere consensi dei pentastellati) simmetrico a un ritorno "a casa", nel centrosinistra. «Di sicuro», sostiene Renato Mannheimer, «si riscontra una certa delusione degli elettori verso il M5S, che si sta dimostrando più di protesta».Il deputato pentastellato Andrea Colletti è critico sul risultato: «Gli elettori hanno sempre ragione! Per due semplici fatti: 1) è la democrazia; 2) subiranno loro stessi le conseguenze del loro voto, nel bene o nel male. Quindi posso capire benissimo la delusione tra attivisti, eletti e simpatizzanti del Movimento 5 Stelle ma i risultati delle elezioni vanno sempre accettati, sia quando sono a nostro favore che quando ci vanno contro. E, sicuramente, questo non è stato un risultato affatto positivo. Io stesso pensavo che avremmo preso almeno 8 punti percentuali in più, se non 12 (tra il 28 ed il 32%). Dovremmo capire che la nostra forza sono gli attivisti ed i consiglieri comunali. Dovremmo smetterla di utilizzarli esclusivamente come risorse da campagna elettorale ma coinvolgerli, a tutti i livelli, nelle decisioni. Non siamo gli altri partiti e non possiamo solamente essere dei pigiabottoni di scelte prese in altri luoghi».

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