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Data: 18/06/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Alle imprese 780 euro per diciotto mesi. Il dossier: in Abruzzo un cittadino su cinque è a rischio povertà. Ma Tridico dell'Inps spiega tutti i vantaggi di chi assume

L'AQUILA Il reddito di cittadinanza non è solo assistenzialismo, ma uno strumento di ingresso nel mondo del lavoro. Per le aziende che assumono i beneficiari della misura varata dal Governo sono previsti incentivi fino a 780 euro per diciotto mesi. Opportunità tanto più significativa in una regione come l'Abruzzo, dove un cittadino su cinque è a rischio povertà, con 30mila domande presentate per avere accesso al sostegno economico. In Friuli Venezia Giulia le richieste sono state solo 12mila, a parità di popolazione. Un quadro di difficoltà rappresentato, ieri all'Aquila, dal presidente nazionale dell'Inps, Pasquale Tridico, nel suo intervento al convegno "Il contrasto alla povertà in Abruzzo: analisi, sinergie e progetti", organizzato dall'Inps all'Emiciclo. Ma se il reddito di cittadinanza aiuta a sopravvivere, attenzione ai furbetti. I controlli, fa sapere l'Inps, saranno serrati sul territorio regionale «per scovare le sacche di evasione e i lavoratori in nero che puntano alla doppia retribuzione». ABRUZZO POVERO. Se il reddito di cittadinanza funge da termometro, l'Abruzzo si scopre tre volte più povero delle regioni del nord. «La fotografia al 30 maggio», ha dichiarato Tridico, «indica 1 milione 252mila domande di reddito di cittadinanza in Italia, con un tasso di rifiuto intorno al 25-26%. Ciò significa che i beneficiari effettivi sono circa 1 milione. In Abruzzo le richieste sfiorano quota 30mila, quasi tre volte di più rispetto, ad esempio, al Friuli Venezia Giulia». Lo strumento del reddito di cittadinanza nasce con finalità assistenziali «ma pochi sono a conoscenza delle opportunità per le imprese che assumono beneficiari di reddito», sottolinea Tridico, «e che possono usufruire di incentivi e sgravi fino a 18 mesi. In tal senso, il reddito è utile anche a traghettare verso il mondo del lavoro, con rinnovate opportunità occupazionali e politiche attive a favore di chi versa in una condizione economica svantaggiata. Questo è l'aspetto meno conosciuto e dibattuto». C'è, poi, un effetto importante, in Abruzzo come altrove, quello anti-evasione. «Chi lavora in nero con redditi nascosti», spiega il presidente Inps, «ha molta reticenza a presentare domanda di accesso al reddito. Una cosa è dichiarare meno per evadere le tasse, un'altra è farlo per ottenere prestazioni assistenziali».CONTROLLI SERRATI. «L'Inps ha operato un grande sforzo nel recepire le domande», ha affermato Valeria Vittimberga, direttore Inps Abruzzo, «adesso inizierà la fase serrata dei controlli a sistema, su tutto il territorio, per verificare la regolarità delle richieste approvate. L'articolo 7 del reddito di cittadinanza prevede reati penali a carico del beneficiario non avente diritto e amministrativi per le imprese che fanno lavorare in nero chi percepisce la misura agevolativa erogata dallo Stato».Vittimberga ha fornito alcuni dati relativi al sistema pensionistico e all'utilizzo degli ammortizzatori sociali. Le pensioni rappresentano il 12% del Pil, in Abruzzo. L'importo medio è 939 euro per quelle di vecchiaia, 650 per l'invalidità e 492 euro per quelle dei superstiti, con una disparità evidente tra uomini e donne: nel primo caso la media è di 1.148 euro mensili, per le donne di appena 733 euro. Altro indicatore è quello che riguarda gli ammortizzatori sociali. La cassa integrazione si è ridotta l'anno scorso del 50% nelle province di Pescara e Teramo, mentre è aumentata del 53,3% all'Aquila. Nel primo trimestre 2019 si è registrata una flessione occupazionale dello 0,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con 4mila posti di lavoro persi negli ultimi dodici mesi.CONTRASTO ALLA POVERTÀ. «La lotta all'emarginazione, il contrasto alla povertà sono battaglie di civiltà», il commento del presidente Marco Marsilio, che ha evidenziato come «il numero dei nuovi poveri sia in crescita, anche in Abruzzo: 5 milioni di italiani vivono in condizioni di disagio, senza tenere conto di quelli non censiti. La nostra regione riflette le difficoltà di un Paese dove c'è gran bisogno di tendere la mano alle famiglie che fanno fatica a vivere, a chi ha perso il lavoro o deve ancora trovarlo». All'incontro hanno partecipato, tra gli altri, il direttore generale Inps, Gabriella Di Michele, il presidente della Regione, Marsilio, il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, il presidente del Comitato regionale Inps, Gino Pantalone, il presidente Anci Abruzzo, Luciano Lapenna e l'assessore regionale alle politiche sociali, Piero Fioretti.

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