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Data: 03/05/2019
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
A24-A25: Mit, ''Presto disponibili risorse'', su traforo interessato Palazzo Chigi. Atto che rende disponibili fondi in registrazione alla Corte dei Conti. Ministero, ''Nulla impedisce avvio lavori''. Presidenza del Consiglio valutera' misure per superamento rischio idrogeologico Gran Sasso

ROMA - È in corso di registrazione alla Corte dei Conti l'atto che rende definitivamente disponibili le risorse stanziate con il decreto Genova per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza urgente dei viadotti delle autostrade A24-A25, che collegano il Lazio e l'Abruzzo.

Lo comunica il ministero dei Trasporti spiegando che "nulla impedisce quindi il concreto avvio dei lavori di manutenzione, sulla base dei progetti regolati dal protocollo di intesa sottoscritto tra il concessionario e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti".

Nell'espletamento dei lavori, il concessionario dovrà tener conto di tutte le indicazioni fornite nel corso del tempo dal concedente, volte ad assicurare in ogni caso la sicurezza per chi attraversa l'infrastruttura.

Sulla base delle specifiche situazioni e dei singoli cantieri, il gestore sarà tenuto a valutare le misure di regolazione del traffico ritenute di volta in volta maggiormente idonee per la sicurezza dell'utenza.

Per quanto concerne invece la situazione del traforo del Gran Sasso, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta interessando la Presidenza del Consiglio perché si assicuri l'opportuno coordinamento di tutte le amministrazioni coinvolte e si individuino le misure da porre in essere per il superamento del rischio idrogeologico che coinvolge l'area.

La notizia arriva a seguito della conferenza stampa che l'opposizione di centrosinistra abruzzese ha convocato questa mattina a Palazzo dell'Emiciclo all'Aquila.

Cinque i punti, che saranno al centro di una delibera di indirizzo da approvare in un Consiglio regionale straordinario, già richesto, e illustrati oggi dal consigliere regionale Giovanni Legnini, insieme a Dino Pepe e Silvio Paolucci, consiglieri regionali del Partito democratico, Amerigo di Benedetto, consigliere regionale di Legnini presidente, la deputata del Pd Stefania Pezzopane, l' ex presidente vicario della Regione Giovanni Lolli, del Pd.

Richiesta al Ministero delle Infrastrutture di ordinare alla concessionaria Strada dei Parchi di revocare la decisione di chiusura del tunnel del Gran Sasso. E ancora richiesta al governo di finanziamento urgente di 172 milioni di euro, per la messa in sicurezza delle infrastrutture e delle funzioni che insistono e minacciano il sistema idrico. Si al commissariamento governativo, ma solo per l'esecuzione dei lavori. Infine maggiore informazione e partecipazione dei cittadini e associazioni, e aggiornamento e potenziamento delle azioni di monitoraggio e prevenzione dei rischi sulla qualità delle acque.

L'iniziativa fa seguito all'ultimatum lanciato da Strada dei Parchi, società che gestisce le autostrade A24 e A25, della chiusura dalla mezzanotte di domenica 19 maggio, del traforo del Gran Sasso, tra gli svincoli di Assergi nel versante aquilano, e Colledara-San Gabriele sul versante teramano, in entrambe le direzioni di marcia, e a tempo indeterminato.

Questo perchè la società della holding del pescarese Carlo Toto, ha i suoi vertici, assieme a quelli dei Laboratori di fisica nucleare del Gran Sasso e della Ruzzo Reti, sotto inchiesta dalla Procura di Teramo, per gli sversamenti di sostanze pericolose avvenute sotto il traforo, e la società dice di volere "evitare la reiterazione del reato".

Sdp poi non vuole in nessun modo farsi carico dei lavori di messa in sicurezza, previsti dalla delibera del 25 gennaio, approvata quiando Giovanni Lolli era presidente vicario della Regione.

La giunta regionale di Marco Marsilio, ha approvato dunque una deilibera, pochi giorni fa, che chiede la dichiarazione dello stato di emergenza e il commissariamento governativo.

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