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Pescara, 29/03/2024
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Data: 27/11/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
L'Abruzzo e i trasporti - Pescara-Roma veloce, si parte. D’Alessandro: «Entro giugno, ok di Trenitalia per un doppio collegamento quotidiano». TUA, la crisi di cassa superata. Aeroporto: Ryanair conferma i voli estivi per Barcellona e Dusseldorf, manca Cagliari.

PESCARA In carrozza, si parte: entro giugno il treno veloce Pescara-Roma sarà operativo. Tre ore e cinque minuti di tratta. Parola del consigliere regionale delegato D'Alessandro: «Cominceremo con una coppia di treni per i lavoratori, ma stiamo contrattando anche per ulteriori coppie durante la giornata e per corse festive». Le carrozze sono quelle dell'Etr 325,003, detto anche Jazz: quello che ha testato il Roma-Pescara veloce nell'agosto scorso. La coppia di corse già accordata prevede la partenza da Pescara la mattina alle 5,30 circa con arrivo a Termini alle 8,30, in tempo per permettere ai pendolari di recarsi a lavoro. Ritorno alle 18,00. Quattro le fermate, «che restano tali», avverte D'Alessandro: Chieti, Sulmona, Avezzano e Roma. Non tre fermate che avrebbero potuto accorciare ancor più i tempi, purtroppo. Intanto Ryanair ha ufficializzato i collegamenti per l’estate 2016 dall’aeroporto d’Abruzzo: Milano Bergamo, Parigi, Londra, Francoforte e Bruxelles che resistono tutto l’anno, tornano anche nel 2016 i voli estivi per Barcellona e Düsseldorf, mentre non sarà ripristinato il collegamento con Cagliari.


Pescara-Roma veloce «Entro giugno due corse al giorno». D’Alessandro parla di accordo già fatto con Trenitalia Andata alle 5,30 per i pendolari, ritorno dalla capitale alle 18.

PESCARA In carrozza, si parte: entro giugno il treno veloce Pescara-Roma sarà operativo. Dal cuore dell'Adriatico a quello della Capitale, fin dentro stazione Termini, in tre ore e cinque minuti. Parola del consigliere regionale delegato Camillo D'Alessandro: «Cominceremo con una coppia di treni per i lavoratori, ma stiamo contrattando anche per ulteriori coppie durante la giornata e per corse festive o per particolari occasioni come il Giubileo, che riescano a rispondere anche alle esigenze delle famiglie che si muovono per turismo e diletto». Le carrozze sono quelle dell'Etr 325,003, detto anche Jazz: un treno in verità non più potente degli altri, le cui prestazioni sono state testate sulla linea ferrata Roma-Pescara nell'agosto scorso. «Siamo stati noi a chiedere a Trenitalia la prova - spiega D'Alessandro - perché in questi giorni stiamo contrattando il rinnovo della concessione ponte e per questo abbiamo chiesto garanzie. Fino ad oggi la politica regionale ha bevuto la favola secondo la quale il problema era l'infrastruttura del ferro pre-unitaria. In pratica accade che i treni provenienti dall'Abruzzo, una volta passato il confine con il Lazio, sono costretti a mettersi in coda ai treni laziali, accumulando fino ad un'ora di ritardo nel breve tratto extraregionale».
LA DOPPIA TRATTA

La coppia di corse già accordata prevede la partenza da Pescara la mattina alle 5,30 circa con arrivo a Termini alle 8,30, comunque in tempo per permettere ai pendolari di recarsi a lavoro. Il ritorno sarà fissato invece verso le 18,00. Quattro le fermate, «che restano tali», avverte D'Alessandro: Chieti, Sulmona, Avezzano e Roma. Non tre fermate che avrebbero potuto accorciare ancor più i tempi, purtroppo. Questo in attesa che l'emendamento approvato in Finanziaria e che autorizza Trenitalia alla progettazione di una nuova arteria ferroviaria con Roma, trovi fondi e tempi utili. Nessun timore, poi, secondo D'Alessandro, per le grossa fetta di mercato che il nuovo treno sottrarrà alla società regionale del trasporto pubblico (Tua): «Eviteremo sovrapposizioni - continua D'Alessandro - e Tua avrà una diversa funzione nel sistema trasporti».
LA CRISI DI CASSA SUPERATA

A tal proposito sembra essere definitivamente superata la «crisi di cassa» che aveva messo a rischio gli stipendi dei 1.600 dipendenti della nuova società pubblica: la Regione ha autorizzato ieri il mandato alla banca per l'anticipo delle somme che, a breve, dovrebbero essere trasferite dallo Stato (circa 40 milioni di euro in tutto). «Tra venerdì e lunedì saranno pagati tutti gli stipendi - spiega D'Alessandro, che si toglie qualche sassolino dalla scarpe -: siamo andati avanti anche di fronte a scioperi e contrapposizioni legittime. L'immobilismo che ho visto io, non certo quello denunciato dai sindacati, è fatto di una storia lunga e ricca di connivenze che hanno portato sull'orlo del burrone il sistema pubblico del trasporto locale».

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