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Pescara, 19/04/2024
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Data: 01/11/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Zona economica speciale. Ok alla formula aperta. Lolli incontra i partner istituzionali e sociali per discutere la bozza di perimetrazione. L'area totale sarà di 1.807 ettari e abbraccerà gran parte della regione

PESCARA La Zona economica speciale è stata ieri al centro di una lunga giornata di consultazioni tra Regione, enti locali, sindacati, associazioni e organizzazioni di categoria. Sul tavolo la proposta di perimetrazione della Zes abruzzese: un'area di 1.807 ettari complessivi, che si svilupperà su 3 direttrici: Ortona-Vasto con le zone industriali di Val di Sangro e San Salvo; l'asse trasversale Pescara-Civitavecchia, passando per le aree produttive e logistiche di Manoppello, Sulmona-Pratola Peligna, Avezzano e Carsoli; l'autoporto di Roseto. Un disegno territorialmente più inclusivo rispetto alla misura varata dal governo Gentiloni nel 2016, che sembra aver convinto i partner istituzionali e sociali. Ora la Regione dovrà convincere anche il governo Conte, dopo la sterzata imposta all'Abruzzo dalla Regione Molise, partner iniziale della Zes abruzzese, che ha optato per la Puglia. «Abbiamo scelto di puntare su aree che possano beneficiare del nostro sistema di mobilità portuale, autoportuale e intermodale», ha spiegato Lolli, «che crediamo rappresenti un fattore attrattivo di sicuro interesse per le imprese. La filosofia delle Zes, infatti, è offrire alle aziende non solo benefici in termini fiscali e tributari (che si vanno ad aggiungere alle altre misure già previste dalle normative europee, nazionali e regionali), ma soprattutto servizi e procedure snelle per accompagnare gli investimenti, che rappresentano un vantaggio competitivo decisivo». Nel corso della discussione, i rappresentanti del territorio hanno posto l'accento su alcuni aspetti che la Regione calerà nel documento definitivo, come le premialità per il riutilizzo di strutture già esistenti e oggi in disuso, e per quei progetti innovativi in grado di creare nuova occupazione all'interno delle Zes. Il vice sindaco di Avezzano, Lino Cipolloni, ha sottolineato come l'inserimento di Avezzano e della Marsica nel corridoio tirreno-adriatico attraverso l'Interporto «consentirà al Comune di incentivare il rilancio del tessuto economico e imprenditoriale con l'arrivo di piccole e medie imprese che vorranno insediarsi nell'area del nucleo industriale già urbanizzato». Il sindaco di Pratola Peligna Antonella Di Nino ha richiesto l'inserimento nel perimetro della Zes del zona di completamento industriale di Pratola, che è di circa 30 ettari, ma ha soprattutto insistito sulla questione degli incentivi e sugli effetti non sempre positivi sui territori. Per Di Nino il problema è quello di gestire in maniera più attenta la partita degli sgravi, in modo da evitare che si rivivano «gli effetti devastanti e negativi» registrati nel suo territorio, e non solo, con i molti casi di delocalizzazione di imprese una volta conclusi gli effetti degli incentivi «lasciando una desertificazione dei territori», ha sottolineato Di Nino, «che pesa tutto sulle nostre spalle, in termini di costi di smantellamento dei capannoni e di bonifica da amianto». «Noi li vogliamo gli investitoti esterni», ha detto il sindaco di Pratola Peligna, «ma non può essere a discapito di chi nelle nostre zone nasce, vive e lavora».

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