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Pescara, 23/04/2024
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Data: 04/02/2016
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Ryanair lascia Pescara, levata di scudi, opposizione chiede consiglio ad hoc

PESCARA - Levata di scudi contro l'annunciato disimpegno della compagnia irlandese Ryanair dall'Aeroporto d'Abruzzo, già a partire dal prossimo mese di ottobre. Insorge l'opposizione di centrodestra in Consiglio regionale e le associazioni di categoria, Confcommercio, Cna e Confartigianato, che quantifica danni per 200 milioni di euro l'anno.

I gruppi regionali di Forza Italia, Abruzzo Futuro e Nuovo Centro Destra, hanno inviato al presidente del Consiglio regionale la richiesta di convocazione straordinaria dell'Assemblea, ai quali ha risposto a stretto giro il consigliere regionale del Pd delegato ai Trasporti, Camillo D'Alessandro.

"I vertici della compagnia irlandese, Ryanair, hanno annunciato che la base di Pescara sarà tagliata, così come l'aeromobile - si legge nella richiesta di seduta straordinaria dei consiglieri di centrodestra - Pesanti ridimensionamenti subiranno le rotte e i collegamenti attuali saranno progressivamente ridotti passando da sette a due".

"L'Abruzzo rischia di perdere i collegamenti storici che negli anni si sono consolidati con alcune delle capitali europee quali Londra, Parigi, Barcellona, Eindhover, e che hanno permesso alle imprese abruzzesi di stabilire contatti importantissimi per l'economia a beneficio dell'intero indotto - continua la nota - Migliaia sono stati gli abruzzesi, studenti e non, che hanno potuto viaggiare. Inoltre, ai turisti provenienti dal Nord Europa è stata offerta la possibilità di venire a conoscere ed apprezzare le bellezze naturali e enogastronomiche della nostra regione".

"Anche il numero degli addetti allo scalo subirà inevitabili tagli, molti dei quali saranno costretti a trasferirsi. Sottolineare - concludono i consiglieri del centrodestra - l'importanza di mettere in campo ogni azione possibile volta a scongiurare quanto annunciato dalla Ryanair, appare superfluo".

"Chi ci ha preceduto e oggi fa finta di stupirsi di quanto sta accadendo - replica D'Alessandro - conosceva benissimo l’epilogo di questa vicenda, avendo puntualmente approvato leggi di finanziamento o ricapitalizzazione sempre bocciate dalla Corte costituzionale, a differenza dei nostri interventi legislativi non impugnati poiché legati a un piano industriale che ha salvato la possibilità di un sostegno pluriennale sempre nel rispetto della legge".

"Se invece avessimo ascoltato l’altro pezzo di opposizione (M5S) la Saga sarebbe già chiusa, l’aeroporto non esisterebbe più e l’Abruzzo si troverebbe nel più totale isolamento", chiosa D'Alessandro.

Per il presidente della Cna Abruzzo, Italo Lupo, "non si può giocare con il destino dell'unica infrastruttura davvero strategica di cui disponiamo, perché capace di collegare in tempo reale la nostra regione con l'Europa e il mondo già adesso: perché è stato l'aeroporto a consentire all'Abruzzo, in questi anni, di intercettare rilevanti flussi turistici internazionali, di facilitare i collegamenti istituzionali con l'Europa, di agevolare i processi di internazionalizzazione delle imprese, di favorire l'integrazione dei nostri giovani con il resto del continente".

La perdita del principale vettore low cost dalle rotte abruzzesi, a detta della Cna, avrebbe insomma un effetto "desertificazione" sullo scalo, senza contare i gravissimi danni collaterali prodotti sull'occupazione e l'indotto, a cominciare dalle attività alberghiere, le agenzie di viaggio, gli operatori turistici: "Perché - aggiunge Lupo - basta guardare l'andamento di quegli aeroporti italiani, tutti simili a Pescara per dimensioni e bacini di traffico, che dopo l'addio del vettore irlandese sono diventati in breve tempo scali senza un presente e senza un futuro".

"Ipotizzare, come pure si legge, la sostituzione di una delle più grandi compagnie del mondo con collegamenti gestiti da piccole compagnie e tutti destinati a collegare Pescara solo con i grandi scali nazionali, Roma in testa, vuol dire guardare a una soluzione che interessa davvero un pubblico ridotto".

