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Pescara, 18/04/2024
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Data: 07/02/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ryanair, c’è uno spiraglio. Gli irlandesi: tagliando le tasse potremmo restare. D’Alfonso chiede un incontro. Mattoscio: «Stiamo discutendo con imprenditori per costituire un fondo privato»

«Se il Governo rivedesse le sue decisioni siamo pronti anche noi a rivedere la nostra posizione. L’aumento delle tasse è stato il motivo scatenante dell’addio agli scali italiani e del ridimensionamento delle nostre rotte». Lo spiraglio aperto da John Alborante, responsabile della comunicazione e del marketing di Ryanair, definisce lo spazio di agibilità delle iniziative politiche in difesa dei livelli di traffico e della stessa ragion d’essere dell’aeroporto d’Abruzzo. Il vettore irlandese trasporta poco meno di 500 mila passeggeri sul totale dei circa 600 mila che transitano ogni anno nello scalo; l’addio della compagnia sarebbe dunque un colpo mortale. A prescindere dalla validità della scelta fatta a suo tempo a favore di un solo operatore, appare evidente l’urgenza di mantenere a Pescara Ryanair. Una partita vitale per l’intera economia regionale: «Oscilla dai 750 milioni al miliardo il contributo dello scalo aereo al pil dell’Abruzzo - spiega il presidente della società di gestione Saga, l’economista Nicola Mattoscio -. Lavoreremo fino all’ultimo per risolvere la situazione, pur sapendo che è una sfida estremamente difficile. Sono in corso da mesi interlocuzioni con imprenditori per costituire un fondo privato». Sulle cause dell’emergenza, Mattoscio riconosce che «ci era chiaro fin dai primi momenti il cambiamento di strategie di mercato di Ryanair, che si sta riposizionando con maggiore attenzione ai grandi aeroporti e al traffico intercontinentale. Si è aggiunta poi la questione delle tasse che la compagnia ha agitato anche strumentalmente, colpendo i contratti in scadenza. Occorre che si inventino modalità alternative di sostegno alla compagnia, diverse dalle sole risorse pubbliche».
IL VERTICE Concetto ribadito ieri al governatore Luciano D’Alfonso, nel corso della riunione sull’emergenza aeroporto convocata dalla Regione: «È nostra intenzione avviare trattative anche a livello governativo e comunitario per evitare qualsiasi disimpegno dalle rotte che interessano l’Abruzzo - dice D’Alfonso -. Chiederò a breve anche un incontro ai vertici della Ryanair. La Regione intende confermare l’attuale livello di operatività dello scalo regionale, nel rispetto dei vincoli di bilancio e delle normative italiane ed europee». Come dire che se il governo non cederà sulla leva fiscale, eliminando il differenziale che ha portato al disimpegno di Ryanair, la Regione è pronta ad esplorare altre forme di sostegno non censurabili come aiuti di Stato. La strada del fondo privato sembra quella preferita, al momento.
L’HASHTAG «RABBIA NERA» E mentre continua la mobilitazione di categorie economiche e forze politiche, anche sul web rimbalza la battaglia per l’aeroporto d’Abruzzo. Con l’hashtag #rajaNer (rabbia nera, in dialetto) la pagina «Abbruzzo di Morris» affianca la petizione Rayanair non abbandonare l’aeroporto di Pescara lanciata da Change.org, la più grande piattaforma di petizioni online: oltre 5mila gli utenti che hanno aderito all’iniziativa.

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