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Data: 12/02/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Il voto in Abruzzo - Marsilio: cambieremo l'Abruzzo, risultato oltre le aspettative. Il neo presidente conferma: grazie Udc, ma la Scoccia è fuori. La Meloni: «Porteremo infrastrutture, lavoro e sviluppo»

L'AQUILA «Il centrodestra oggi riprende la guida della Regione. Lo fa in maniera forte e autorevole. Sento tutta la responsabilità del mandato che ci hanno consegnato i cittadini. Del resto, sapevamo che in Abruzzo c'era una gran voglia di discontinuità e si è visto alle urne». Il neo presidente Marco Marsilio arriva a palazzo Silone, all'Aquila, alle 11.20. Sul volto, i segni della notte insonne. Stanco, ma felice. Abbraccia i simpatizzanti che lo accolgono all'ingresso: ha una stretta di mano e un sorriso per tutti. «Il primo presidente di Regione espressione di Fratelli d'Italia», dice con orgoglio la leader del partito, Giorgia Meloni. La sua non è una presenza scontata: «Prima del voto eravamo qui per prenderci importanti responsabilità nei confronti dell'Abruzzo. È ciò che intendiamo fare», conferma.
GRAZIE ABRUZZO! «Il primo grazie sento di doverlo dire agli abruzzesi che hanno compreso profondamente il messaggio che abbiamo lanciato in trenta giorni di campagna elettorale molto intesa», le parole di Marsilio, «il risultato è stato francamente al di sopra delle aspettative: oltre il 48%, quasi la maggioranza assoluta. Un traguardo che neanche Luciano D'Alfonso raggiunse cinque anni fa. Abbiamo saputo intercettare la necessità di un cambiamento: ora abbiamo la responsabilità pesante di dimostrare di esserne all'altezza, di saperlo fare. Ci metteremo subito al lavoro affrontando le tante emergenze che questa regione vive e che hanno portato anche a questo esito».
GIOCO DI SQUADRA. Accanto a Marsilio e alla Meloni siedono Luigi D'Eramo, vice coordinatore regionale della Lega, Gaetano Quagliariello, motore della lista Udc- Idea, Gianluca Zelli, di Azione politica e il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, Etel Sigismondi. Il neo presidente ha una parola di apprezzamento per tutti. In platea tanti volti noti della politica locale, a partire dal sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi. L'assenza dei rappresentanti di Forza Italia, colmata dall'arrivo in ritardo del coordinatore comunale, Stefano Morelli, inizialmente si fa sentire. «Devo dire grazie a tutta la coalizione», dichiara Marsilio, «vivo con particolare orgoglio di appartenenza, il fatto di essere il primo presidente di regione espresso da Fratelli d'Italia e ringrazio Giorgia Meloni di essere qui, a testimoniare il sostegno che ha dato, fin dall'inizio, alla mia candidatura e il fatto di aver scelto l'Abruzzo, nel teatro nazionale, come regione su cui spendere il suo peso politico e la sua forza».
EXPLOIT LEGA. Marsilio parte dalla Lega per tracciare l'azione programmatica. «È la prima volta che la Lega ha una responsabilità di Governo in una regione del centro-sud», fa notare, «ritengo sia un'evoluzione importante che, da partito confinato nel settentrione, lo sta traghettando verso l'evoluzione di partito nazionale». Marsilio ha sottolineato, poi, il ruolo della lista Udc-Idea «che ha portato un contributo importante di numeri e contenuti» e quello di Azione politica «l'unica vera lista civica che questa competizione ha conosciuto. Il risultato del Movimento 5 Stelle? Sorprendentemente negativo, nonostante il 40%, quasi, ottenuto alle politiche. La dice lunga sull'inconcludenza della proposta politica grillina».
SCOCCIA FUORI. A precisa domanda sulla posizione in maggioranza di chi, negli ultimi tempi, ha creato qualche problema (chiaro riferimento a Marianna Scoccia, eletta con la lista Udc- Idea), Marsilio ha risposto in modo secco: «Confermo. Sarà fuori». «Gli abruzzesi cinque anni fa fecero il grave errori di interrompere un percorso virtuoso. Adesso tocca a noi ricostruire».
GIORNATA FELICE. La Meloni ha parlato di "giornata felice", ringraziando tutti «per il riconoscimento avuto, nonostante il tentativo, da parte della sinistra uscente, di piazzare le elezioni il 10 febbraio sperando che questo avrebbe allontanato il voto diffuso e di opinione, facendo prevalere quello di interesse o di clientela. Le cose non sono andate così. L'Abruzzo può crescere molto: qui possiamo portare infrastrutture, lavoro, sviluppo, difesa dei giovani e delle famiglie».

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