Dunque, a detta della Cna, "occorre che la Regione, proprietaria ormai unica dello scalo dopo le recenti ricapitalizzazioni, e con lei la società di gestione, la Saga, presentino nel breve volgere di qualche settimana una proposta credibile, in grado di garantire all'aeroporto i flussi di crescita fin qui conseguiti negli anni, valutando se gli investimenti effettuati sul vettore irlandese vadano considerati - e noi siamo tra quelli che lo pensano, visto che la Cna è la sola organizzazione d'impresa ad averci investito di tasca propria - tra i soldi meglio spesi nella storia di questa regione".

La Confcommercio, intanto, si rivolge al presidente della Regione Luciano D'Alfonso, al suo vice Giovanni Lolli e al presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio.

"A tal fine e per rappresentarvi i timori nostro sistema economico abruzzese del turismo, del commercio e dei servizi, vi richiediamo formalmente un incontro urgente teso a verificare la possibilità di scongiurare la definitiva chiusura dei voli Ryanair, onde evitare consistenti danni economici e conseguenze sul piano occupazionale che potrebbero essere pesantissime per le nostre imprese che, già da anni, si confrontano con le difficoltà note della crisi economica ed il calo dei consumi che ha caratterizzo tutto il mondo del terziario di mercato nella nostra Regione", scrivono il direttore Celso Cioni e il presidente Roberto Donatelli.

"Un vero e proprio ‘tsunami’, una delle peggiori catastrofi possibili, un disastro economico per la nostra città e per la nostra regione, già dilaniate dalla crisi economica, che non è affatto superata. Un colpo di grazia alla nostra economia, di fronte al quale non possiamo rimanere immobili". Così Confartigianato Pescara a proposito della chiusura della base Ryanair. L’associazione, che stima le perdite annuali in circa 200 milioni di euro, chiede l’istituzione immediata di un tavolo di emergenza, per una "trasformazione della Saga".

"L’addio di Ryanair all’Abruzzo – spiega il presidente di Confartigianato commercio Pescara, Massimiliano Pisani – farà perdere circa 800mila euro al giorno di fatturato alle nostre imprese. Verranno meno, nell’immediato, centinaia di posti di lavoro. I negozi si svuoteranno ulteriormente e gli operatori stranieri che hanno investito nella nostra regione scapperanno. Sarà un vero e proprio massacro per alberghi e ristoranti. Le centinaia di migliaia di viaggiatori che non passeranno più per l’Abruzzo si tradurranno in una perdita di 150-200 milioni di euro all’anno, oltre al danno di immagine incalcolabile di fronte a tutti quei turisti ed operatori commerciali che hanno investito sulla nostra regione".

Confartigianato Pescara chiede al sindaco del capoluogo adriatico, Marco Alessandrini, e al presidente D’Alfonso, "un incontro immediato per affrontare il gravissimo problema in modo efficace. La nostra richiesta – dicono all’associazione – va ben oltre il salvataggio della base Ryanair: al centro dell’attenzione deve esserci la Saga, società che gestisce l’aeroporto, fresca di ricapitalizzazione, con svariati milioni di euro, a causa delle perdite consistenti".

"Nutriamo seri dubbi sull’operato della Saga – aggiunge Confartigianato – non solo i risultati con il vettore irlandese, ma anche il volo Pescara-Mosca, voluto dalla nostra associazione con enorme fatica e mestamente cancellato pochi giorni prima del suo decollo. Per non parlare dei voli con destinazioni davvero discutibili. Non entriamo nel merito di tutto questo, ma teniamo al nostro futuro e intendiamo difendere in ogni modo la vocazione turistica della nostra regione".

"Chiediamo quindi, alla Regione e al Comune, l’istituzione di un tavolo di emergenza per una immediata trasformazione della Saga in una nuova società interamente pubblica e trasparente, che abbia all’interno rappresentanti di tutte le associazioni di categoria, i quali, a titolo gratuito, dovranno lavorare per creare nuove rotte e contratti con manager specializzati, prevedendo penali in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi. Vogliamo salvare il turismo in Abruzzo e per farlo servono aerei e voli, non chiacchiere".

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