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Pescara, 18/04/2024
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Data: 05/08/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Spoil system in Abruzzo - Morgante e gli altri otto: decisi tutti i nomi dei super direttori. Dalla Grimaldi, Fagnano, Sico e Pescara a Bernardini, Di Giampietro, Primavera e De Sanctis. Ai Trasporti andrà l'ingegnere di Guardiagrele Emidio Primavera. Mercoledì le nomine. Lo stesso giorno (ore 15 all'Aquila) la spartizione di posti svelata dal "pizzino"

PESCARA Ha saputo dire di no ad Alitalia ma non è riuscita a resistere al richiamo della sua terra. Barbara Morgante, 57 anni, nata a Livorno ma teatina d'adozione, sarà nominata forse già oggi, o al massimo mercoledì prossimo, direttore generale della Regione Abruzzo. La super manager, ex amministratore delegato di Trenitalia, prende il posto dell'aquilano Vincenzo Rivera. La sua è la più importante di una serie di nomine che la giunta regionale sta per deliberare. È questione di pochi giorni, forse di ore.
CHI SONO. Alla direzione del dipartimento Sanità, per la quale hanno concorso in 24, viene confermato l'imminente conferimento dell'incarico a Roberto Fagnano che quindi lascerà la direzione generale della Asl di Teramo. Il nome deciso per il dipartimento Lavoro che fa capo all'assessore Piero Fioretti, è quello di Claudio Di Giampietro, dirigente di lungo corso già capo di dipartimento con la giunta Chiodi. Per il turismo, assessorato di Mauro Febbo, il nuovo direttore è Germano De Sanctis, teatino come la Morgante, che prenderà il posto di Francesco Di Filippo e si occuperà anche del settore Cultura.
L'ALTRA DONNA. Ai Trasporti andrà l'ingegnere di Guardiagrele Emidio Primavera. Già decisa nei giorni scorsi la direzione del dipartimento Agricoltura affidata ad Elena Sico mentre alle risorse e organizzazione andrà Fabrizio Bernardini, mentre a dirigere il dipartimento Territorio e Ambiente rimane Pierpaolo Pescara, anche lui di Chieti, ed Emanuela Grimaldi, ex Asl Teramo, va alla presidenza e affari europei.
ALLE 15. Lo spoil system delle figure apicali della Regione è completo. Si terrà invece alle 15 di mercoledì l'incontro politico per la spartizione delle nomine negli enti strumentali, le società partecipate e controllate della Regione. «Il vertice si svolgerà all'Aquila», conferma al Centro il segretario della Lega, Giuseppe Bellachioma, soddisfatto per l'attribuzione al Carroccio di ben 51 posti dei 101 a disposizione.
IL SORPASSO. Come ha anticipato ieri il Centro, pubblicando un "pizzino" con la ripartizione delle poltrone , Fratelli d'Italia finirà per avere più posti di Forza Italia. Da ambienti del centrodestra arriva la conferma che tra gli invitati all'incontro clou non compare Gianluca Zelli, fondatore di Azione Politica, tenuto fuori dalla stanza della spartizione. Gli alleati hanno fatto riferimento a Roberto Santangelo per i posti da attribuire ad Ap, scatenando la reazione di Zelli che, con un comunicato, ha preso le distanze da tutto e tutti. «Smentisco categoricamente di aver partecipato a trattative per la spartizione di poltrone nel centrodestra per enti strumentali, società partecipate e controllate. E ribadisco l'espulsione del consigliere regionale Santangelo, eletto con Ap, disattendendo immediatamente dopo le scelte condivise dal movimento».
L'ATTACCO. Così scrive facendone una questione morale: «Non fa parte del nostro modo di agire né ci teniamo alla distribuzione di incarichi e prebende legate alla mentalità di questa maggioranza trincerata dietro manuali (Cencelli ndr) e che finora non ha mostrato il rinnovamento proclamato, stentando a centrare i programmi e le linee di governo regionale sbandierati durante la campagna elettorale».
E LA DIFFIDA. E dopo l'attacco, Zelli avverte: «Azione Politica non ha mai partecipato a tavoli regionali né siamo stati mai chiamati. Il collegio di garanzia, dopo un'attenta e scrupolosa istruttoria, ha deciso di espellere Santangelo. Il consigliere regionale insiste ad adoperare il nome di Azione Politica, ma in nessun modo può più usare il titolo del nostro movimento. La nostra posizione resta quella di marzo: siamo fuori dalla maggioranza e non condividiamo il modus operandi. L'unico delegato a parlare e a trattare per Ap, come coordinatore regionale, sono io e posso dire a testa alta di non aver mai preso parte a negoziazioni». Zelli infatti non è stato invitato, ma nella ripartizione da manuale Cencelli, ad Ap risultano due posti nei Cda, più di quanti ne avrà l'Udc.

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