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Data: 25/02/2019
Testata giornalistica: Primonumero
Viaggi a rischio, stipendi in ritardo e casi di mobbing: gli autisti pronti a fermare gli autobus. E’ domenica mattina (24 febbraio), ma il Dopolavoro ferroviario è affollato: ci sono circa 50 autisti, oltre ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali che hanno ritrovato la compattezza necessaria per rilanciare la mobilitazione

Sindacati e lavoratori si preparano alla mobilitazione, così come deciso al termine dell'assemblea che si è svolta ieri mattina - 24 febbraio - a Campobasso. Tra gli autisti c'è chi ha segnalato vessazioni: "Sono pronto a denunciare", le parole di Libertone (Ugl). Intanto sarà chiesto un incontro con l'assessore Niro: "Il nuovo bando? Stiamo aspettando di definire l'intesa col Ministero dei Trasporti".

Stipendi in ritardo, pullman vecchi o rotti, turni massacranti, investimenti irrisori. In sintesi: “Questo settore è allo sbando”. Sindacati e lavoratori del trasporto pubblico locale lo denunciano con chiarezza nell’assemblea generale che si svolge a Campobasso. E’ domenica mattina (24 febbraio), ma il Dopolavoro ferroviario è affollato: ci sono circa 50 autisti, oltre ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali che hanno ritrovato la compattezza necessaria per rilanciare la mobilitazione. Si preparano a chiedere a gran voce “il nuovo bando del trasporto pubblico locale. Questo deve essere il primo obiettivo della nostra battaglia”.

In platea pure il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Angelo Primiani. Non invitato invece l’assessore Vincenzo Niro.

Secondo i sindacati, la partita si è complicata dopo la proroga concessa a livello nazionale per i nuovi bandi: le Regioni si sarebbero dovute adeguate entro il 31 dicembre 2019, altrimenti avrebbero subito il taglio del 15% delle risorse. Ma tutto è slittato: se ne parla fra tre anni. Intanto per il 2019 al Molise sono stati destinati 27 milioni di euro.

“Il sistema in Molise – l’analisi dei sindacati – non funziona, il modello di trasporto è fallito, le aziende concessionarie prendono soldi pubblici senza fare investimenti”.

C’è tensione, gli stessi lavoratori sono stanchi, sfiduciati. E durante l’assemblea se la prendono pure con gli stessi rappresentanti delle organizzazioni sindacali. E denunciano con schiettezza i problemi del comparto: “Prendiamo gli stipendi tra i più bassi d’Italia per guidare autobus che hanno 19 anni, sono sporchi e non hanno nemmeno il riscaldamento“. Vicende che più volte abbiamo riferito anche su Primonumero. “Una volta ho chiamato i Carabinieri – sottolinea un altro autista – perchè l’autobus Oratino-Campobasso non aveva le gomme termiche. Solo che poi quell’autobus è stato spostato sulla tratta Campobasso-Ferrazzano”.

C’è chi rincara la dose parlando di “comportamenti vessatori” subiti sul luogo di lavoro dai dipendenti. “Io ho subìto due episodi di violenze e 25 anni di mobbing, ora ho deciso di sporgere denuncia”, racconta Nicolino Libertone, sindacalista dell’Ugl e dipendente della Seac, la società del trasporto urbano di Campobasso.
assemblea trasporto pubblico Campobasso

La situazione, insomma, è esplosiva. Sindacati e autisti sono pronti a fermare i pullman e a mobilitarsi: “Dobbiamo alzare il tiro, siamo stanchi di essere presi in giro dalle istituzioni. La Regione deve revocare le concessioni alle aziende inadempienti”. Martedì 26 febbraio ci saranno le prove generali, quando incroceranno le braccia i dipendenti dell’Atm.

“Il servizio va riorganizzato e occorre il nuovo bando di gara perchè solo così si può offrire un servizio migliore al cittadino”, spiega Libertone. Al tempo stesso è stata inoltrata una richiesta di incontro all’assessore regionale ai Trasporti Vincenzo Niro. “Stiamo aspettando – spiega poi alla nostra testata – di definire l’intesa con il Ministero dei Trasporti, il dossier è sul tavolo del ministro da 15 giorni. Stiamo aspettando che il ministro convochi il presidente della giunta regionale per la firma dell’intesa, poi ci sono 90 giorni di tempo per la pubblicazione del bando”.

Impossibile che la partita si chiuda il 31 marzo, termine fissato inizialmente per il nuovo bando. Niro parla del “31 maggio, ossia 90 giorni successivi all’intesa. Ci sarà dunque un leggero slittamento che non dipende da noi – puntualizza – noi eravamo già pronti, avevamo avviato la discussione con l’Università che però a dicembre ci ha comunicato che non aveva le professionalità adeguate per assicurare quello che noi chiedevamo”.

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