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Pescara, 19/04/2024
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Data: 28/12/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Abruzzo verso le regionali - Per Di Matteo, Gerosolimo e gli altri è l'ora delle verità. Dietro le quinte della manovra si consuma un Risiko politico prima delle elezioni. A rischiare di più è la maggioranza che può optare per l'esercizio provvisorio

L'AQUILA Il bilancio di previsione 2019 diventa un banco di prova per la maggioranza di centrosinistra che cerca di evitare una Caporetto. Ma è anche l'ora della verità per chi è in bilico tra centrosinistra e centrodestra e che ora dovrà dire da che parte sta. La finanziaria arriva oggi in consiglio regionale, non approvata ieri sera dalla Commissione Bilancio e in un clima in cui il dietro le quinte conta più dei contenuti (spiegati nell'articolo a destra). Il rischio più grande di rimediare una figuraccia prima delle elezioni del 10 febbraio lo corre l'ex maggioranza dalfonsiana alle quale servono 16 voti sicuri per assicurarsi la vittoria. Ma di sicuro c'è solo il no annunciato sia dal centrodestra (con 615 emendamenti di Mauro Febbo) che dal M5S. La domanda è: cosa faranno Andrea Gerosolimo, Donato Di Matteo, Mario Olivieri e Alessio Monaco? Voteranno sì, pregiudicandosi i rapporti con Marco Marsilio e il centrodestra? Saranno strategicamente assenti? Per loro è il momento della verità. Ma è in corso anche una guerra interna alla maggioranza tra chi vuole l'approvazione "sterilizzata" del bilancio, cioè così com'è, e chi mira a emendarlo per portare a casa bottini elettorali. «Quest'anno», scrive non a caso su Fb Maurizio Di Nicola, presidente della commissione Bilancio, «prima di una campagna elettorale, sarò garante della massima correttezza, fino al punto di non votare il bilancio 2019 se mi accorgerò che si sta finendo in un mercato delle vacche ad uso elettorale». Che significa solo una cosa: se non ci sarà l'accordo in maggioranza il bilancio non passerà, né oggi, né domani e neppure il 31 dicembre, ultimo giorno utile. Con una conseguenza, quella dell'esercizio provvisorio, che condannerà la Regione a spendere mensilmente importi "non superiori ad un dodicesimo degli stanziamenti del secondo esercizio del bilancio di previsione deliberato l'anno precedente". In parole semplici: l'Abruzzo sarà nutrito con un contagocce. Un epilogo messo in conto dai portatori di interesse - il mondo economico, imprenditoriale e sindacale - visto che ieri, fanno notare i forzisti Lorenzo Sospiri e Febbo, hanno disertato le audizioni in commissione: è la prima volta che accade dal 1970.

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