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Pescara, 28/03/2024
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Data: 28/11/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Cialente: «Io indagato, non so perché». Il sindaco rivela l’arrivo della proroga delle indagini preliminari. L’ipotesi di reato sarebbe quella di abuso d’ufficio

L’AQUILA La notifica di un atto giudiziario, una proroga di indagine, fatta qualche giorno fa, conferma l’esistenza di un’inchiesta penale a carico del sindaco dell’Aquila Massimo Cialente. Lo ha fatto sapere egli stesso, comunicandolo in modo ufficiale. «Rendo noto», dice nella noto diramata ieri, «che questa mattina mi è stata recapitata una richiesta di proroga di indagini preliminari su una vicenda di cui non sono a conoscenza. Ne do comunicazione, in nome della trasparenza e prima che si scateni il battage mediatico». Si tratta di un’indagine della Procura della Repubblica del capoluogo, coordinata dai magistrati Fausto Cardella e Stefano Gallo e portata avanti dalla Guardia di Finanza. Magistrati e investigatori tacciono, quindi non è stato possibile scoprire dove va a parare l’indagine. Nella proroga è scritto soltanto il nome dell’indagato e l’accusa ipotizzata, senza spiegare da cosa ci si debba difendere. Secondo quanto si è appreso, comunque, si tratterebbe di indagini avviate nei primi mesi del 2015 per le quali a settembre si è resa necessaria la proroga. In riferimento all’ipotesi di reato si tratterebbe di abuso d’ufficio. Resta comunque il fatto oggettivo che è stata notificata con due mesi di ritardo dopo la scadenza. Si tratterebbe, più in particolare, di un’inchiesta che inizialmente aveva preso piede, poi si è arenata, per essere successivamente riesumata sia pure nel massimo, forse eccessivo riserbo. In quest’indagine sarebbero coinvolti un paio di imprenditori e ci sarebbe un collegamento con una vicenda risalente a prima del terremoto e connessa alla mancata realizazione della metro. Non è un caso che uno degli imprenditori “sospettabili” nei mesi scorsi si era lamentato con un suo conoscente in quanto gli era sembrato di essere pedinato dagli investigatori senza alcuna ragione plausibile. Sembra che sia stato anche fotografato. La proroga, comunque, lascia pensare che l’inchiesta sia ancora alle fasi iniziali e se il giudice l’ha concessa, dopo le richieste dei pm, vuol dire che ravvisa la necessità di approfondire le indagini. Si è anche pensato, sia pur nella massima prudenza, che possa trattarsi di una vicenda di secondaria importanza nata da uno dei tanti esposti anonimi. Il fatto che sia stata recapitata con due mesi di ritardo oltre la scadenza farebbe astrattamente pensare a questa ipotesi, ovvero a un fascicolo di secondaria importanza o, comunque, ancora tutto da studiare.

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