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Pescara, 28/03/2024
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Data: 01/12/2018
Testata giornalistica: Il Centro
La denuncia di Federconsumatori: stazione fredda e piena di locali sfitti. Il "libro nero" sulle ferrovie

PESCARA Realizzare a Scafa un terminal per tutti i bus provenienti dall'interno dell'Abruzzo e diretti a Pescara, realizzare il raddoppio del binario ferroviario da Pescara a Scafa e, infine, istituire un servizio navetta efficace. Sono le soluzioni individuate da Federconsumatori Abruzzo per risolvere il conflitto annoso tra esigenze di mobilità da un lato e rispetto dell'ambiente dall'altro. Secondo le ultime statistiche, raccolte dall'osservatorio sulla mobilità dell'associazione dei consumatori, a Pescara quotidianamente entrano ed escono 100mila auto. «Sarà inutile progettare sempre nuove strade e nuovi parcheggi per servirle», si legge nella scheda del libro nero sulle ferrovie a cura di Tino Di Cicco, giunta alla sua quinta edizione, dedicata al terminal bus a Scafa, «se ne attrarranno solo di ulteriori, alimentando un circolo vizioso senza fine. E Pescara rischia di diventare così una città parcheggio, con la conseguenza che per sopravvivere i pescaresi continueranno a spostarsi nelle periferie».Invece l'integrazione fra bus e treni, secondo Federconsumatori, consentirebbe di ridurre il numero di mezzi che quotidianamente intasano la città, abbasserebbe i tempi di percorrenza dall'interno dell'Abruzzo a Pescara, potrebbe agire come catalizzatore anche per gli automobilisti che usano il mezzo privato solo per mancanza di alternative e renderebbe più sopportabile per i cittadini una normativa che limiti la mobilità delle auto private. Quanto al raddoppio del binario Scafa-Pescara, faciliterebbe il servizio merci da e per l'interporto di Manoppello e il servizio metropolitano Chieti-Pescara-Giulianova-Teramo. Le condizioni del servizio ferroviario abruzzese e la necessità di velocizzare i tempi di percorrenza della linea dell'alta velocità Pescara-Milano, portandoli dalle 5 ore di oggi a 3 ore e mezza nei prossimi due anni, sono state analizzate ieri nel convegno "Direttrice adriatica e ferrovie in Abruzzo". All'incontro hanno partecipato Di Cicco, in qualità di responsabile dell'osservatorio sulla mobilità di Federconsumatori, il commissario liquidatore della comunità montana peligna Eustachio Gentile, il segretario regionale della Filt-Cgil Franco Rolandi, il sindaco di Pescara Marco Alessandrini, il direttore generale della Tua Giuseppe Cassino, il consigliere regionale con delega ai Trasporti Maurizio Di Nicola, il responsabile dei rapporti con le associazioni dei consumatori del gruppo Ferrovie dello Stato Marco Mancini, il deputato Carmela Grippa e il presidente nazionale di Federconsumatori Emilio Viafora. Tra le problematiche segnalate, spicca la mancata valorizzazione dell'area di risulta della stazione centrale e una gestione non oculata dei circa 19mila metri quadrati di locali disponibili (in base a una stima di Centostazioni) a fronte degli appena 2.000 affittati.«La ragione principale», ricostruisce Di Sipio nel libro nero sulle ferrovie, «è determinata dai prezzi altissimi che i responsabili ferroviari esigono per concedere in locazione gli spazi disponibili. Quello che è gravissimo in questa situazione è che il bene pubblico costituito dai locali della stazione sembra non trovare nessuno disposto a tutelarlo e valorizzarlo». Un altro problema annoso, prerogativa della stazione centrale, è la mancanza di riscaldamento nello spazio di attesa dei treni con la conseguenza che, in inverno, la temperatura all'esterno è più alta di quella all'interno.«Pescara è il perno della mobilità dell'area vasta», ha detto Alessandrini, «questa stazione è bellissima, ma Pescara non è New York. Tutti questi locali vuoti sono una follia, noi non possiamo più permetterci le incompiute».

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