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Pescara, 25/04/2024
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16/01/2016
Il Messaggero
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Ecco il Gransassopoli, ma non è un gioco. Ieri l’incontro all’auditorium Piano. Chieste risposte concrete sulle idee, i tempi di realizzazione e le risorse disponibili .L’associazione AnnoZero usa l’arma dell’ironia per invitare ad una riflessione sul futuro della montagna aquilana. |
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L'Associazione AnnoZero usa l'arma dell'ironia per suscitare ancora una volta una riflessione sullo sviluppo del Gran Sasso. Che fine hanno fatto i progetti? Ecco allora che il potenziamento della montagna si trasforma in un gioco da tavolo, il Monopoli, ribattezzato Gransassopoli, nel quale i soldi però sono veri e anche gli alberghi. A lanciare i dadi ancora una volta sono stati ieri, in un acceso dibattito al Renzo Piano, il vice presidente della Regione Giovanni Lolli e il sindaco Massimo Cialente. Proclami, improbabilità, imprevisti, chi vincerà? Nel Monopoli a vincere è chi sa gestire meglio il proprio patrimonio mandando in bancarotta gli altri. Sono in molti a giocare a Gransassopoli: i privati investitori, il Comune, il Centro turistico del Gran Sasso e la stessa AnnoZero che aveva presentato un pacchetto di proposte per rendere viva la montagna 365 giorni l'anno. Snowboard, mountain bike, free ride e altri progetti sono stati inseriti nel business plan, ma da allora nulla si è materializzato, tranne le due edizioni del festival della Montagna e la Spring session. SVILUPPO PARTECIPATO «Chiediamo di nuovo risposte concrete su tempi e risorse», hanno chiesto i rappresentanti dell'associazione. Sotto accusa la mancanza di visione strategica. Chiesto uno sviluppo partecipato con un modello di governance e un masterplan. Campo Imperatore è l'unica stazione sprovvista di un campo scuola: occorre dunque realizzarne una vicino alla manovia da revisionare. E poi servono uno snowpark, un bike park da utilizzare in estate e la pratica del free ride in sicurezza. Originale la proposta di creare una Casa della Montagna in centro storico, una sorta di info-point sul Gran Sasso. Il sindaco si è mostrato disponibile: «Abbiamo cominciato ad agire. C'è stato un rallentamento nei finanziamenti, abbiamo chiesto una rimodulazione al Cipe per investire su alcuni progetti del business plan: ristrutturazione di alberghi e rifugi, e la sentieristica di cui si sta occupando la Regione. Possiamo procedere subito con i progetti attraverso il Centro turistico anticipando le somme visto il costo contenuto. Siamo in grado si spendere subito sette milioni». Lolli ha ribadito di aver mantenuto gli impegni presi a partire dalla governance nel primo distretto turistico della montagna, che ha prodotto la prima infrastrutturazione del Gran Sasso con due milioni e mezzo per il rifacimento dei sentieri e i rifugi Duca e Franchetti, Farindola Pietracamela e Capitignano.
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