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Pescara, 16/04/2024
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Data: 31/10/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Abruzzo verso le regionali - La Lega perde la pazienza: il nome lo decide l'Abruzzo. Bellachioma: «Preoccupato per il ritardo accumulato. Non è possibile che a scegliere sia ancora Roma. Il centrodestra rischia di perdere la Regione»

PESCARA Giuseppe Bellachioma parla in una pausa dei lavori alla Camera. Il deputato della Lega, coordinatore abruzzese del partito di Matteo Salvini, è preoccupato per lo stallo nel quale sono bloccati gli alleati di Fratelli d'Italia. In base agli accordi del tavolo nazionale, Giorgia Meloni e i suoi devono indicare la terna dei nomi nella quale scegliere il candidato governatore. Dopo un iter non facile, la terna è stata trovata (Giandonato Morra, Marco Marsilio, Massimiliano Foschi), ma ora si attende da troppo tempo che qualcuno da Roma (Berlusconi?) riconvochi il tavolo nazionale al quale sottoporla. Nel frattempo il partito della Meloni ha fatto in tempo a incassare il dubbio dei leghisti e il no dei forzisti abruzzesi. Questi ultimi in una affollata assemblea, lunedì scorso, hanno bocciato senza appello i tre nomi indicati, mentre da Milano Berlusconi lanciava un ultimatum a Salvini: lascia i 5 Stelle o faccio saltare tutto, politiche e regionali. A Bellachioma il terreno scotta sotto i piedi: «Più facciamo passare il tempo e più aumenta la sfiducia e la frustrazione dei nostri elettori», riflette il deputato, «il centrodestra dovrebbe già essere in campagna elettorale, e invece...». Poche ore prima su Facebook il parlamentare di Roseto aveva scritto una frase che merita una interpretazione: «Se uno non sa nuotare in una piscina non può certo pretendere di attraversare un mare». Gli chiediamo di sciogliere l'enigma. «Siamo arrivati a un punto in cui più si va avanti e più cresce la confusione. Noto che Forza Italia con Nazario Pagano ha dato una valutazione sul merito e sulla spendibilità dei tre candidati dicendo che non vanno bene. Io ho detto qualche giorno fa che ci sono delle criticità, ma che ognuno di loro ha un valore aggiunto, nella speranza di sbloccare la situazione e tranquillizzare chi deve decidere. Ora», incalza Bellachioma, «dopo tutto questo tempo perso, mi sento costretto a dire: qui rischiamo veramente di perdere la Regione e questa cosa sta creando un forte nervosismo all'interno del mio movimento. Noi siamo già pronti a mettere in campo una squadra forte di uomini e donne, ma da quello che sta accadendo viene solo frustrazione». Il problema, fa notare Bellachioma, è che nel frattempo sono cambiate le regole d'ingaggio. «Al tavolo nazionale il metodo non era questo. Il metodo era che una volta che dal tavolo nazionale si fosse deciso a quale partito assegnare il candidato, la terna dei candidati andava sottoposta al territorio. Invece questa terna deve tornare ora sul tavolo nazionale, e questo mi desta fortissima preoccupazione. Probabilmente anche la stessa Meloni non è convinta o si sta aspettando qualche cosa d'altro». Cosa? Forse la definizione di un quadro nazionale del centrodestra che oggi appare tutt'altro che chiaro.

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