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Pescara, 25/04/2024
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Data: 12/02/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Preferenze: sul podio Pettinari, Quaresimale e l'aquilano Imprudente. Tra i primi dieci spiccano i nomi di Di Matteo, Campitelli, D'Incecco e Marcozzi. Nella classifica dei più votati anche Di Gianvittorio, Paolucci e Liris. La Lega primo partito, calano Pd e M5Stelle (Voti e preferenze - Guarda i dati finali)

L'AQUILA È Domenico Pettinari, storico esponente del Movimento Cinquestelle, il consigliere regionale più votato in Abruzzo. Con le 9.563 preferenze riportate Pettinari (eletto a Pescara), stacca di 3.028 voti la candidata alla presidenza, Sara Marcozzi, che entra in Consiglio grazie ai 6.535 voti riportati in qualità di capolista nella circoscrizione elettorale di Chieti. Il secondo posto dei più votati spetta a Pietro Quaresimale, sindaco di Campli, candidato della Lega che dalle urne ottiene 8.477 riscontri. Sopra quota ottomila, al terzo posto della top ten, c'è un altro candidato della Lega, Emanuele Imprudente, assessore comunale all'Aquila. Lo seguono altri due candidati della Lega, Emiliano Di Matteo, ex sindaco di Ancarano, con 8.447 voti, e Nicola Campitelli, architetto di Castel Frentano e coordinatore provinciale della Lega, che con i suoi 8.160 voti è il più votato nella circoscrizione di Chieti . E si arriva intorno a quota seimila. Al sesto posto, con 6.681 voti c'è il Vincenzo D'Incecco, consigliere comunale di Pescara, eletto sempre con la Lega; lo seguono con 6.535 voti Sara Marcozzi, Silvio Paolucci, ex assessore alla sanità rieletto con 6.349 voti, Antonio Di Gianvittorio (Lega), assessore comunale di Notaresco, votato da 6.188 persone, e l'aquilano Guido Quintino Liris vice sindaco, eletto con Forza Italia e transitato poi in FdI, che ha riportato 6.066 preferenze. A breve distanza c'è Lorenzo Sospiri (Forza Italia, capogruppo regionale uscente) con 6.012 preferenze. Fuori dalla top ten, Umberto D'Annuntiis, sindaco di Corropoli, eletto in quota Forza Italia nella circoscrizione Teramo con 5.569 preferenze, Mauro Febbo, con 5.553 voti, e l'ex assessore regionale Dino Pepe (5.413 voti), rieletti rispettivamente in Fi e Pd a Chieti e Teramo. Restano fuori dal nuovo Consiglio regionale nomi eccellenti della politica; è il caso, ad esempio, dell'ex consigliere Pd Pierpaolo Pietrucci, nonostante i 4.556 voti ottenuti, e l'ex presidente dell'assise, Giuseppe Di Pangrazio, votato da 2.653 persone. Entra invece Americo Di Benedetto grazie ai meccanismi del Metodo D'Hondt, candidato con la lista Legnini presidente, che ha riportato 4.041 preferenze. Non ce la fanno a essere eletti anche Mario Quaglieri della Lega (4.250 voti), Emilio Iampieri (Fi, 4.171 voti), l'ex assessore Lorenzo Berardinetti (3.083 preferenze), l'ex assessore Donato Di Matteo (2.860 voti), candidato con Giovanni Legnini dopo la sua esperienza burrascosa nella giunta D'Alfonso. Non rientrano neanche gli ex assessori Marinella Sclocco e Mario Mazzocca (1.761 e 944 voti), l'ex parlamentare Antonio Castricone (2.4460 preferenze), l'ex consigliere Alberto Balducci (1.742 voti), Giacomo Cuzzi (3.012 voti), assessore comunale a Pescara, l'ex sindaco di Montesilvano Renzo Gallerati (1.403 preferenze) e l'ex parlamentare Pd Vittoria D'Incecco (969), e il vice sindaco di Montesilvano Ottavio De Martinis (3.304 voti candidato con la Lega). Non rientra neanche un altro candidato leghista che ha ottenuto un mare di voti (4.398), l'imprenditore Luca De Renzis. Non sono stati sufficienti i 2.917 voti riportati da Fabrizio Montepara (sindaco di Orsogna), candidato della Lega, per entrare in Consiglio. Restano fuori dall'assise, nonostante i tantissimi voti riportati (4.418), anche Gabriele Astolfi, (ex sindaco di Atri, candidato in FI), il consigliere uscente Luciano Monticelli (1.990 voti, Pd) e l'ex rettore dell'università di Teramo, Luciano D'Amico (2.798 preferenze nella lista Legnini presidente).

La Lega primo partito, calano Pd e M5Stelle

L'AQUILA È la Lega, con il 27,53% delle preferenze, il primo partito d'Abruzzo. Un exploit vero e proprio, considerando che alle regionali del 2014 il partito di Salvini non era presente, e che alle politiche dell'anno scorso aveva collezionato il 13,8% alla Camera e il 13,93% al Senato. Secondo partito è il Movimento Cinque stelle, che rispetto a cinque anni fa ha perso l'1,3% (era al 20,99 e ora si trova al 19,7%, pari a circa 23mila voti in meno), ma che rispetto al 39,86% riportato alla Camera dei nel 2018, perde ben 20 punti percentuali (che equivalgono a circa 200mila voti persi). Il Pd, terzo partito in Abruzzo, perde oltre il 14% di consensi rispetto alle regionali del 2014, quando aveva ottenuto 25,51% delle preferenze: ora è fermo all'11,15% con una perdita di oltre 105 mila voti. Anche Fi perde consenso rispetto alle ultime regionali, passando dal 16,75% del 2014 al 9,1%, perdendo oltre 58 mila voti. FdI diventa il quinto partito in regione, e raddoppia i voti, passando dal 2,95% (si presentava con An nel 2014) al 6,50%, con 38.813 preferenze. Questo lo scenario regionale, con delle particolarità territoriali. All'Aquila, ad esempio, FdI (11,71%), supera Forza Italia (8,26); il risultato è ancora più evidente nel capoluogo, con uno scarto di più di 5 punti. A San Pio delle Camera, invece, borgo dell'Aquilano che ha dato i natali all'ex presidente del Senato, Franco Marini, Casapound si piazza al secondo posto con la Lega, dopo FdI.

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