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Data: 17/05/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Tria rassicura sul debito è duello con l'Austria Visco: danni dallo spread

ROMA Batte i pugni. Corregge il tiro al suo azionista di governo Matteo Salvini. Mena fendenti al ministro austriaco Hartwig Loeger, che chiede che l'Europa reagisca in maniera forte al governo nazional-populista italiano che sfora i conti. Giovanni Tria, per un giorno, sveste i panni del mite professore di Economia, indossa i guantoni e sale sul ring dell'Eurogruppo. L'ultimo prima delle elezioni europee, il primo dopo che Salvini ha riacceso il fuoco sotto lo spread riproponendo l'intenzione di sforare il tetto del 3% del deficit. «C'è un Def approvato da governo e Parlamento», ammonisce Tria, «e anche Salvini lo ha votato». Il ministro prova a rassicurare i partner europei e, soprattutto i mercati che si tornano a interrogare se «l'Italexit» sia nuovamente un'opzione. A Bruxelles la tensione si taglia a fette. Al ministro delle finanze austriaco che gli ha rinfacciato di violare le regole e di aver ceduto a Salvini «non vedendo più la realtà», Tria ha risposto a muso duro: «Pensi prima di parlare». Loeger però, non è isolato. Tutta l'Eurozona guarda al governo italiano con preoccupazione e ricorda a Tria che le regole vanno rispettate per il bene dell'Italia e di tutti i partner. Il 130% di debito attuale, ha sottolineato il commissario Pierre Moscovici, «è già troppo alto». Anche il presidente dell'Eurogruppo, il portoghese Mario Centeno, chiede a Roma di «rispettare gli impegni». Il 5 giogno Bruxelles dovrà decidere se aprire una procedura sul debito. Tria è sicuro che questo non accadrà, e prova a rassicurare tutti che dopo le europee il clima tornerà a rasserenarsi. Ma intanto c'è chi, come il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, avverte dei danni che lo spread a questi livelli sta arrecando all'economia.
L'INTERVENTO
A pagarne le spese sono soprattutto le famiglie per il rialzo del costo dei prestiti. Il differenziale italiano tra Btp e Bund, ha spiegato Visco, «è sopra 270 punti base, più del doppio del livello di inizio 2018, prima delle elezioni politiche». L'alto livello del debito «espone l'Italia alla volatilità del mercato finanziario», ha sentenziato in un intervento all'Aaron Institute for Economic Policy Conference 2019 in Israele. «Una credibile strategia di ridurre il livello del debito nel medio termine non può più essere rinviata» anche perché «se l'aumento degli interessi persiste peserà inevitabilmente sul costo del debito», cioè sulla spesa pubblica. I conti via Nazionale li ha fatti nel suo rapporto sulla stabilità finanziaria, dove ha spiegato che uno spread a questi livelli comporterebbe una maggior spesa per interessi di 4 miliardi. «La speranza è che, dopo le prossime elezioni europee - auspica Visco - si ristabiliranno le condizioni per riprendere l'agenda delle riforme e spingerla avanti con rinnovato vigore. Altrimenti la canzone suona: la strada lunga e ventosa non scomparirà mai», prosegue Visco ricordando una famosa canzone dei Beatles. Il governatore torna poi a battere su un tasso che aveva già premuto ai primi di febbraio all'Assiom Forex quando ha lanciato l'allarme sui conti e Pil 2019 ammonendo la necessità di disinnescare le clausole Iva. Di tutt'altro segno l'approccio del premier Conte. «In questo momento che lo spread è salito c'è preoccupazione, lo stiamo monitorando, questo non significa che dobbiamo essere ossessionati dallo spread ma è da tenere sott'occhio e dobbiamo augurarci che scenda quanto prima», ha detto a margine del Forum Pa. «E comunque noi abbiamo un percorso per la politica economica e sociale che non viene improvvisato dall'oggi al domani, le nostre misure e la nostra strategia sono ben chiare, le dobbiamo perseguire con fermezza e determinazione».

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