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Pescara, 18/04/2024
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Data: 25/05/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Sevel, 650 operai assenti per le votazioni. Permessi di 4 giorni a 13 lavoratori ogni 100: sono impegnati nei seggi per il rinnovo del Parlamento europeo e dei Comuni

ATESSA Saranno oltre 650 i rappresentanti di lista che lavorano in Sevel per l'imminente election day di domani per il rinnovo del Parlamento europeo e le elezioni amministrative che in Abruzzo riguardano 96 comuni di cui 51 solo in provincia di Chieti. È il dato che si registra nel più grande stabilimento d'Europa per la realizzazione di veicoli commerciali leggeri che, pur essendo il più produttivo e proficuo della galassia Fca (Fiat-Chrysler) in Italia, ne detiene anche un triste primato sul fronte dell'assenteismo. E se pure una recente sentenza della Corte d'appello dell'Aquila, proprio per Sevel, abbia stabilito che fare il rappresentante di lista è un diritto, non assenteismo, resta il dato secco: oltre il 13% degli operai impiegati in Sevel saranno impegnati nei seggi elettorali e potrà usufruire fino a 4 giorni di assenza considerando le giornate di straordinario di oggi e domani (i seggi aprono alle 16 di oggi) e le giornate di recupero dell'effettivo riposo. In molti, secondo alcune fonti interne, come già accaduto in passato, rientreranno in fabbrica tra mercoledì e giovedì. Anche alle scorse elezioni politiche il numero dei rappresentanti di lista aveva sfiorato le 700 unità, ma nel recente passato si era arrivati a punte di 900 dipendenti impegnati nelle attività di supervisione alle operazioni di voto per conto di un partito o di un candidato. Pur non essendo annoverato fra i componenti dell'ufficio elettorale di sezione, il rappresentante di lista secondo la normativa vigente in materia elettorale, riveste la qualifica di pubblico ufficiale durante l'esercizio delle sue funzioni, un lavoro a tutti gli effetti dunque. In passato in Sevel è andata anche peggio. Nel 2013 lo stabilimento aveva chiuso tre giorni per evitare che l'alto numero di assenze incidesse sulla produzione. L'ultimo dato registrato in quel periodo riguardo le consultazioni elettorali parlava di oltre 2mila rappresentanti di lista su 6.200 operai. Il record si è toccato tuttavia alle politiche del 2006 con il 41% di assenze, e a quelle del 2008, 37% di permessi elettorali. Numeri lontani da quelli di oggi, ma che fanno riflettere. Per Fca, Sevel ha sempre avuto il "marchio" dell'assenteismo, perfino Sergio Marchionne ne aveva parlato nel 2013 quando venne a presentare l'investimento di 700milioni di euro per il restyling del Ducato. Oggi lo scenario è totalmente cambiato e, se possibile, fa ancora più paura. Dietro l'angolo, nel 2023, c'è la fine della joint-venture con Psa durata 40 anni e la certezza, entro il 2021, che in Polonia inizierà la produzione di 100mila furgoni di grandi dimensioni all'anno. In Sevel si supereranno i 300mila veicoli prodotti e sarà di nuovo record, il numero dei dipendenti (con le annunciate 500 assunzioni di quest'anno) sfiora le 7mila unità, ma assieme alla produttività e all'orgoglio di uno stabilimento di eccellenza, resta fisso anche il dato delle assenze, un valore endemico che oscilla negli anni, ma che non cambia.

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