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Data: 08/06/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Sistema Gran Sasso, sì del Senato al commissario e a 120 milioni ma gli ambientalisti contestano: provvedimento insufficiente

TERAMO Il decreto Sbloccacantieri è passato giovedì sera al Senato con un emendamento finalizzato alla nomina di un commissario straordinario per la messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso. Un'opera per la quale il Governo ha contestualmente stanziato 120 milioni di euro.Sul testo approvato resta il giudizio negativo dell'Osservatorio indipendente sull'acqua del Gran Sasso, promosso dalle associazioni Wwf, Legambiente, Mountain Wilderness, Arci, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d'Italia - Gadit, Fiab, Cai e Italia Nostra. L'osservatorio, in una nota, riassume così le proprie contestazioni all'emendamento: «Nessuna concreta forma di partecipazione; fondi insufficienti (120 milioni di euro in tre anni) rispetto alle richieste contenute nella delibera della giunta regionale n. 33/2019 "Gestione del rischio nel sistema idrico del Gran Sasso" (172 milioni di euro); nessuna chiarezza circa gli interventi che si intendono fare: si riparte dal lavoro svolto dal Comitato istituito dalla Regione e che ha portato alla richiamata delibera n. 33/2019 con la definizione delle attività urgenti e indifferibili per la messa in sicurezza delle gallerie autostradali e dei laboratori sotterranei dell'Infn o si riparte da capo? Nessun impegno concreto sull'allontanamento delle sostanze pericolose che sono stoccate all'interno dei laboratori dell'Infn; deroghe rispetto alle norme poste a tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini».L'osservatorio fa notare che «i sub-emendamenti presentati con prima firmataria la senatrice Loredana De Petris, che miravano a migliorare il testo non sono stati recepiti. La maggioranza li ha respinti, approvandone altri del tutto insufficienti a modificare la sostanza di quanto previsto». Su questi emendamenti approvati dal Senato dice la sua la Mobilitazione per l'acqua del Gran Sasso, l'altro raggruppamento ambientalista abruzzese attivo nella vicenda, scrivendo: «Se effettivamente e definitivamente approvati, la modifica più rilevante sarebbe quella riguardante le deroghe. È stato eliminato un passaggio che apriva la strada ad un'interpretazione "ampia" di tali deroghe che avrebbe forse ricompreso anche gli esperimenti condotti nei laboratori con sostanze pericolose. Invece, eliminato il riferimento all'articolo 94 del Testo Unico, appare chiaro che la messa in sicurezza riguarda il preesistente inteso come infrastrutture (tunnel e laboratori) e non già le sostanze pericolose stoccate (o da stoccare in futuro). Nella Cabina di coordinamento sono state inserite Asl di Teramo e L'Aquila, anche se rimane fuori inspiegabilmente il ministero della Salute. Infine, tra i compiti della Cabina di coordinamento, è stato inserito quello di informazione della popolazione con modalità non meglio esplicitate. Non sono state, inoltre, previste forme di partecipazione dei cittadini che continueranno a rimanere fuori dai tavoli» .Lunedì, intanto, l'Osservatorio indipendente sull'acqua del Gran Sasso e le altre associazioni saranno ascoltati dalla commissione Ambiente della Camera, che nei prossimi giorni sarà chiamata a votare il decreto Sbloccacantieri per l'approvazione definitiva.

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