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Data: 13/02/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Il sindaco Biondi deve rifare mezza giunta. A Liris, Imprudente e Di Stefano si aggiunge Mannetti che potrebbe andare in Regione come direttore generale

L'AQUILA Sono iniziate le grandi manovre in Comune, dopo il voto per il rinnovo del consiglio regionale. Quella aquilana è la truppa più numerosa delle ultime legislature, con ben quattro consiglieri, di cui tre della maggioranza del neo presidente Marco Marsilio e uno dell'opposizione. Si tratta di due assessori e due consiglieri comunali, che trasmigreranno in blocco a Palazzo dell'Emiciclo. E tutti e quattro si dimetteranno dalle loro cariche nell'assise civica.
I "MORTI" DELLE REGIONALI. Ma il sindaco, Pierluigi Biondi, avrà il suo bel da fare a ricomporre una giunta che, oltre alle uscite del suo vicesindaco e amico fidato, Guido Quintino Liris (Fratelli d'Italia), che è anche assessore alle Opere pubbliche, e all'assessore Emanuele Imprudente (Lega), assessore all'Ambiente, dovrà coprire altri due assessorati, quello alle Finanze, della defenestrata Anna Lisa Di Stefano (Forza Italia), e quello all'Urbanistica, dell'onorevole Luigi D'Eramo, che presto si dimetterà per dedicarsi completamente alla carica parlamentare. Ma Biondi dovrà gestire anche le tensioni che si riverseranno sul Comune da parte dei "morti" lasciati sul campo dalle Regionali.
MANNETTI DIRETTORE. E c'è anche un altro assessorato che presto potrebbe restare orfano: quello alla Mobilità urbana, detenuto da Carla Mannetti. La quale, molto legata politicamente al neo presidente Marsilio, è candidata a ricoprire la carica di direttore generale della Regione. Ma per poter passare alla Regione, secondo la cosiddetta legge Severino, deve dimettersi e per i prossimi 24 mesi non ricoprire alcuna carica nella pubblica amministrazione. Anche nel caso dovesse essere chiamata a fare l'assessore esterno alla giunta Marsilio. Ecco perché, per quest'ultima carica, prende sempre più piede l'ipotesi di Gianfranco Giuliante, che da oltre due anni non ricopre cariche pubbliche. Carla Mannetti sta sfogliando la margherita, ma Marsilio preme per averla al suo fianco. E, quindi, al Comune dell'Aquila per Biondi si aprirebbe anche un'altra falla. A questo punto gli assessori da integrare sarebbero ben quattro, quasi la metà dell'esecutivo (in tutto gli assessori sono 9, più il sindaco).
FORZA ITALIA, FORZA 2. Ma c'è anche un problema di ridistribuzione politica nella giunta, tenuto conto che Forza Italia non esiste più, se non con il consigliere Maria Luisa Ianni (e non Ersilia Lancia, come detto erroneamente ieri, che è di Fratelli d'Italia, e ce ne scusiamo con le interessate e con i lettori, ndr), e gli azzurri hanno la presidenza del consiglio, e questo sarebbe più che sufficiente. Per le altre poltrone, Giorgio De Matteis, capogruppo di FdI, si chiama fuori e resterà in consiglio; ci sarebbe Daniele D'Angelo (detto Parkeller), del movimento del sindaco Benvenuto Presente, ma è visto come il fumo negli occhi perché pare che in campagna elettorale abbia tirato il carro di Luca Ricciuti (FI) e non di Guido Liris (FdI).
DI LUZIO IN POLE POSITION. In sostituzione della Di Stefano - le cui deleghe sono detenute dal sindaco - ci sono due papabili: Laura Tinari e Valentina Vespa, che sarebbero proprio in quota Biondi. Per la sostituzione di Imprudente, invece, si punta su un "usato sicuro": Luigi Di Luzio, ovviamente della Lega.
SANTANGELO-DI BENEDETTO. Sul fronte consiglio comunale, ci saranno le sicure uscite dei due consiglieri regionali eletti, Roberto Santangelo e Americo Di Benedetto. Il primo lo conferma ufficialmente: «Mi dimetto di sicuro da consigliere comunale, perché non sono attaccato alle poltrone», afferma Santangelo (L'Aquila Futura), «ma i tempi e i modi li concorderò con il sindaco Biondi». Di Benedetto, che non è mai mancato alle commissioni consiliari e alle sedute dell'assise civica, fa intendere che per continuare su questa strada anche in Regione, non può mantenere le due cariche. Per i sostituti, nel caso di Santangelo sono in ballo - pare si parli di un voto - Alice Di Prospero e Manuel Cucchiella, con il secondo in vantaggio; mentre per Di Benedetto, essendo entrato come candidato sindaco, non è automatico l'ingresso del primo dei non eletti del Passo Possibile, ma ci sarà un riconteggio e una ridistribuzione dei seggi.

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