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Pescara, 20/04/2024
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Data: 30/11/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
I sindacati: «Ilaria morta per il lavoro». Zerra (Femca Cisl): «Troppi lutti e troppe promesse vane dalla politica per la sicurezza delle infrastrutture viarie»

TUFILLO Una comunità in lutto che si è stretta alla famiglia di Ilaria Mastroberardino, la 30enne mamma operaia morta mercoledì in un terribile frontale con un bus sulla Trignina. Inun paese di 400 abitanti si conoscono tutti, i giovani sono cresciuti tutti assieme, condividendo tante esperienze di vita. Ed è per questo che ora nessuno ha la forza di parlare, troppo forte il dolore per la perdita di una persona descritta da tutti come gioiosa e dedita alla famiglia. Si aspetta di conoscere la data del funerale per dare a Ilaria l’ultimo saluto: potrebbe svolgersi tra sabato e domenica, prima bisognerà attendere il nullaosta del magistrato che ha disposto l’autopsia. Restano in ospedale i due feriti più gravi dello scontro sulla statale 650, entrambi molisani: l’autista del bus, A.T., di Salcito, è a San Giovanni Rotondo, è ricoverato a Pescara R.D.N., di Roccavivara, passeggero. Proseguono le indagini per accertare la dinamica dell’incidente. «Abbiamo acquisito le immagini delle telecamere dell’area di servizio - spiega Fabio Polichetti, comandante provinciale della Polstrada -. Da un’ispezione sul bus è emerso che 16 cinture di sicurezza (su 50) non erano funzionanti, quindi sarà elevata una sanzione». LA RABBIA DEI SINDACATI «Quando muore una giovane vita è un pezzo del nostro territorio che se ne va» commenta Franco Zerra segretario dela Femca-Cisl Abruzzo-Molise. «Abbiamo appreso la notizia mentre eravamo in riunione a Pescara e ci ha colpito molto perché Nicola Lapergola, il marito, era nostro delegato Fim. Ilaria è una giovane mamma morta per andare al lavoro, per sostenere la sua famiglia, siamo vicini ai suoi cari. Dobbiamo riflettere su queste morti, che iniziano ad essere davvero troppe. La condizione delle infrastrutture viarie è un elemento su cui porre grande attenzione». Dal territorio si leva la voce di Massimiliano Barattucci, di Palmoli, uno dei «papà, mammee giovani che ogni santo giorno percorrono quella strada per andare a lavoro » ha scritto in una lettera aperta. «La classe politica ha fallito di nuovo. Ha fallito nei confronti di tutti, nei confronti di una giovane mamma. Quanto tempo ancora vi serve per trovare una soluzione? Quante vittime ancora vi servono? Sono anni, ormai, che cerchiamo di ricordare gli incidenti, ma ce ne sfugge sempre qualcuno perché sono troppi. Le promesse non bastano più, vogliamo risposte concrete, azioni».

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