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Pescara, 28/03/2024
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Data: 14/12/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Bloccata la protesta dei sindaci a Roma. Fermati dalle forze dell'ordine a 500 metri dal Senato. Nazzarro: «Sono sconcertata. Ci hanno ammassati in un angolo». Marsilio, Pezzopane e Di Girolamo scendono in campo

AVEZZANO Confinati in piazza Vidoni, a cinquecento metri dal Senato, sotto l'occhio delle forze dell'ordine, senza poter neanche avvicinarsi a palazzo Madama: anche l'ultimo viaggio della speranza di sindaci, amministratori, sindacati, associazioni di categoria e degli autotrasportatori di Abruzzo e Lazio mirato alle tariffe eque sull'A24-25 è finito nella più totale indifferenza. La richiesta dei manifestanti di piazza S.Eustacchio, poco distante dal Senato, con corteo fino a sotto le stanza del potere si è infranta davanti al secco no della Questura. «Ci hanno detto chiaro e tondo» racconta il consigliere provinciale e presidente del consiglio comunale di Pescina, Alfonsino Scamolla, «o piazza Vidoni o nulla. La nostra battaglia, sia col governo Renzi, che con l'esecutivo Conte, punta sempre allo stesso obiettivo: la revisione del Piano economico finanziario per adeguare le tariffe dell'A24-25 alle altre autostrade. Visto che si sottrae al confronto, aspettiamo che Toninelli mantenga almeno fede all'impegno di mettere nella legge di stabilità le risorse per sterilizzare nuovi salassi in attesa di ridefinire il Pef». Sconcertata dal trattamento la sindaca di Carsoli. «Ci hanno ammassato in un angolo sotto il controllo delle forze dell'ordine», aggiunge Velia Nazzarro, «lontano dal Senato forse per non disturbare i lavori in corso. Mancano poco più di due settimane al nuovo salasso per gli utenti dell'A 24-25, confidiamo in un'azione reale del Ministro per tutelare un territorio già abbastanza provato». Unica conquista della mesta giornata sotto la pioggia, un incontro per la settimana prossima (il 18) con Guido Improta, presidente dell'autorità nazionale dei trasporti. Giunti alla spicciolata, convinti di poter avere qualche riscontro con il ministro Danilo Toninelli o qualche esponente del governo, i sindaci, gli amministratori, i sindacalisti e i rappresentanti degli autotrasportatori sono stati dirottati dentro la piazza sotto il controllo delle forze dell'ordine con furgone cellulare. Per l'assessore alla cultura del comune di Avezzano, Pierluigi Di Stefano, presente alla manifestazione «contro il caro-pedaggi e per la sicurezza dei cavalcavia della rete autostradale dell'A24 A25», insieme alla delegazione dei sindaci di Magliano dei Marsi, Scurcola Marsicana, Celano, San Benedetto, Luco dei Marsi, Carsoli, Pescina, Civitella Roveto, Balsorano e della Regione Lazio, «questa è una battaglia di principio, legittimata dal silenzio reiterato del Ministro che evita il confronto col comitato. Considero poco rispettoso l'atteggiamento del Ministro che decide di farsi i selfie sotto i cavalcavia autostradali creando facili allarmismi, ma al contempo non ritiene opportuno ascoltare i rappresentanti dei territori che chiedono udienza e che, a spese proprie, sacrificano giornate di lavoro per chiedere tutele per la comunità abruzzese».

Marsilio, Pezzopane e Di Girolamo scendono in campo

AVEZZANO Spunta un emendamento, del senatore Marco Marsilio (Fd'I), per bloccare gli aumenti dell'A 24-25, mentre sulla protesta dei sindaci, le onorevoli Gabriella Di Girolamo (M5S) e Stefania Pezzopane (Pd) hanno idee diametralmente opposte. «Ho presentato un emendamento al bilancio», informa Marsilio, «per bloccare gli aumenti dei pedaggi, utilizzando il canone che Sdp versa all'Anas. Spero che tutte le forze politiche, in attesa che Cipe e ministro approvino il nuovo Pef, lo sostengano per disinnescare questa mina vagante. Se non viene approvata dal 1 gennaio scatteranno aumenti pesanti». La senatrice grillina evoca la strumentalizzazione dei sindaci. «Dispiace», afferma, «che si sfrutti la sicurezza come strategia elettorale di basso cabotaggio. Nonostante questo, governo e maggioranza stanno lavorando per evitare altri rincari e rendere tutte le tratte sicure al 100%». Dall'altra parte la deputata dem. «Chi ha paura dei sindaci», tuona Pezzopane, «perché una civile e unitaria manifestazione deve essere tenuta a distanza dal Senato, relegata in una minuscola piazza? Quali direttive hanno impartito governo e comune? Quanto avvenuto lascia sgomenti e descrive bene lo stato della nostra democrazia e della capacità di ascolto del Palazzo».

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