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Pescara, 20/04/2024
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Data: 02/01/2019
Testata giornalistica: Il Centro
E non si ferma la protesta dei sindaci. Sit in dei primi cittadini al casello L'Aquila Ovest, l'ultimo dell'anno: «Servono soluzioni definitive»

L'AQUILA Fascia tricolore in mano, facce meste e passo deciso verso il casello di L'Aquila Ovest. I sindaci del no-caro-pedaggi sono arrivati così, alla spicciolata, all'ennesimo sit-in contro l'aumento dei pedaggi autostradali, animando il tratto di Ss17 a ridosso del casello deserto, alle 9 di un gelido 31 dicembre. Un'immagine che sembra un deja vù, il fotogramma già vissuto nel dicembre del 2017, quando l'anno si chiuse protestando contro l'aumento dei pedaggi, che nelle tratte A24 e A25 avrebbe sfiorato, se nel frattempo la concessionaria Strada dei Parchi non lo avesse autonomamente sospeso, il 18% dei rincari. Questa volta, però, la protesta lancia il sasso oltre lo steccato: la sospensione temporanea del rincaro non basta, dicono i sindaci. Ora il problema dev'essere risolto definitivamente: «Abbiamo inviato al ministro tutte le possibile soluzioni, ma non ci ha ascoltato», tuona con il megafono in mano davanti al gruppo di una cinquantina di sindaci e amministratori la battagliera sindaca di Carsoli, Velia Nazzarro. Ci sono, ad esempio,«valutazioni errate alla base del calcolo dei pedaggi, per cui paghiamo da decenni anche il tratto urbano della A24 come fosse un tratto montano», urla nel suo megafono. Nazzarro ha un mittente preciso, ed è il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, che nei giorni scorsi ha "consigliato" ai sindaci di dimettersi. «Il ministro non si rende conto di quello che i sindaci devono fare per i loro Comuni, molti non hanno nemmeno gli strumenti per amministrare, siamo eroi in trincea», dice, ricordando che contro il caro-pedaggi si schierano sindaci di tutte le parti politiche, M5s compreso. Una protesta nata non per difendere se stessi, ma i cittadini e i territori contro lo spopolamento, la carenza di servizi, le risorse che non ci sono mai. Con i sindaci, anche i sindacati e gli autotrasportatori (Assotir nazionale e Cna Fita Abruzzo). I sindaci sono arrivati soprattutto dalla provincia dell'Aquila, di Teramo e di Roma, mancavano quelli di Avezzano, Chieti e Pescara, e puntuale come anche l'anno scorso, il presidente della commissione mobilità del Comune di Tivoli Gianni Innocenti. Tra i manifestanti, anche alcuni consiglieri comunali dell'Aquila; scarsa la risposta a livello parlamentare: fra gli eletti in Abruzzo soltanto la deputata del Pd Stefania Pezzopane e il senatore di FdI Marco Marsilio. Una «battaglia di civiltà per rivendicare la mobilità turistica, di lavoro e di studio», le parole del giovane sindaco di Castelli Rinaldo Seca; una battaglia che non si fermerà qui: nelle prossime ore i sindaci s'incontreranno per stabilire nuove manifestazioni, si pensa anche a un corteo nella Capitale. Tre le richieste su cui non intendono retrocedere: oltre al blocco definitivo dei rincari, anche un tavolo istituzionale al quale possano sedere i sindaci, e la riclassificazione di alcune tratte autostradali.

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