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Pescara, 28/03/2024
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Data: 20/01/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Arriva la riforma, stretta sui “furbetti”. Sospensione in 48 ore per chi falsifica la presenza in servizio. Via le società partecipate di troppo, addio alla Forestale

ROMA La riforma della Pubblica amministrazione entra nel vivo con undici decreti attuativi che vanno dai licenziamenti lampo al taglio delle partecipate. Le misure saranno stasera sul tavolo del Consiglio dei ministri. Solo una prima tranche, però: seguirà un pacchetto Madia bis (dai poteri del premier all’ufficio unico su territorio) nei prossimi mesi e il cerchio si chiuderà in estate con il testo unico sul pubblico impiego. Ecco le principali novità. Furbetti via in 48 ore. Il dipendente pubblico che viene colto in flagranza a falsificare la sua presenza, come chi striscia il badge e poi esce, verrà punito entro 48 ore con la sospensione dall’incarico e dalla retribuzione. Se l’illecito non verrà denunciato, il dirigente rischia pesanti sanzioni, fino al licenziamento. Il decreto prevede un’iter accelerato per l’espulsione: entro un mese il procedimento per il licenziamento dovrà chiudersi (ora può durare anche 120 giorni). Scure sulle partecipate. Le amministrazioni devono fare una ricognizione delle partecipazioni e, passato un anno e mezzo, devono eliminare quelle non strettamente necessarie o con più amministratori che dipendenti (la regola generale è quella dell’amministratore unico, laddove ci sia un Cda non potrà essere composto da più di 5 membri). E ancora, si dovrà fare piazza pulita delle imprese con fatturato sotto il milione. La prima tornata di tagli dovrebbe portare a chiudere 2-3mila “scatole vuote”. Stretta sui manager. Il testo unico sulle partecipate rinvia a un decreto ministeriale per fissare i nuovi massimi nelle retribuzioni dei dirigenti, escludendo comunque, a priori, buone uscite e premi in presenza di risultati economici negativi. Non solo, nelle società partecipate da enti locali potrebbe addirittura essere possibile la revoca. Più rigidità anche per le nomine dei dirigenti delle Asl, che riduce il potere delle Regioni. Servizi locali, arrivano i distretti. Un altro decreto disciplinerà la fusione delle Spa locali che si occupano di servizi pubblici, dall’acqua ai rifiuti. Si prevede l’aggregazione, incentivata, su base territoriale, con creazione di distretti. Giro di vite sul regime delle esclusive. L’obiettivo è passare da 8 mila a mille società pubbliche. Addio Forestale. Il Corpo forestale dello Stato verrà assorbito nell’Arma dei carabinieri. Il passaggio riguarda funzioni e personale, ad eccezione delle competenze anti-incendio, da attribuire al Corpo nazionale dei vigili del fuoco. I forestali chiamati al passaggio sono circa 7mila, con piccoli contingenti riservati ai Vigili del fuoco, alla Polizia e alla Finanza. Riordino funzioni polizia. Razionalizzazione delle funzioni di tutte le forze di polizia, con l’assegnazione a ciascuna di aree di specializzazione. La polizia vigilerà sulle grandi aree mentre ai carabinieri è affidato il resto del territorio. Nasce il numero unico per le emergenze, il 112. Sblocca-burocrazia. Arriva il restyling della Conferenza dei servizi: le riunioni diventano telematiche, scatta il silenzio-assenso, massimo 60 giorni per le decisioni, ci sarà un rappresentante unico per ogni livello di governo. Tagliati i tempi delle procedure amministrative: 50% in meno per opere pubbliche, insediamenti produttivi e attività imprenditoriali rilevanti. Le Camere di commercio, vengono ridotte a 60 dalle attuali 105. Arriva il pin unico. Ogni cittadino avrà il proprio “domicilio digitale”, ovvero un recapito elettronico, come la mail. È una delle principali novità del nuovo Codice dell’amministrazione digitale. Ci sarà il rafforzamento del ricorso ai pagamenti elettronici e il lancio del pin unico, ovvero dell’identità digitale. Sarà inoltre “liberalizzato” il diritto di accesso agli archivi pubblici (il Freedom of information act), con il cittadino che avrà diritto a ricevere i dati richiesti senza obbligo di motivazione entro 30 giorni, altrimenti per l’amministrazione scattano le sanzioni dell’Anac.

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