Iscriviti OnLine
 

Pescara, 19/04/2024
Visitatore n. 736.204



Data: 08/12/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Caro pedaggi e sicurezza autostradale - A24 e A25. I sindaci a Toninelli «Invadiamo il Senato per incontrarti». Vertice a Carsoli contro gli aumenti: ultimatum al ministro. I primi cittadini: se non ci ascolta sarà sit-in permanente

Sindaci pronti a stanare Danilo Toninelli. Visto che il buonismo non paga, amministratori, sindacati, associazioni di categoria e degli autotrasportatori di Abruzzo e Lazio, delusi dalla chiusura a riccio del Ministro dei trasporti,sulla storia dei maxi pedaggi sull’A 24/25, preparano il presidio permanente del Mit. Accantonata, per ora, la strada della protesta fuori dei caselli con gli autotreni, gli amministratori, che hanno formalizzato la nascita del comitato “No rincari-sì sicurezza su A 24 e A 25”, decisi a portare la battaglia fino in fondo, si appellano anche al capo dello Stato, Sergio Mattarella, affinché «ascolti il grido di dolore delle genti di Abruzzo e Lazio ». Giovedì 13, in occasione del voto in Senato sulla legge finanziaria, torneranno a Roma, sotto a Palazzo Madama, per «ricordare al governo del cambiamento, la necessità di modificare il Pef (Piano economico finanziario). Visto che il ministro Toninelli non ci ascolta », afferma il sindaco di Carsoli, Velia Nazzarro, al termine del lungo incontro del comitato, per stabilire il calendario delle azioni mirate a scongiurare vecchi e nuovi salassi sui pedaggi, «vediamo se qualcuno degli onorevoli ci ascolta. È una situazione assurda, non può continuare così. Chiederemo l’ennesimo incontro al ministro Toninelli, da tenersi al massimo entro il 16 di dicembre. Qualora continui a ignorare le nostre sacrosante richieste mirate al cambiamento sbandierato ai quattro venti dal governo, a partire dalle 17 daremo vita al presidio permanente di sindaci e amministratori di Abruzzo e Lazio». Insomma, se Toninelli non aprirà la porta al confronto, gli amministratori, che hanno dato mandato all’avvocato Enrico Michetti dell’Anci Lazio per seguire le procedure, si piazzeranno h24 sotto le stanze del Ministero. Gli obiettivi dei rappresentanti di cittadini, imprese, lavoratori e utenti dell’autostrada, al di là di chi occupa pro-tempore le stanze del potere nella capitale, dove prima c’era l’esponente del Partito democratico, Graziano Delrio, ora il grillino Toninelli- restano sempre gli stessi: mettere la parola fine ai maxi aumenti autostradali che danneggiano imprese, economia, turismo e sviluppo. Salassi che in poco meno di un decennio hanno provocato un super incremento del 57,9% dei prezzi sulla rete autostradale in concessione a Strada dei Parchi. Per centrare l’obiettivo della riduzione delle tariffe i promotori della battaglia, - con in prima fila la delegazione formata dai sindaci di Carsoli e Castelli, Nazzarro e Rinaldo Seca, il consigliere della Provincia dell’Aquila e presidente del consiglio comunale di Pescina, Alfonsino Scamolla, il primo cittadino di Colle di Tora (Rieti), Beniamino Pandolfi, i presidenti della IX e X Comunità montana Lazio, Luigino Testi e Luciano Romanzi -, hanno chiesto da tempo il blocco dei maxi aumenti, la creazione di un tavolo istituzionale aperto agli amministratori, la modifica dei criteri concessori e la rideterminazione delle condizioni di composizione delle tariffe autostradali e la declassificazione del tratto urbano dell’A 24 che va dalla barriera di Roma Est fino all’intersezione con la Tangenziale Est e di alcuni tratti autostradali da montani a non montani. Finora l’unico risultato ottenuto è stato il congelamento del maxi aumento, 12,89%, scattato nel 2018, per gli ultimi tre mesi dell’anno. Un contentino che, fra meno di un mese, senza un atto concreto del governo giallo verde, tornerà a pesare sul pedaggio, con l’aggiunta dei nuovi aumenti in agenda per il 2019. Epilogo inaccettabile per i rappresentanti del popolo abruzzese e laziale affiancati da Confartigianato trasporti Abruzzo, Cna Fita Abruzzo, Assotir Lazio, Abruzzo e Nazionale, Confcommercio, Cgil, Cisl e Uil Abruzzo e Lazio. Un esercito pronto alle barricate.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it