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Pescara, 29/03/2024
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Data: 08/03/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ferroviere trovato ferito, risolto il giallo

L'indagato è il fidanzato della figlia, un 26enne di Pacentro che avrebbe ammesso in parte le sue responsabilità, ovvero di aver avuto un litigio con il suocero 61enne, colpendolo nel suo appartamento esattamente la sera di un mese fa. Per lui, pochi giorni fa sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio, la posizione si fa complicata, perché la vittima dell'aggressione, un ferroviere residente nella zona Peep di Sulmona, continua ad essere in coma profondo, tanto che l'altro giorno il tribunale di Sulmona ha affidato all'avvocato Mauro Maiorano l'incarico di tutore medico e patrimoniale dell'uomo (sposato con due diverse donne da cui ha avuto due figlie). Le ipotesi di reato che sono quelle di lesioni aggravate e tentato omicidio, insomma, potrebbero, nel caso di decesso della vittima, trasformarsi in quella di omicidio preterintenzionale: un epilogo e un'accusa gravissimi che, forse, hanno influito negli ultimi giorni sullo stato psichico del ragazzo, tanto da essere sottoposto a Tso.
Una vicenda che insomma, nata come un giallo, sta ora delineandosi nelle dinamiche e nelle responsabilità, soprattutto grazie al lavoro fatto dalla squadra anticrimine della polizia di Sulmona venuta a sapere dell'episodio solo dopo due giorni dal ricovero del sessantunenne in ospedale. E' davanti ai poliziotti che il ragazzo, assistito dall'avvocato Serafino Speranza, avrebbe ammesso di aver avuto un litigio con l'uomo dal quale si era recato la sera dell'8 febbraio scorso per chiarire e difendere quella relazione sentimentale con la figlia che il ferroviere non approvava. Secondo la ricostruzione fatta dall'indagato, il suocero appena aperta la porta di casa nel vederlo lo avrebbe spinto, così da provocare nel ragazzo una reazione incontrollata. I ricordi sono tuttavia vaghi e imprecisi e non si è ancora capito se quella sera in casa ci fossero anche altre persone. A ritrovare il sessantunenne privo di sensi e in una pozza di sangue fu la figlia, rientrata a tarda sera da Chieti dove si sarebbe recata in un centro acquisti. La ragazza aveva pensato ad un malore (l'uomo soffre di diabete) e quindi ad una caduta, ma dal referto dei medici la polizia aveva scoperto come le ferite riportate non erano compatibili con un semplice incidente domestico. Le successive indagini hanno così portato ad interrogare il fidanzato della ragazza, che avrebbe confermato come quella sera ci fu una lite tra lui e il sessantunenne.

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