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Data: 11/07/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Ancona o Civitavecchia? Il Comitato porto si spacca. La città continua a sfogliare la margherita sulla scelta dell'autorità più conveniente. Polidori: la svolta sta solo nella città laziale. Tucci: basta con le chiacchiere da bar

ORTONA Ancona o Civitavecchia. Dopo anni di teorie e dibattiti ad Ortona si continua a sfogliare la margherita per stabilire quale sia l'autorità portuale più conveniente di cui fa parte. «Noi stiamo con Ancona, lo dico a tutta la città». Così dichiarava il sindaco Leo Castiglione durante una seduta del Consiglio comunale dello scorso aprile, chiarendo l'attuale situazione relativa al porto di Ortona e sottolineando che «ciò non è dipeso da noi e non abbiamo nessun potere per dire che usciamo da quella autorità portuale».Ma intanto i confronti proseguono e l'ultima riunione del comitato porto ha fatto riemergere ancora una volta le diverse posizioni anche all'interno di questo stesso organo. Nel tavolo di lunedì la questione è stata ancora una volta fonte di confronto e il consigliere comunale di minoranza, Peppino Polidori, membro del comitato porto, ha ribadito l'importanza di virare verso il Tirreno. «Allearsi con Civitavecchia è la svolta. Eppure di fronte a questo futuro più libero e vantaggioso c'è chi dice "Meglio Ancona"». Polidori si riferisce ad esempio a «operatori portuali che in questi anni non hanno avuto forza e voglia di far sentire le ragioni della città». Il consigliere comunale sottolinea le criticità dello scalo marittimo di San Tommaso, scagliando responsabilità proprio contro l'Autorità portuale di Ancona sotto cui «il porto di Ortona ha visto solo il suo declino come mai avvenuto prima» tuona. «Da due anni il comitato porto non ha ottenuto nulla. In ogni riunione viene celebrata la crisi senza fine dello scalo senza indicare soluzioni vere, anzi si insiste con Ancona. Per contro ho ribadito che c'è una possibilità di rilancio vero: quella di passare alla autorità marittima di Civitavecchia», sostiene Polidori indicando i vantaggi che Ortona ne trarrebbe. Eppure nella riunione di lunedì è stato uno dei pochi a sostenere determinate tesi: «Mi sono trovato orgogliosamente in minoranza», conclude Polidori. «Siamo stati in due, io e il tenente di vascello Simone Mancini, a dire in modo chiaro no ad Ancona e sì a Civitavecchia. Ortona deve crescere perché servono posti di lavoro e futuro». Le sue parole non sono passate inosservate al presidente del comitato porto, Davide Tucci: «Nessuno è contro Civitaveccchia, ma visto che la scelta è stata fatta dal ministero, riteniamo che sia il caso di eliminare chiacchiere da bar e tornare alla realtà», replica in un lungo commento sui social. «Come? Attenendoci alla legge, dando così la possibilità all'Adsp di Ancona di poter predisporre con tranquillità investimenti sempre più importanti». Infine rivolgendosi a Polidori chiede: «Ha pensato alle lungaggini burocratiche connesse a tale eventuale cambio di Adsp? Durante il periodo di trasferimento chi si occuperà del porto di Ortona?»

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