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Pescara, 19/04/2024
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Data: 18/01/2016
Testata giornalistica: Il Centro
«Ribaltone no-triv assurdo e illegittimo». Accuse a D’Alfonso

PESCARA I coordinamenti NoTriv intendono «fermare le trivelle non solo in mare ma anche a terra. Riuniti a Termoli, chiedono una moratoria sui nuovi progetti e di fare ricorsi in tutti i tribunali possibili «perché spesso le autorizzazioni ministeriali sono illegittime». In merito al referendum in considerazione della difficoltà “storica” di raggiungere il quorum, Augusto De Sanctis del cooordinamento No Ombrina, fa sapere che è stato ripreso il percorso «per culminare in una condivisione con le altre parti sociali interessate per promuovere un “pacchetto referendario” comune su cui confrontarci con il Paese intero». Per Antonio De Lellis del Comitato Trivelle Zero del Molise sottolinea: «Il quesito strategico eliminerebbe la possibilità di trivellazioni in tutto il Paese sulle nuove concessioni». Intanto in Abruzzo monta la polemica sulla decisione della Regione di sfilarsi al fianco della altre nel sostenere il referendum contro le trivelle. Sul banco degli imputati c’è il governatore Luciano D’Alfonso. «Nella scelta tra il suo territorio e il benvolere di Renzi, proprio non ce la fa a scegliere l’Abruzzo e, ancora una volta, dice sì a Renzi, prendendo in giro tutti gli abruzzesi», commenta Sara Marcozzi del gruppo consiliare di M5s riferendosi alla decisione di "autorizzare" il rappresentante del Consiglio regionale (Lucrezio Paolini di Idv) a non agire a tutela del referendum davanti alla Corte costituzionale: «Dopo averci raccontato di essere stato l'ispiratore del referendum di iniziativa regionale nel famigerato "incontro di Termoli", ha battuto la ritirata, scavalcando e ignorando il consiglio regionale. Nessuna considerazione per le decisioni prese all'unanimità dal Consiglio al completo, D'Alfonso prende in giro i consiglieri di maggioranza e di centrodestra che ci avevano messo la faccia per promuovere il referendum. Non prende in giro il M5S che era, con grande rammarico, certo che salvare il "mare bl u" non fosse realmente intenzione di D'Alfonso. Forse meglio salvare quel rapporto (quasi inesistente) con Renzi». «Questa quotidiana prevaricazione dei diritti e delle prerogative dell'opposizio ne svilisce la democrazia e gli atti del Consiglio e svela, ancora una volta, tutta la debolezza di questo governo regionale che agisce di nascosto», conclude M5s. Si fa sentire anche Forza Italia con il deputato Fabrizio Di Stefano ed i consiglieri regionali Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri: «Condanniamo il vergognoso gesto del presidente D’Alfonso che ha deciso di far ritirare la Regione Abruzzo dal referendum anti-trivelle. L’atto del governatore regionale lesivo della volontà espressa dal consiglio regionale, oltre che una mancanza di rispetto nei confronti di tutti gli abruzzesi, e per questo è da ritenersi anche illegittimo. Metteremo in campo tutte le azioni possibili per ostacolare il piano di D’Alfonso di fronte al quale», concludono, «dobbiamo registrate la totale e ipocrita assenza del sottosegretario Mazzocca da ritenersi un ambientalista solo a chiacchiere. E qual è la posizione del suo partito Sel su quanto sta accadendo? Chi li ha visti?». Maurizio Acerbo, della segreteria di Rifondazione comunista, insiste sulla illegittimità seguita da D’Alfonso rispetto a una precisa delibera del consiglio regionale: «È' assai grave che a firmare questo volantino sia il presidente del Consiglio Di Pangrazio che pur di non scontentare D'Alfonso dimentica che il suo ruolo sarebbe quello di difendere le prerogative dell'assemblea regionale.Quel pezzo di carta non vale nulla ma testimonia quanto sia caduta in basso la nostra Regione».

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