Iscriviti OnLine
 

Pescara, 19/04/2024
Visitatore n. 736.201



Data: 17/05/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Ma L'Aquila vota per la revoca della concessione autostradale

L'AQUILA «Siamo andati sulla Luna e non riusciamo a mettere in sicurezza il Gran Sasso?».È forse questa la frase più emblematica, pronunciata dal rettore del Gran Sasso Science Institute (Gssi), Eugenio Coccia, durante la seduta straordinaria del consiglio comunale dell'Aquila, aperta anche a interventi esterni, che si svolta ieri mattina nella sede di Villa Gioia, nel capoluogo d'Abruzzo.L'argomento della convocazione, da parte del presidente dell'assise civica, Roberto Tinari, su sollecitazione del sindaco, Pierluigi Biondi, era la paventata chiusura del traforo del Gran Sasso, minaccia da Strada dei Parchi.«Un danno alla scienza, ma soprattutto al bene principale, l'acqua», è la sintesi dell'intervento di Coccia, che ha parlato anche di «colpo all'immagine dell'Abruzzo, dei Laboratori dell'Infn», ricordando che «non sono mai stati superati i livelli di non potabilità dell'acqua». E poi ha messo in guardia, indirettamente classe politica, governo e gestore dell'autostrada: «In Abruzzo si sta guardando al futuro come in poche altre regioni». Come dire: non si deve andare contro la scienza.Anche se il consiglio comunale dell'Aquila non aveva e non ha alcuna influenza sulle decisioni tra governo e concessionaria dell'A24, alla fine è stato redatto un documento nel quale, oltre a denunciare la gravità della paventata chiusura - poi come si è visto, ritirata da Strada dei parchi - si chiede al governo la revoca della concessione. Come ha sottolineato, nel suo intervento, anche il direttore provinciale di Apindustria, Luciano Mari Fiamma («una concessione della durata di 43 anni e secretata fino alla tragedia del ponte di Genova, con pagamento a rate con i pedaggi»).L'onorevole Stefania Pezzopane ha posto invece, il problema della «programmazione». Un tema che ha ripreso anche Carla Cimoroni, consigliere comunale. Sull'argomento sono intervenuti anche, come esterni, il vice presidente della Regione, Emanuele Imprudente, il consigliere comunale e regionale Roberto Santangelo, il presidente dell'Ordine degli ingegneri, Pierluigi De Amicis, il consigliere regionale del M5S Giorgio Fedele. E poi i consiglieri comunali Lelio De Santis, Emanuela Iorio, Elisabetta Vicini, Roberto Junior Silveri, Maria Luisa Ianni, Ferdinando Colantoni.Assenti, oltre al sindaco Pierluigi Biondi (giustificato, perché impegnato nell'assemblea regionale dei sindaci sui rifiuti, sostituito dal vice, Raffaele Daniele), quasi tutti gli assessori (presenti solo Fabrizio Taranta e Fabrizia Aquilio). Il presidente del consiglio comunale, Tinari, in un inciso all'intervento di Carla Cimoroni, ha detto che stava per convocare l'assise civica per lo scorso lunedì all'uscita del traforo del Gran Sasso.L'aria, comunque, che si respira è di un malcontento comune, a livello politico, ma anche delle diverse categorie professionali e industriali, nei confronti del concessionario, del quale è stato ricordato l'alto costo dei pedaggi della A24 e A25 («30% in più rispetto alle altre autostrade», ha precisato De Amicis) e i continui cantieri («l'emergenza non è nata oggi», ha sottolineato il presidente degli ingegneri). Da qui la richiesta di una seria e attenta «programmazione» da parte della Pezzopane, e soprattutto non spegnere i riflettori, a partire da domani, sul problema.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it