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Pescara, 20/04/2024
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Data: 18/12/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Marcozzi: «L'Abruzzo sarà la prima regione a 5 Stelle»

PESCARA L'Abruzzo sarà la prima regione governata dai Cinquestelle. Lo ha detto ieri Sara Marcozzi, la candidata M5S alla presidenza della Regione, nel corso della trasmissione televisiva in onda su Rete 8 "I Fatti e le opinioni". Sanità, Masterplan, lavoro, liste, e una risposta pacata ma decisa a Marco Marsilio, che l'ha definita «la brutta copia della Raggi».«Io non scendo a questi livelli. La politica», ha detto Marcozzi, incalzata dalle domande del giornalista del Centro, Lorenzo Colantonio, «non può scendere a questi livelli». La lista dei candidati pentastellati, ha assicurato, è di imminente presentazione, dopo che sarà stata riveduta e corretta in base alle regole proprie del movimento. Non potranno farne parte, ad esempio, persone che ricoprono altri ruoli amministrativi, e potrebbe essere il caso di Ottavio Argenio, attualmente capogruppo del M5S al Comune di Chieti. Alla domanda domanda se avrà il paracadute, risponde di sì, non perché ne abbia necessità, ma solo ma perché fa parte di regole dei Cinquestelle. In qualità di capolista rientrerebbe comunque in Consiglio regionale e una cosa è certa: non pensa di arrivare terza, ma assolutamente prima. Per quanto riguarda il Masterplan ha chiarito che manterrà l'impostazione modificando una serie di investimenti che ha definito come «voli pindarici». Tra questi, le funivie che dovrebbero collegare lo Scalo a Chieti. «Quei fondi», ha assicurato, «verranno utilizzati per altre priorità». Tra le priorità di Marcozzi il dissesto idrogeologico e la sanità. Niente più project financing per la costruzione dei nuovi ospedali (tra cui quello di Chieti), ha assicurato, in caso di vittoria dei Cinquestelle. Sempre a proposito di sanità, oltre a mantenere l'impostazione del decreto Lorenzin, cambierebbe l'uso dei fondi 400 milioni che l'Abruzzo riceve ogni anno, che sarebbero destinati alla realizzazione di nuovi ospedali. E basta con le esternalizzazioni dei servizi. E il lavoro? Contesta l'analisi degli economisti, secondo i quali i 26mila posti persi in Abruzzo sarebbero un effetto del decreto dignità. Semmai, ha concluso, il decreto dignità ne ha creati 56mila a tempo indeterminato.

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